Risolvete cruciverba in tempi record? Non è detto che questo aiuti ad allenare il cervello
È una realtà, purtroppo, che con gli anni il nostro cervello diventa sempre più debole e ne risente soprattutto la nostra memoria tanto che ricordarsi di certe cose diventa sempre più difficile.
Da applicazioni per lo smartphone, al classico cruciverba sul giornale, alle riviste enigmistiche, le possibilità di tenere in forma il cervello sono numerose e spesso ne viene fatta pubblicità sostenendo che solo così si possa tenere il cervello attivo, ma è vero? E soprattutto, funzionano questi metodi?
Il nostro cervello è pigro per conto proprio, dice Lutz Jäncke, neuropsicologo dell’Università di Zurigo, che in un’intervista a Welt spiega come nel nostro cervello con l’età diminuiscono i reticoli neuronali, che coordinano determinate funzioni di controllo, come la concentrazione e l’attenzione. Secondo il neuropsicologo il cervello necessita dell’uso di diverse aree per non rimpicciolire, per questo sarebbe utile con l’avanzamento dell’età allenare la concentrazione e l’attenzione. Ma come? Jäncke fa un esempio abbastanza semplice: chi ripete una sequenza di numeri come 1 – 7 – 9 – 6 dopo averla sentita svolge un semplice compito di memoria. Chi invece, dopo aver sentito la sequenza, deve dire se l’ultimo numero è identico al penultimo, deve pensarci ed esige così qualcosa in più.
Ci sono diversi studi che smentiscono l’effetto di questi giochi, applicazioni e attività, una ricerca dello Stanford University Center sulla longevità e il Berlin Max Planck Institute for Human Development hanno pubblicato una dichiarazione firmata da 70 dei più famosi neuroscienziati e psicologi, in cui affermano che non ci sono evidenze scientifiche certe. Secondo un articolo di approfondimento su Business Insider Italia, anche uno studio della Johns Hopkins University, ha mirato agli effetti di questi giochi, includendo tre differenti attività. Kara J. Blacker, un membro del team, infatti, sostiene sul Magazine: “La gente dice che alcuni training funzionano, altri no. Noi abbiamo dimostrato che dipende dal tipo di allenamento. E uno, in particolare, dà i risultati più consistenti”. L’attività più efficace, infatti, secondo ciò che riporta il Business Insider Italia sarebbe un gioco relativamente semplice: all’inizio appare un quadrato sulla griglia.
Dopo qualche secondo il quadrato cambierà posizione. Scopo del gioco è segnalare quando il quadrato appare nella stessa posizione rispetto a due esposizioni prima. “La memoria di lavoro è quella che permette alle persone di trattenere temporaneamente alcuni dettagli in mente, come numeri di telefono o informazioni sulle strade. Si tratta di abilità che in realtà sono molto importanti anche per la scuola e il lavoro, quando vengono proposti nuovi compiti e non è possibile fare riferimento a cose imparate in precedenza”, si legge nell’articolo.
E quindi i cruciverba?
Per quanto riguarda i cruciverba, enigmi molto apprezzati da molte persone, Jäncke non ha notizie buonissime, sostiene, infatti, che come allenamento del cervello servirebbero a ben poco e questo, secondo l’esperto, vale soprattutto per persone più grandi che praticamente risolvono gli enigmi in tempi record: “Tutto si svolge in automatico, le funzioni di controllo del cervello non vengono utilizzate”, spiega Jäncke.
Allenarsi quotidianamente
Markus Hofmann, che si occupa di allenamento del cervello, ha detto spiegato al giornale Welt che “il cervello si attiva se ci si pone tutti i giorni un nuovo compito”. Secondo l’esperto, infatti, aiuterebbe non fare sempre lo stesso e questo sarebbe l’allenamento migliore. “Pulitevi i denti con la sinistra o prendete una strada diversa dal solito per andare al lavoro oppure leggete il giornale sotto sopra”, conclude Hofmann.