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4 May 2024
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Svizzera

“È un inganno!”

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GazzolaTra i cambiamenti che interessano gli automobilisti c’è in programma l’introduzione della vignetta elettronica nel 2019, come ha rivelato la consigliera federale Doris Leuthard. Prima di questo però la vignetta autostradale rischia di subire un aumento di prezzo che la porterebbe a costare 100.- Fr. Il portavoce del Touring Club Svizzero, Renato Gazzola, ci chiarisce le idee sulla questione dell’aumento della vignetta considerata ingannevole perché non risolve tutti i problemi presi in considerazione. Nessun franco dell’aumento, infatti, verrà applicato sulle tratte stradali più problematiche della Svizzera!

Con il passaggio di 400 km di strade dai Cantoni alla rete nazionale, la consigliera federale Doris Leuthard – giustificando l’aumento della vignetta da 40 a 100 franchi – dice che ci vogliono 300 milioni di franchi supplementari l’anno per coprire le spese e che in caso di un NO dovremmo rinunciare a tante cose

I bisogni finanziari occasionati dal trasferimento di queste strade dai Cantoni alla Confederazione sono stimati in 305 mio. l’anno: 35 mio. per la gestione, 70 mio. per la manutenzione e ca. 200 mio. per lo sviluppo e la costruzione di nuove opere.  Ora, di quest’ultime sono in elaborazione 65 progetti, dei quali 55 sono in fase avanzata, mentre gli altri o sono embrionali o a livello d’idea di pianificazione. Per la realizzazione dei 55 progetti sono necessari, secondo l’Ufficio federale delle strade, almeno 8-10 miliardi.

Ma la Confederazione parte dall’idea che per i prossimi 20 anni, non si potranno costruire opere che per soli 4 miliardi…. quindi, non si può promettere a tutti i Cantoni la realizzazione dei loro progetti, quando gli introiti della vignetta ne coprono solo la metà (200 mio. x 20 anni = 4 miliardi)! Da tener presente, che i primi tre progetti, già decisi, le circonvallazioni di La Chaux-de-Fonds, Le Locle e Näfels, costeranno 1,2 miliardi e la loro messa in esercizio – con l’esenzione del pagamento della vignetta – è prevista fra 7/8 anni! Dei 52 progetti presi in considerazione, quali saranno finanziati con i restanti 2,8 mia.?

E dove si andranno a cercare i soldi per soddisfare le richieste sul tappeto? Finora non ci sono risposte, salvo quanto annunciato dalla signora Leuthard di un prossimo cospicuo aumento delle tasse sui carburanti. E ciò, è davvero un bell’inganno.

Sul sito referendum-autobahnvignette.ch è esposto l’argomento che il 70% delle entrate di 9,5 Traffico Autostrademiliardi di franchi (entrate di tasse etc.) vengono usati per uno scopo diverso da quello previsto, può essere più specifico e dirci per cosa vengono usati?

Ogni anno, la Confederazione incassa dagli automobilisti fra tasse, imposte e tributi vari 9,5 miliardi di franchi. Di questi, il 70% prende altre vie: 4 mia. confluiscono direttamente nella cassa generale della Confederazione per spese generiche, 0,9 mia. sono versati ai Cantoni e 1,75 mia. sono utilizzati per i trasporti pubblici. Risultato: solo circa il 30% ritorna „alla strada“, pari a 2,85 mia. e questa cifra è sicuramente insufficiente per far fronte ai reali bisogni della nostra mobilità. Quindi, prima di prelevare nuove tasse, c’è l’urgenza di discutere delle regole di ripartizione per tutti i soldi che gli automobilisti versano.

Anche perché, è stato deciso di finanziare le future opere ferroviarie, ancora con i soldi provenienti dal traffico stradale! Ciò significa che si continuerà a scremare sistematicamente la cassa stradale. E’ quindi giunto il momento di dire basta a questa situazione: rifiutare  categoricamente l’aumento della vignetta è la risposta giusta. 

Uno degli argomenti del comitato pro aumento è la necessità di ampliare le strade, soprattutto quelle nazionali, creando così una maggiore sicurezza e meno traffico, secondo lei sono argomenti validi?

Il principio è condiviso ed è anche necessario e urgente, lo diciamo da anni. Con questo progetto però non si viene ad ampliare nessuna tratta autostradale dove la gente perde circa 20’000 ore all’anno fra code e ingorghi. È ingannevole far credere che la vignetta a 100 franchi verrà a risolvere tutti i problemi perché non corrisponde ai fatti.

Il metodo utilizzato dalla Confederazione per raggiungere tale scopo non ci convince. Non si può aumentare la vignetta autostradale del 150% senza dare un valido controvalore in termini di infrastrutture nuove a chi la paga e senza dare le necessarie garanzie di come saranno spesi i soldi incassati.  La stessa signora Leuthard non dà sufficienti informazioni su quando, con quali soldi, con che precedenza e su come si realizzeranno progetti stradali in questione. E’ il sistema di finanziamento scelto che fa acqua da tutte le parti, oltre a non essere in grado di risolvere compiutamente i problemi reali esistenti delle nostre strade.   

Con la nuova legge cosa cambierebbe per gli stranieri che viaggiano in Svizzera?

Per l’automobilista straniero che viaggia in Svizzera per turismo o per affari non cambierà nulla. Oltre all’acquisto della vignetta “annuale” per fr. 100.00, avrà pure la possibilità, a dipendenza della durata del suo soggiorno, di acquistare una vignetta per 2 mesi per fr. 40.00.

Nel merito del costo, sovente si discute dei pedaggi in Europa, paragonando i diversi sistemi. Fare raffronti fra quello svizzero a quello francese o italiano non ha senso, poiché in questi Paesi le autostrade sono costruite e mantenute da privati che fatturano pesantemente in seguito le loro prestazioni.

In Svizzera è la Confederazione che assume i compiti legati alla rete autostradale nazionale, finanziandoli con gli introiti delle tasse sui carburanti e della vignetta. Da rilevare che in 15 paesi europei si viaggia gratuitamente in autostrada, tra cui la Germania, il Belgio, e l’Olanda. 

Quali sono le tratte veramente problematiche?

Se osserviamo la cartina della densità del traffico sulle autostrade svizzere, è subito evidente la saturazione esistente sulla A1 la tratta San Gallo-Zurigo-Berna e Losanna-Ginevra, sulla A2: Lugano-Chiasso e Lucerna-Basilea, sulla A9: Losanna-Martigny, sulla A4: Lucerna-Zurigo. Ma ci sono parecchie situazioni periferiche da sistemare: come la Bellinzona-Locarno, la Glattal, la circonvallazione di Morges e molte altre ancora, importanti per le economie cantonali. E proprio in queste tratte non sarà investito 1 franco proveniente dalla nuova vignetta a 100 franchi. Anche questo è un vero e proprio inganno. Restano ancora incompiuti diversi tratti di strade nazionali, nel Giura e in Vallese, come pure alcuni allacciamenti alla rete nazionale e, non da ultimo, la seconda galleria al San Gottardo.

Bisogna ammettere che negli ultimi 20 anni s’è fatto poco, sia da parte della Confederazione, sia di molti Cantoni, per migliorare le infrastrutture stradali in Svizzera e metterle al passo con i tempi ed i bisogni di mobilità della popolazione.

Qual è la soluzione che propone il TCS?

Il TCS chiede semplicemente chiarezza: prima si devono definire le regole di attribuzione dei fondi e definire concretamente dove vanno i soldi prelevati agli automobilisti. Poi si devono pianificare gli interventi necessari per adeguare la rete nazionale. Solo dopo questi due primi passi si potrà dire se mancano soldi o no. Tutto questo ci sembra ovvio ma a Berna non lo vogliono sentire e ragionano alla rovescia, ovvero prima l’aumento e poi vedremo. Non a questo gioco ci stiamo. L’aumento del costo della vignetta non è stato sufficientemente ponderato dalle Autorità federali. Il bilancio di questo rincaro e certamente negativo per i consumatori.

Con il “NO all’aumento della vignetta” e la sua chiara posizione il TCS vuole lanciare un segnale: è giunto il tempo per introdurre finalmente un finanziamento dei trasporti basato sul principio di causalità.

Il TCS richiede da anni d’istituire un fondo per l’infrastruttura stradale che deve avere la stessa costituzione del fondo per l’infrastruttura ferroviaria (in particolare: deve essere ancorato nella Costituzione e con versamenti annui fissi). Va abolito il sovvenzionamento trasversale dalla strada alla rotaia attraverso il contributo del 25% alle NFTA o compensato aumentando la quota dell’imposta sugli oli minerali a favore dell’infrastruttura stradale.

Il programma strategico di ampliamento delle strade nazionali non dev’essere finanziato attraverso un massiccio aumento dell’imposta sugli oli minerali; piuttosto una parte dovrebbe essere finanziata mediante le imposte già esistenti del traffico stradale privato che confluiscono nella cassa generale della Confederazione e il resto mediante un moderato scaglionamento dell’aumento del supplemento fiscale sugli oli minerali, in rapporto al fabbisogno finanziario.

Il TCS s’impegnerà affinché questi obiettivi siano raggiunti e le richieste soddisfatte.

Eveline Bentivegna

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