L’ex consigliere nazionale dell’UDC Yvan Perrin è stato assolto dal Tribunale federale dall’accusa di discriminazione razziale.
I giudici federali hanno giustificato l’assoluzione in particolare con la mancanza di una base giuridica.
Discriminazione raziale su Facebook?
La vicenda riguarda una polemica nei confronti dei musulmani lanciata tra il 4 e il 6 aprile 2019 su Facebook. Perrin aveva commentato un articolo di giornale sui Qatar Papers definendolo «edificante sul finanziamento dell’islam a tendenza Fratelli musulmani, in Svizzera in generale e a La Chaux-de-Fonds in particolare». L’associazione musulmana “De la lumière à l’excellence”, con sede a Martigny (VS), aveva sporto denuncia.
La Procura ha accusato Perrin di non aver cancellato, nell’aprile 2019, commenti di terzi sulla sua bacheca Facebook che incitavano all’odio e alla violenza contro le persone in base alla loro appartenenza religiosa. Questi commenti erano leggibili dal pubblico in generale.
Il Tribunale federale ha escluso la responsabilità penale di Perrin perché, in quanto proprietario dell’account Facebook, non era a conoscenza dei post in questione. Il tribunale ha rilevato che l’imputato aveva effettivamente creato il rischio di depositare post illegali rendendo pubblica la sua bacheca e affrontando questioni politiche delicate.
Perrin usava la propria pagina Facebook come forum di discussione. Rendendola accessibile al pubblico e trattando temi di natura politica sensibili «ha creato il rischio che dei contenuti illegali fossero postati». L’interessato però ignorava la presenza di commenti che incitavano all’odio e alla violenza sul suo profilo prima dell’apertura della procedura penale.
Il Tribunale ha rilevato che l’imputato aveva tuttavia effettivamente creato il rischio di depositare post illegali rendendo pubblica la sua bacheca e affrontando questioni politiche delicate.
Tuttavia, secondo i giudici di Losanna, questo rischio supera quello socialmente ammissibile solo se la persona interessata era a conoscenza del contenuto problematico aggiunto alla sua bacheca. Tuttavia, il proprietario dell’account Facebook non era a conoscenza del fatto che vi si potessero trovare contenuti illegali di terzi fino all’apertura del procedimento penale.
L’avvocato Dominique Calcò Labbruzzo ha parlato a Radio Lora Italiana del tema delle procedure legali avviate per post, like e share sui social media il 22.5.2022
Lacuna legislativa, ma tua responsabilità etico e morale
Questa sentenza mette in risalto l’attuale mancanza di regolamentazione della legislazione svizzera, che non contiene alcuna norma sulla responsabilità penale dei fornitori di servizi Internet come Facebook o degli utenti di tali reti.
Tuttavia, sta nella propria responsabilità etico-morale di ciascuno di noi a fermare la divulgazione di contenuti che ledono la serenità altrui e soprattutto di noi stessi.
Che cosa comporta l’approccio legale olistico?
Soprattutto le persone che postano contenuti negativi, che non devono per forza essere di rilevanza penale, mettono in risalto il loro stato d’animo e visione di una situazione. Dal punto di vista psicologico, questa persona esprime inconsciamente l’attitudine che ha verso se stessa. Come avvocato olistico rendo cosciente il mio cliente di questa sua problematica. In quanto il mondo esterno, rispecchia il mondo interno, che in un momento sbagliato, porta ad atti sbagliati, che conducono a procedure legali.
Se hai problematiche civili o penali contattami allo 00 41 78 876 82 43.
A cura di Dominique Calcò Labbruzzo
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Fonti:
Sentenza tribunale federale 6B_1360/2021: https://www.bger.ch/ext/eurospider/live/de/php/aza/http/index.php?lang=de&type=highlight_simple_query&page=1&from_date=&to_date=&sort=relevance&insertion_date=&top_subcollection_aza=str&query_words=Facebook+islam&rank=2&azaclir=aza&highlight_docid=aza%3A%2F%2F07-04-2022-6B_1360-2021&number_of_ranks=85
https://www.tio.ch/svizzera/attualita/1583266/facebook-perrin-yvan-assoluzione-stato
Articolo di legge
Discriminazione e incitamento all’odio
Chiunque incita pubblicamente all’odio o alla discriminazione contro una persona o un gruppo di persone per la loro razza, etnia, religione o per il loro orientamento sessuale,
chiunque propaga pubblicamente un’ideologia intesa a discreditare o calunniare sistematicamente tale persona o gruppo di persone,
chiunque, nel medesimo intento, organizza o incoraggia azioni di propaganda o vi partecipa,
chiunque, pubblicamente, mediante parole, scritti, immagini, gesti, vie di fatto o in modo comunque lesivo della dignità umana, discredita o discrimina una persona o un gruppo di persone per la loro razza, etnia, religione o per il loro orientamento sessuale o, per le medesime ragioni, disconosce, minimizza grossolanamente o cerca di giustificare il genocidio o altri crimini contro l’umanità,
chiunque rifiuta ad una persona o a un gruppo di persone, per la loro razza, etnia, religione o per il loro orientamento sessuale, un servizio da lui offerto e destinato al pubblico,
è punito con una pena detentiva sino a tre anni o con una pena pecuniaria.
1 commento
Facebook come il Far West!
Facebook permette l’hate speech se anti-russo. Meta ha infatti modificato temporaneamente la sua policy sui «discorsi violenti»: si potrà augurare la morte ai russi se «il contesto è chiaro». Intanto però non si può parlare di effetti avversi da vaccino Covid e diverse testate di controinformazione sono state ripetutamente censurate dai social. Il reggimento neonazista Azov merita invece il supporto di tutti e di conseguenza le minacce di morte verso i russi sono concesse. L’ipocrisia raggiunge così i massimi livelli! Più che l’avvocato, consiglio di chiudere il proprio account da Facebook e il resto delle piattaforme social di stampo atlantista, che si nutrono dei nostri dati, e sono uno strumento nelle mani della politica e delle Corporation che difendono unicamente gli interessi statunitensi. Anzi vi consiglio ai pochi che ancora leggono un libro, di Shoshana Zuboff “Il capitalismo della sorveglianza secondo” https://www.eticaeconomia.it/il-capitalismo-della-sorveglianza-secondo-shoshana-zuboff/