Le dichiarazioni del presidente della Camera Roberto Fico mettono a dura prova la stabilità interna del Governo ma anche del MoVimento
Non è piaciuta per niente la dichiarazione espressa da Roberto Fico sulla festa della Repubblica pronunciate proprio il 2 giugno nel pieno dei festeggiamenti, quando il presidente della camera ai Fori Imperiali per la parata, ha affermato che “la nostra bandiera significa libertà, significa diritti e rispetto di tutte le persone che sono sul territorio italiano, chiunque vi è e chiunque vi transita. La grandezza della Repubblica è essere di tutti e la sua Festa va dedicata a tutti gli italiani, a tutti i migranti che si trovano in Italia, a tutte le comunità, anche quelle minori e più deboli, ai rom e ai sinti, anch’essi perseguitati e vittime dell’Olocausto. La Repubblica non fa differenze e la sua bandiera sventola per tutti”.
Chi se la aspettava una dichiarazione così “spinta” oltre quelli che sono i dettami del governo? Nessuno. E quando si dice nessuno, non si intende solamente Salvini che ha accolto ‘favorevolmente’ l’ardita dichiarazione di Fico per usarla contro in uno dei suoi apprezzatissimi post: “Io dedico la Festa della Repubblica all’Italia e agli italiani, alle nostre donne e uomini in divisa che, con coraggio e passione, difendono la sicurezza, l’onore e il futuro del nostro Paese e dei nostri figli” scrive il Capitano pubblicando la foto e la dichiarazione del presidente della Camera.
“Qua c’è gente che rischia la vita per difendere l’Italia in Italia e nel mondo, sentire un presidente della Camera che dice che oggi è la festa dei migranti e dei rom a me fa girar le scatole” afferma il ministro dell’Interno per il quale “non è stata una mancanza di rispetto a Salvini ma a tutti gli italiani che danno l’anima per la patria”. “Penso che abbia fatto girar le scatole anche a chi ha sfilato – ha aggiunto – Oggi è la festa dell’Italia e degli italiani, non dei migranti; nei campi rom di legalità ce n’è poca”.
La reazione di Salvini, però, non porta alcuna sorpresa, ma che perfino i pentastellati siano rimasti stizziti dalle parole di Fico è indice che all’interno del MoVimento qualcosa vacilla. “Oggi è la Festa della Repubblica, la festa di tutti gli italiani: l’ultima cosa da fare è quella di essere divisivi”, ha cercato di rimediare subito Luigi Di Maio, ma pare che il comportamento di Fico non piaccia per nulla al vicepremier pentastellato che prende le distanze dal collega affermando che si tratta di “posizioni personali”. All’interno del MoVimento, però, ormai si vocifera, a cominciare da quando all’assemblea dello scorso mercoledì, il presidente dalla Camera ha esordito con “non sappiamo più chi siamo” spiazzando la platea e lasciando sorgere dubbi sulle sue intenzioni.
“Ma Roberto si è venduto al Pd?” è il dubbio che logora Di Maio secondo Il Messaggero. Il vero dubbio è che Fico voglia rompere prima di tutto con la Lega, ma anche col M5s, per seguire i piani suggeriti da De Magistris che vorrebbe candidarlo come governatore in Campania. Almeno per ora però, l’idea sembra essere subito esclusa da Fico per il quale “il rapporto con il sindaco Luigi de Magistris è cordiale ma Istituzionale”. Ma una rottura ancor più grande è il rischio che corre il governo e traspare nelle parole del vicepremier Matteo Salvini che a un certo punto durante un comizio afferma senza tanti giri di parole: “Se mi danno una mano a fare le cose vado avanti come un treno, se qualcuno ha voglia di litigare torniamo da voi e mi dite cosa fare, perché non abbiamo tempo da perdere”.
foto: Ansa