Secondo la classifica Save the Children, l’Italia ha fatto un passo avanti, la Svizzera uno indietro
Ogni giorno muoiono circa 800 madri e 18’000 bambini di cause più delle volte evitabili. Più della metà di tutti i decessi delle madri si svolgono nei paesi “fragili”, colpiti da conflitti o cataclismi. Il rischio di morire durante un cataclisma è di 14 volte più alto per donne e bambini, rispetto agli uomini. Più di 170 milioni di persone in questo momento sono toccati direttamente da conflitti armati. Questi sono i dati che fornisce l’organizzazione internazionale Save the Children nel rapporto annuale dedicato alla sicurezza di bambini e madri.
Ancora una volta il Nord Europa è in testa allo Stato delle madri nel Mondo di Save the Children, la classifica dei Paesi dove lo stato di salute della madre, il livello di istruzione, le condizioni economiche, politiche e sociali garantiscono il benessere alle mamme e ai loro figli. Sono infatti Finlandia, Norvegia e Svezia che si aggiudicano il podio nella 15esima edizione del rapporto dell’organizzazione internazionale indipendente, dedicata dal 1919 a salvare i bambini e a promuovere i loro diritti, seguiti da Islanda, Paesi Bassi, Danimarca, Spagna, Germania, Australia e Belgio (questi ultimi due a pari merito).
Il 15esimo Rapporto di Save the Children su 178 paesi evidenzia come le nazioni in fondo alla classifica negli ultimi anni abbiano vissuto un conflitto o una catastrofe naturale. Sono tutti dell’Africa sub-sahariana, quelli che si collocano in fondo alla classifica, con in coda la Somalia, preceduta dalla Repubblica Democratica del Congo (RDC) e, a pari merito, da Niger e Mali. Immediatamente prima, tra gli ultimi dieci (a partire dal migliore), Costa d’Avorio, Ciad, Nigeria, Sierra Leone, Repubblica Centrafricana, Guinea Bissau. Il Rapporto esamina anche l’impatto delle crisi umanitarie sul benessere e la sopravvivenza delle madri e dei loro bambini. Sono ben 250 milioni i bambini sotto i 5 anni che vivono in paesi in conflitto, nei quali si concentra il 56% di tutte le morti materne e infantili. E accanto alla guerra ci sono le catastrofi naturali, il 95% delle quali colpisce i paesi in via di sviluppo.
“Ma le madri di tutto il mondo, anche nei contesti più difficili, fanno di tutto per portare avanti la promessa che fanno ai loro figli nel giorno in cui li mettono al mondo, quella di proteggerli sempre. Vediamo spesso madri che durante le crisi umanitarie più acute cercano di trasformare un campo profughi in una casa, che scappano dalle violenze con i propri figli tra le braccia. Sono quelle stesse madri che vediamo sbarcare quotidianamente sulle nostre coste con i loro bambini, o ancora quelle che mettono il proprio figlio in viaggio, sapendo i rischi che corre ma aggrappandosi alla speranza che essi siano inferiori a quelli che correrebbe se restasse. Sono quelle madri che continuano ad andare avanti concentrandosi sulla speranza che il futuro dei loro figli possa essere migliore e alle quali dobbiamo dare una risposta” dice il direttore generale di Save the Children Italia Valerio Neri.
Svizzera
La Svizzera, che nell’ultimo rapporto era al dodicesimo posto, nel nuovo indice di Save the Children ha preso il tredicesimo posto, il paragone degli ultimi 15 anni mostra che la mortalità delle madri è aumentata del 19%. Nel 2002 la Svizzera aveva il primo posto sul ranking e valeva così come paese più sicuro a livello mondiale per le madri. In tre di cinque indicatori è stato registrato un miglioramento in paragone con il 2012. L’organizzazione sostiene che la posizione al 13esimo posto della Svizzera non sarebbe dovuta ad una situazione peggiore delle madri in Svizzera, ma in altri paesi lo sviluppo positivo sarebbe stato più notevole.
Paragonando gli ultimi 15 rapporti si nota che il pericolo che una donna muoia durante la gravidanza o il parto è aumentato del 19% dal 2000: oggi una donna su 9’500 muore in seguito ad una gravidanza o un parto, nel 2000 era una donna su 11’300. Situazioni simili sono state registrate anche in altri paesi industrializzati, il motivo di questo aumento non è stato definitivamente chiarito. Si suppone che il rischio di una gravidanza aumenti per causa dell’età crescente delle madri e della crescita del numero di parti cesari. È importante notare però che il numero dell’aumento della mortalità delle madri si trova in un livello molto basso, quindi la Svizzera rimane uno dei paesi più sicuri per essere una madre.
Italia
L’Italia ha fatto un piccolo passo in avanti, sorpassando anche la Svizzera, portandosi dal 17esimo all’11esimo posto, grazie sostanzialmente all’aumento della presenza delle donne al governo (passata dal 20,6% della scorsa edizione al 30,6% dell’ultima). Dato che tuttavia rimane inferiore a quello di paesi come l’Angola (36,8%), il Mozambico (39,2%), Timor leste (38,5%). Secondo i dati, le condizioni di salute delle mamme e dei bambini si mantengono a livelli alti (il tasso di mortalità femminile per cause legate a gravidanze e parto è pari a 1 ogni 20.300, quello di mortalità infantile è di 3,8 ogni 1000 nati vivi), come abbastanza alto è il livello di istruzione delle donne, pari a 16,3 anni di formazione scolastica. Al contrario, subisce una diminuzione il reddito nazionale pro capite, che passa da 35.290 a 33.860 euro.