La pioggia non ha scoraggiato gli abitanti di Ginevra lo scorso fine settimana. In molti hanno partecipato alle festività legate alla commemorazione dell’evento storico caro ai Ginevrini, la famosa Escalade, che si riferisce al tentativo dei Savoiardi di invadere la città nella notte dell’11 al 12 dicembre 1602. A quell’epoca, Ginevra, repubblica ricca e prospera, attira l’invidia di Carlo Emanuele 1^ che progetta di estirparne l’eresia protestante con il sostegno di papa Clemente VIII e di elevarla al rango di capitale dei suoi territori del nord delle Alpi.
E così nella notte fredda e buia dell’11 dicembre, poco dopo mezzanotte, fa marciare sulla città il suo esercito di oltre 2000 uomini bene equipaggiati, composto essenzialmente da mercenari spagnoli e napoletani. L’esercito sosta a Plainpalais mentre un gruppo di trecento soldati raggiunge gli imponenti bastioni di circa otto metri che scalano per entrare nella città dove tutto dorme. Da questo, il nome di « Escalade ».
L’allarme è dato tuttavia da una guardia che sorprende gli attaccanti. Le campane della città traggono dal sonno i ginevrini che prendono le armi e difendono coraggiosamente la città. I Savoiardi respinti scappano, alcuni sono fatti prigionieri e saranno rapidamente giustiziati.
Nella battaglia i Ginevrini perdono 18 uomini, i cui nomi vengono ricordati nel corso di questa celebrazione. Un grande corteo commemorativo composto da 800 figuranti in costumi d’epoca, cavalli, carri con armi e trofei, attraversa la città al suono di trombe, pifferi e tamburi ed alla luce di torce e fiaccole.
Sono rappresentati nel corteo gli abitanti e le autorità politiche, militari, ecclesiastiche della città di allora, come pure gruppi armati di moschetto, archibugio o picca. Tra le persone rappresentate spiccano le figure di Teodoro di Beza, successore di Calvino, con tutta la scolaresca, Isaac Mercier, uno degli eroi che tagliando la fune che reggeva l’erpice della porta principale della città impedì al nemico di ricevere qualsiasi rinforzo esterno e più inquietanti, le figure del carceriere e del boia. Un altro dei personaggi emblematici è quello della Mère Royaume, che secondo la leggenda, durante la battaglia notturna, gettò dalla finestra una pentola di zuppa calda sulla testa di un soldato savoiardo. Da questo episodio è nata la tradizione della famosa marmitta in cioccolato riempita di caramelle incartate con i colori ginevrini, di piccoli petardi e di verdure in marzapane che generalmente alla fine di un pasto viene rotta dalle mani unite del più giovane e del decano dei presenti dopo aver pronunciato la frase rituale: ” Che così periscano i nemici della Repubblica! « L’altra figura femminile del corteo è quella della Mère Piaget che avendo gettato la chiave del suo cortile ai soldati ginevrini, permise loro di sorprendere alle spalle il nemico. Durante le soste del corteo, ripetutamente, un araldo a cavallo legge il proclamo annunciando la vittoria sugli invasori. Arrivati alla Cattedrale di Saint Pierre, i partecipanti intonano qualche canto patriottico e la cerimonia si conclude con un grande falò.
Per tre giorni la città vive al ritmo della festa orchestrata dalla Compagnie de 1602, con la solenne cerimonia in onore dei caduti del venerdì sera, con il pieno svolgimento il sabato: distribuzione della zuppa di verdure, del « vino caldo », rappresentazioni della vita quotidiana dei contadini, degli artigiani, del fabbro, dimostrazioni di maneggio di armi, visite in loco storico, come per esempio il famoso passaggio segreto « Monnetier » , aperto solo una volta all’anno al momento dell’Escalade, visite guidate, conferenze, esposizioni che mettono in luce un tema specifico o un aspetto particolare della vita quotidiana di quei tempi (il tema di quest’anno è stato « la medicina al tempo dell’Escalade ». Insomma, decine di attrazioni che animano Ginevra il tempo di un week-end.
Il Consigliere federale Alain Berset, prossimo Presidente della Confederazione e le autorità del Canton Uri, uno dei primi tre cantoni fondatori della Svizzera, sono stati gli ospiti d’onore di questo 415° anniversario.
L’Escalade è inclusa nella lista delle 199 tradizioni viventi della Svizzera e proprio per questo che, alcune autorità ginevrine, lavorano per la sua classificazione come patrimonio culturale immateriale dell’Unesco. « L’Escalde è un vettore potente in termini di consapevolezza locale. Inoltre questo riconoscimento rafforzerebbe l’attrattiva turistica di Ginevra… questa iscrizione costituirebbe un giusto riconoscimento del notevole lavoro della Compagnie del 1602 ». La Compagnie de 1602, con i suoi 2400 iscritti è la più antica società storica della Svizzera e la più numerosa d’Europa.