Referendum Confermativo sulla Riforma Costituzionale
Prima che per molti di noi sia troppo tardi, nel prendere posizione nell’aderire ad un Comitato per il SI oppure per il NO in relazione al Referendum sulla Riforma Costituzionale, previsto per il mese di ottobre, è bene fare le valutazioni del caso, perché una volta salito sul carro di uno o dell’altro, diventa difficile scendere, ma soprattutto può succedere di mettere a repentaglio la libertà di ognuno di noi, in barba ai milioni di italiani, che hanno dato la vita per lasciarci in eredità questo lungo periodo di pace, è soprattutto di libertà, se poi di questa libertà ne abbiamo abusato, questo è un’altra storia. Personalmente, spogliandomi da ogni incarico che mi è stato affidato, in democrazia e libertà, perché non è mia intenzione abusare del mio ruolo per convincere altri a pensarla come me, però sarà l’informazione a convincere ognuno di noi, se sulla scheda di ottobre scriveremo sì o no, intendo essere coerente con i miei pensieri.
Dopo questa doverosa premessa, inizio col dire, che il 18 aprile 2006, votai e feci votare “NO” un’analogo referendum per respingere un’analoga riforma Costituzionale, allora fatto proprio da un Governo di centro-destra. Oggi a conti fatti, quella riforma era molto più democratica di quella attuale, oggi ripresentata da un Governo di centro-sinistra annacquato, per giunta con un Presidente del Consiglio mai votato dal popolo italiano, che come diversivo si diletta a prendere per i fondelli il popolo italiano, un giorno sì e l’altro pure. Alla base di questa prima analisi, per coerenza ed in linea con il 2006 continuo a votare NO, anche in occasione di questo referendum previsto per ottobre 2016, a differenza di tanti voltafaccia, che salgono e scendono dal carro a convenienza, visto che in quella occasione facemmo campagna elettorale fianco a fianco nel sostenere il “NO”.
Voto NO, perché la Costituzione non si cambia con un Parlamento dichia-rato illegittimo dalla Corte Costituzionale in primo luogo, come secondo esempio, non si cambia la Costituzione a colpi di fiducia e con un Parlamento a maggioranze alternate, vedi i salti di quaglia di gruppi politici e di singoli Parlamentari. In un paese civile e democratico, come credo lo siamo, la Costituzione, si cambia votando una Assemblea Costituente, dove tutto il popolo italiano dev’essere rappresentato, come agli albori dell’attuale Costituzione.
Voto NO, perché la Costituzione deve unirci, non dividerci, come qualcuno già lavora allo smembramento della Nazione Italia, proponendo le macroregioni. Noi come Regione Basilicata saremo una delle prime ad essere cancellata.
Voto NO, per dire sì, al taglio dei costi della politica, per dire sì ai 100 Senatori e al dimezzamento dei poteri attuali, ma la parte di Costituzione da riformare, concepito in questo modo e un’enorme pasticcio, perché gli eventuali prossimi Senatori non saranno eletti dai cittadini, ma dai Consigli Regionali, non si può espropriare in questo modo la sovranità del popolo italiano. Siamo tutti d’accordo per i 100 Senatori, bene, ce li dobbiamo votare noi, compreso la rappresentanza per noi italiani nel mondo. La loro elezione deve durare cinque anni, anziché i sette previsti, al pari dei Deputati, anche questa è una forma di risparmio. Infine visto che i poteri del Senato sono ridotti, rispetto a quello attuale, si abbia la bontà che siano privati dell’immunità parlamentare.
Voto NO, per dire NO alla nuova legge elettorale, che è una porcata più del porcellum. Se questa legge vedesse la luce, diventerebbe una legge di regime. Personalmente, non intendo far ritornare le lancette della storia ai tempi bui dell’Italia. Dico questo perché in tantissimi la pensano in questo modo, riforme si, ma non a costo della libertà.
Voto No, per non legittimare pazzoidi, che di questi tempi in giro per Italia se ne vedono tanti. Provate ad immaginare se vincesse il sì, nel momento in cui andremmo a votare, presto o tardi che sia, un gruppo politico irresponsabile riesce a prendere il 25% dei voti, e va al ballottaggio, poi addirittura vince il ballottaggio, noi tutti saremo un Popolo irresponsabile che non abbiamo capito il sacrificio di milioni di italiani, che hanno dato la vita per lasciarci in eredità questo lungo periodo di pace e di libertà, ci rendiamo conto di tutto questo, sì oppure No.
Propongo quanto segue: nella prossima Direzione Nazionale del PD, l’occasione è proprizia per far sì, che Renzi dia le dimissioni dal Governo, è l’unico modo per evitare una sonora sconfitta al Referendum Costituzionale, andare così a votazioni anticipate, accorpare a queste votazioni anche il voto per una Costituente, per fare quelle modifiche Costituzionali che tutti auspichiamo, però condivise da tutto il popolo Italiano, non a colpi di voto di fiducia, come è successo fino a questo momento. Questa soluzione ci farebbe risparmiare un giro di campagna elettorale, che iniziata a gennaio di quest’anno, si rischia di trascinare fino alla primavera 2017. Invece come contro partita, la possibilità stessa di andare a votare in un tempo breve sia il PD che tutto il centro sinistra, quello vero, non quello annacquato, come in questo momento, in cui la possibilità – dicevo – di rimanere al timone Italia è molto grande, se invece si perde tempo, si rischia di passare le sorti del Governo e dell’Italia nelle mani di venditori di fumo, credo che nessuno di noi voglia questo.
Voto NO, per far capire a questo Governo quanto male ha fatto a noi italiani residenti all’estero, in termini di tagli, alle sedi diplomatiche, di tagli senza cognizione di sorte ai Corsi di lingua e Cultura Italiana nel Mondo, non posso non citare i tagli ai Patronati, che sono veramente l’unica struttura efficiente al servizio dei connazionali, ma sopratutto di grande sostegno ai connazionali anziani. Quando un Governo a come visione, tanto peggio, tanto meglio, vedi anche i beni di noi italiani all’estero costruiti in territorio italiano, abbiamo fatto grande l’Italia, le Regioni, i Comuni con le nostre rimesse degli anni ’60-’70-’80, oggi, ancora una volta, siamo chiamati da questo Governo ad essere i bancomat da spremere, fino ad arrivare al pasticcio del canone Rai. Questi esempi per certuni banali, per altri meno, danno il senso della disfatta generale, vuol dire che è un Governo oramai arrivato alla frutta, prima che fa altri irreparabili danni, non ci dà a tutti noi altra possibilità, se non quella di bocciarlo, votando No al Referendum Confermativo sulla Riforma Costituzionale di ottobre.
Voto NO, per screditare tutti quelli che si sono permessi di invitare tutti noi a boicottare il Referendum “No Trivelle” del 17 aprile 2016, mentre ora improvvisamente hanno trovato la via del diritto civico, iniziando la campagna elettorale cinque mesi prima. Presuntuosi e arroganti.
Infine da cittadino della Basilicata voto NO, perché questo Governo ha ridotto la nostra Regione ad un colabrodo, ci hanno espropriato di tutto di più, visto che qualcuno ha deciso di asfaltarci, spero che l’orgoglio lucano sia tale, e dall’urna esca un NO secco, convinto e deciso da superare ampiamente il risultato del Referendum “NO Trivelle”. Pertanto, come in Basilicata, così in tutto il territorio italiano, come pure all’estero, se non ci difendiamo in prima persona, possiamo stare certi che nessuno ci difenderà. Meno che mai questo Governo.
Ecco a voi che mi leggete, quali sono i motivi del “MIO CONVINTO NO”. Spero di aver innescato un momento supplementare di riflessione, se così non fosse, rassegnamoci, se dovesse vincere il si non esiste la via del ritorno, sposteremo semplicemente le lancette dell’orologio di ’70-’80 anni indietro.
Ticchio Giuseppe Cittadinanza solidare