I Tenores di Neoneli hanno inaugurato a Ginevra la stagione 2017 dei Concerts d’été à St-Germain. Il progetto di far venire questo coro, tra i più quotati dell’isola, era da tempo nel mirino degli organizzatori. La sua realizzazione è stata possibile grazie alla collaborazione tra il Circolo Sardo di Ginevra e il Professor Bernardino Fantini, presidente di questa organizzazione che propone tradizionalmente ai ginevrini una serie di concerti, soprattutto di musica classica, ma non solo.
Sabato 1° luglio la presentazione ufficiale degli artisti si è svolta alla Maison Internationale des Associations. La conferenza del Prof. Fantini sulla musica tradizionale sarda ed in particolare sui Tenores è stata seguita con molto interesse da un pubblico composto non solo da sardi, ma anche da svizzeri e da amici della Sardegna in generale. Dopo aver ricordato che la musica tradizionale sarda è stata riconosciuta dall’UNESCO come patrimonio orale e immateriale dell’umanità nel 2011, il Prof. Fantini, un appassionato della Sardegna, ha dato ampi dettagli sul ruolo della musica nei momenti più importanti della vita come la nascita, la morte, i matrimoni, le feste e i riti religiosi. La presenza dei Tenores e degli strumentisti è stata un valore aggiunto, indispensabile per comprendere le differenze tra le diverse componenti del coro, sa oghe, sa mesuoghe, sa contra, e su bassu, e per sentire dal vivo i suoni degli strumenti tradizionali come is launeddas, su sonettu, su sulittu, su tamburinu o sa trunfa.
I concerti si sono tenuti la domenica 1 e il lunedì 2 luglio nella città vecchia di Ginevra, nella chiesa di Saint Germain, un posto ideale per una musica che ha qualcosa di sacro. Questi concerti sono stati dedicati ad Antonio Gramsci, il pensatore sardo, intellettuale, filosofo, scrittore e teorico politico italiano, nella ricorrenza dell’ottantesimo anniversario della sua morte.
Da subito i tenores, Tonino Cau, Ivo Marras, Roberto Dessì e Angelo Piras, sono stati adottati dal pubblico, che in seguito li ha applauditi a lungo dopo ogni esibizione. Il programma è stato molto vario, poiché ai tenores, che cantano solitamente senza accompagnamento, si sono spesso alternati gli strumentisti, Orlando Mascia e suo figlio Eliseo, anche loro molto apprezzati. Il pubblico è stato pienamente coinvolto, ed ha partecipato cantando, tra un’interpretazione e l’altra, il trallallero. Tra le varie interpretazioni ricordiamo un fuori programma, il “Deus ti salvet Maria”, che pensiamo non abbia lasciato nessuno indifferente.
Un ruolo molto importante è stato tenuto dal Prof. Fantini, che nella circostanza ha accumulato le funzioni di presentatore e traduttore per i francofoni, un vero uomo-orchestra.
Per i Tenores la visita a Ginevra non si è limitata al successo dei concerti. Un passaggio al circolo sardo era d’obbligo ed è stata l’occasione per socializzare e scambiare le proprie esperienze e opinioni con la presidente Lorenzina Zuddas e col suo direttivo al gran completo, un’ulteriore occasione per questi ultimi per riascoltare, nell’intimità della propria casa, quelle voci profonde che ancora li fanno vibrare.
Davide Caria