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10 May 2024
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Sapori mediterranei al Max&Moritz

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Metti tutto l’estro e la magia cubana, unito alla tradizione e alla genuinità della cucina veneta, senza dimenticare quella ricercatezza essenziale dei sapori, attenzione per il gusto raffinato e autentico nonché il trasporto che un bravo professionista ha per l’arte culinaria e non poteva che venirne fuori questa  esplosiva miscela, originale e sorprendente, garantita e di qualità della cucina del giovane Tomas Paulino Rodriguez, un veneto dalle origini cubane e la cucina mediterranea!

Insolita e affascinante è la storia di Tomas Paulino Rodriguez, un giovane cuoco di origini cubane. E allora ti aspetti tutto ciò che richiama quella terra esotica e lontana, così ricca di storie umane, di balli sfrenati e feste improvvisate per le strade, l’odore delle piantagioni di zucchero e quello del tabacco. Ti aspetti un incontro al sapore forte di rhum e Avana, invece ti trovi avvolto dai sapori genuini e sostanziosi della cucina veneta, quei sapori caldi e corpulenti della polenta o dei legumi, speziati e stuzzicanti della cannella e dei fiori di garofano. Tomas Paulino Rodriguez nasce a Cuba venticinque anni fa, ma ancora piccolo lascia la sua patria insieme alla madre per recarsi in Italia, a Venezia, dove lei trova un compagno nuovo che diventa per lui “un secondo padre”, dice Tomas. È lì, grazie al patrigno, Mauro, che nasce la sua passione per la gastronomia e la cucina mediterranea. Mauro, infatti, insieme ai suoi colleghi ha aperto diversi ristoranti così Tomas ha conosciuto da piccolo il mondo dell’arte culinaria.
“Sono cresciuto in Italia, ho frequentato la scuola alberghiera e di ristorazione vicino Udine. Poi ho studiato nel Veneto, per ottenere anche i diplomi validi a livello internazionale”, racconta Tomas. Durante gli studi ha sempre lavorato nella gastronomia e come funziona in tutte le famiglie di gastronomi “dove c’era bisogno io davo una mano, così ho imparato tantissimo”, ricorda Tomas.
Oggi il 25enne è il gestore del ristorante e del bar/lounge Max&Moritz a Zurigo, un locale che esisteva già, ma che Tomas con il suo team e il suo braccio destro, la moglie Anastasia, ha tramutato da una semplice mensa ad un ambiente chic e molto accogliente. Tomas e Anastasia sono arrivati in Svizzera nel dicembre dell’anno scorso. Ad agosto hanno aperto il locale Max&Moritz, che festeggerà la sua inaugurazione dal 15 al 17 ottobre 2015 con un ricco programma, tra cui musica dal vivo, aperitivo offerto ai clienti e senz’altro menù favolosi.
In generale la carta del nuovo Max&Moritz offre soprattutto piatti di pesce. “Uno dei piatti tipici, ad esempio, è il baccalà. Ho notato anche, però, che gli svizzeri spesso preferiscono la carne, non essendo ancora molto abituati ai piatti di pesce”, racconta Tomas, sempre attento alle esigenze e ai desideri dei clienti. Al Max&Moritz, così, non mancano proposte allettanti di piatti realizzati solo con prodotti italiani di qualità e assolutamente freschi che si accompagnano ad una scelta pregiata di vini nostrani.

3 domande al giovane gestore Tomas

Parlaci delle tue origini culinarie…
Per la cultura culinaria non sono molto legato a quella cubana, lì si usa molto il riso, fagioli e la carne di maiale. Per me, riguardo all’alimentazione, c’è solo un paese: Italia. Mi piace molto il cibo mediterraneo, la carne, il pesce, la verdura e i formaggi che noi ne abbiamo buonissimi: la mia cultura di cibo è senza dubbio italiana.

Hai assaggiato anche la cucina svizzera?
Non fa parte del mio palato, nonostante ciò la proponiamo perché ai clienti piace. Sul territorio ho trovato anche ristoranti italiani dove si mangia molto bene, mi piace che ci sia una buona concorrenza. Secondo me, però, lo svizzero la deve ancora sviluppare la cultura del cibo ben definita.

Come ti trovi in Svizzera?
Con le persone vado molto d’accordo e mi trovo bene, capisco un po’ il tedesco ma ancora non lo parlo bene. Mi occupo soprattutto della cucina e devo dire che per ora preferisco lavorare con chi conosce il sistema della gastronomia in Italia. Per me è importante avere un rapporto familiare, non solo all’interno del locale e nel rapporto con i clienti, ma anche in cucina con il mio team, dove se c’è bisogno di correre, si deve correre.
Ci sono però molte differenze anche per quanto riguarda la clientela, il cliente svizzero è molto tranquillo, ti dice esattamente cosa vuole. In Italia i clienti spesso sono più complicati.

Manuela Salamone

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