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25 April 2024
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Diritto

Periodo di preavviso per la risoluzione immediata del contratto di lavoro

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Sentenza (del Tribunale Federale) 4A_251/2015, 4A_253/2015 del 6 gennaio 2016

Un dipendente di lunga data di una banca veniva messo in detenzione preventiva, essendo egli sospettato di far parte di una rete criminale finalizzata al riciclaggio di denaro sporco. Conseguentemente, la banca informava il dipendente della risoluzione immediata della retribuzione mensile, per poi rescindere il contratto di lavoro in modo immediato. Ciò era da ricondurre alla perdita di fiducia e al danno che la banca aveva subito a seguito dell’attenzione mediatica, come pure all’incapacità lavorativa a seguito dell’arresto preventivo.
Il dipendente fu trovato colpevole e condannato ad una pena privativa della libertà di due anni con la condizionale. Il dipendente pretendeva dalla banca il pagamento delle retribuzioni di tre mesi (termine di preavviso ordinario), un indennizzo a seguito di un licenziamento abusivo come pure il pagamento del bonus per i due anni precedenti. Il Tribunale del lavoro di Ginevra decideva che la risoluzione immediata del contratto risultava abusiva in quanto quest’ultima aveva avuto luogo tardivamente, assegnando al dipendente per quanto riguardava la sua pretesa di tre mesi di stipendio da cui deduceva il tempo di detenzione. Il resto delle pretese del dipendente venivano respinte.
Secondo la giurisprudenza, un contratto di lavoro può venir rescisso immediatamente a partire dal momento in cui si viene a conoscenza del motivo a causa di tale rescissione. Se una parte temporeggia e/o rimanda tale risoluzione del contratto, ciò può venir equiparata ad una rinuncia alla risoluzione immediata del contratto. Un periodo di riflessione di due fino a tre giorni viene considerato generalmente sufficiente, anche se tale periodo può variare di caso in caso.
Al momento della rescissione del contratto, il dipendente non era ancora stato condannato e non aveva neppure ammesso i fatti. La banca ha quindi deciso basandosi su un sospetto. A seguito della detenzione preventiva, il dipendente era incapacitato al lavoro e la banca poteva prendersi tempo per poter chiarire quanto accaduto. Conseguentemente, non si può rimproverare alla banca di essersi presa il tempo per poter chiarire quanto successo nel dettaglio, al fine di evitare una disdetta abusiva del contratto.
La risoluzione immediata del contratto va quindi considerata tempestiva. A seguito di tale risoluzione decadeva anche il diritto del dipendente alla retribuzione del bonus, in quanto egli non era più alle dipendenze della banca.

PER LE VOSTRE DOMANDE, SCRIVETE O TELEFONATEMI:
 Avv. Dipl.-Jur. Dominique Calcò Labbruzzo
LAW by CALCÒ – Freigutstrasse 8, CH-8002 Zürich
Tel. 078-876 82 43 Mail:<[email protected]

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