«Coraggio adorati bellunesi! Vi tengo sempre nel cuore e se posso aiutare, ospiterei una famiglia in difficoltà!», «Un forte abbraccio dall’Austria!», «Un forte abbraccio da Buenos Aires!», «Un forte abbraccio dal Brasile!». Gli Uffici dell’Associazione Bellunesi nel Mondo sono stati riempiti di messaggi di solidarietà per i propri concittadini in Italia che versano in condizioni davvero tragiche a causa dell’ondata di maltempo che ha investito la nostra penisola. Chi non è in apprensione per quello che è accaduto i giorni scorsi nella nostra terra? Chi non ha dolore e chi non pensa continuamente a quello che stanno passando i nostri connazionali in patria? Quello che non si dice mai troppo, è che c’è un’altra Italia in tutto il mondo, l’Italia degli italiani all’estero che non dimenticano di certo i luoghi delle proprie origini e che partecipano con apprensione ed attenzione all’evolversi delle situazioni. Anche i siciliani stanno piangendo le proprie vittime. Il cataclisma che si è abbattuto sull’isola ha davvero sconvolto tutti gli italiani. A Casteldaccia, in provincia di Palermo, una vera e propria strage a causa del maltempo ha distrutto due famiglie intere: nove persone, compresi due bimbi, di uno e tre anni, e un adolescente, muoiono rimaste intrappolate dentro una villetta. Ma davvero la colpa di queste sciagure è l’imprevedibilità del clima ostile che si sta abbattendo sulla nostra penisola? O bisogna considerare anche anni di abusivismo e di incuria e mancata manutenzione dei territori che adesso risentono della furia climatica? Il drammatico resoconto della scorsa settimana a causa del maltempo ci pone davanti ad un bilancio doloroso: 30 vittime in una sola settimana. È possibile continuare a morire di maltempo? Solo alcune settimane fa abbiamo pianto la tragica scomparsa della mamma calabrese e dei suoi due piccoli a causa dello straripamento di due fiumi, oggi piangiamo ancora delle vittime, ma siamo più coscienti del fatto che queste tragedie colpiscono in maniera feroce proprio le zone dove l’incuria e l’abusivismo ha regnato sovrano per anni. “Spero che molto presto si possa evitare di morire per la pioggia, dovremo fare tanti investimenti che si dovevano fare tanti anni fa: cercheremo di recuperare 15 anni di ritardo in qualche anno”, affermava il vicepremier Luigi Di Maio dopo la tragedia calabrese. Per questo, davanti all’ulteriore tragedia, il premier Conte ha annunciato che sono stati messi a disposizione per il dissesto idrogeologico un miliardo per interventi di sicurezza del territorio, per proteggere e salvaguardare le vite umane. Poi ulteriori 50 milioni per le autorità di bacino per regolare i flussi d’acqua. Non si spiega però come si legittimi l’abusivismo nel caso di Ischia nella norma contenuta nel Decreto Genova per sanare quelle abitazioni sotto accusa per abusivismo, mentre nello stesso tempo si cerca di combatterlo.
foto: Ansa