La capolista batte il Milan, resta in scia l’Inter, Roma derby e sorpasso sulla Lazio, cade la Juventus contro la Sampdoria, il Benevento non cancella lo zero
Il Napoli riparte dopo lo 0-0 di Verona e vince con merito contro il Milan, mantenendo la vetta. La squadra di Sarri non ha entusiasmato come in altre gare, anche per merito di un buon Milan, ma ha imparato a essere cinica, lasciando da parte la spettacolarità della sua manovra. Sono bastate due azioni veloci in contropiede per confezionare la vittoria con le reti di Insigne e Zielinski. La prestazione di Insigne, attaccante di fantasia e capace di saltare l’uomo, accresce il rammarico per il suo non impegno in Nazionale nelle sfide contro La Svezia, costate l’eliminazione dal Mondiale. Sarri è bravo a farlo rendere al massimo, inspiegabile perché non ci sia riuscito l’ex c.t. Ventura. Il Napoli si concentrerà ora sulla Champions League, dove serve il miracolo: battere il Donezk con due gol di scarto e il Feyenoord e sperare in un aiuto del Manchester City. Altri problemi tormentano il Milan, alla sesta sconfitta in campionato, tutte negli scontri diretti. Montella rimane ottimista e presumibilmente ancora l’allenatore del Milan, ma la sua squadra continua a faticare e il lavoro di Montella torna in discussione. Le buone prestazioni contro le grandi non bastano: la difesa non è stabile e l’attacco inesistente. Restano sei gare ampiamente alla portata di mano del Milan, tutte da vincere per tenere viva la speranza di inseguire il quarto posto per la qualificazione alla Champions. Altrimenti sarà fallimento e l’inchiesta del NY Times, che ha gettato ombre e dubbi sulla proprietà cinese intorno a Li Yonghong, non è la migliore prerogativa per uscire dalla crisi.
L’Inter di un fenomenale Icardi risponde al Napoli e tiene le distanze a -2 dalla capolista. Contro l’Atalanta è stata una partita che i nerazzurri hanno giocato con tanta pazienza. La squadra di Spalletti nel primo tempo ha fatto fatica a trovare spazi contro un’Atalanta ben organizzata e sempre pericolosa in contropiede, ma quando è riuscita a servire a dovere, sfruttando i cross, il suo capitano Icardi, attaccante di pura classe, l’Inter ha messo in cassaforte la vittoria. La forza dei nerazzurri è la solidità in tutti i reparti, soprattutto la difesa che gioca con grande personalità a prescindere da chi la compone. È l’identità che rispecchia le idee di Spalletti, che in poco tempo ha trovato l’assetto giusto con la filosofia del collettivo. L’Inter merita di stare nel giro scudetto. La Roma si prende il derby e la supremazia cittadina e torna ad ambire allo scudetto. Tre punti pesantissimi che permettono di superare la Lazio e vedere i primissimi posti. Sono stati cinque minuti di sbandamento della Lazio a inizio ripresa a permettere l’uno-due letale della squadra di Di Francesco. Il rigore di Perotti e il gran gol di Naingollan hanno indirizzato la partita, fin lì equilibrata e senza particolari emozioni, in favore della Roma. Complimenti al tecnico Di Francesco, bravo a dare un’identità alla squadra dopo un inizio balbettante, pieno di critiche e di scetticismo nei suoi confronti. I giocatori stanno seguendo le sue idee, dai rigenerati El Shaarawy e Perotti, ai nuovi inseriti con efficacia (Kolarov e Pellegrini) dal tecnico. Squadra equilibrata con una difesa di ferro e un gioco compatto e veloce. La Lazio fa un passo indietro, nonostante sia riuscita a tenere il risultato in bilico fino alla fine. Non ha superato l’esame derby e si allontana dalla lotta scudetto, ma per la bella realtà di Simone Inzaghi gli obiettivi sono altri. La Sampdoria sogna in grande. La rivelazione del campionato affonda la Juventus, che si allontana dal Napoli e dovrà riflettere a fondo su questa sconfitta molto più larga di quanto dica il risultato. Fino a sei minuti la Sampdoria vinceva per 3-0 grazie a una ripresa di alto livello, giocata con umiltà e intelligenza. Il gioco manovrato e veloce ha messo in difficoltà la difesa della Juventus, che dall’inizio della stagione appare vulnerabile. Complimenti al tecnico Giampaolo che ha dato identità e personalità alla squadra ed equilibrio in ogni reparto. Una bella realtà. Allegri invece si ritrova una Juventus più terrestre alla vigilia della gara contro il Barcellona e non solo per il fitto turnover (solo sei titolari su undici). La Juventus appare psicologicamente fragile quando l’avversario alza i ritmi e non ha più quella lucidità davanti alla porta e spreca le due palle-gol. Non bastano una gestione delle gare e l’orgoglio di fine gara, se manca la cattiveria e la fame di vincere. La Sampdoria è stata brava a uscire indenne dal dominio della Juventus e di ridimensionare la squadra di Allegri quando si è smarrita.
In zona retrocessione pesante vittoria del Genoa sul campo del Crotone all’esordio del tecnico Davide Ballardini. Vittoria meritata dei liguri con una prestazione convincente dopo tre sconfitte di fila. Il Crotone si ferma a due vittorie consecutive, dominato dal Genoa e riuscito a giocare solo nell’ultima mezz’ora senza creare però grandi occasioni da gol. Vittoria esterna altrettanto preziosa e meritata del Cagliari contro l’Udinese. Il nuovo tecnico Lopez ha dato la scossa ai sardi che oltre i tre punti hanno mostrato una prestazione collettiva molto convincente. Nell’Udinese sono invece emersi difetti in tutti i reparti, soprattutto in difesa con incredibili amnesie come lo svariano nell’azione del gol di Joao Pedro. Il Benevento non cancella lo zero in classifica dopo una rocambolesca gara contro il Sassuolo. Anzi in extremis arriva la 13° sconfitta consecutiva da inizio campionato e ha stabilito il nuovo negativo continentale se si considerano i top cinque tornei europei. Il Sassuolo ha faticato più del dovuto e ha vinto solo al 94’ con la rete di Peluso, quattro minuto dopo il rigore sbagliato da Berardi. I tre punti sono una boccata d’ossigeno alla pericolante classifica degli emiliani. La Spal conquista un punto importante, ma spreca la vittoria contro una Fiorentina scialba e fragile tecnicamente e salvata a dieci minuti dal termine da Chiesa. I ferraresi hanno giocato da provinciale tanto cuore, qualche sprazzo di gioco e organizzazione difensiva, ma non è bastato. Il progetto Fiorentina non decolla e la squadra di Pioli si avvia verso una stagione da dimenticare
G.S.
foto: Ansa