Nell’incontro della scorsa settimana a Berlino su invito di Angela Merkel, il presidente della Confederazione, Johann Schneider-Ammann, ha affrontato il tema dell’immigrazione
Per l’applicazione dell’iniziativa contro l’immigrazione di massa, la Svizzera punta sul sostegno della Germania. Schneider-Ammann si è sforzato di dare una buona impressione sull’operato della Svizzera per trovare una soluzione accettabile per regolare l’immigrazione, presentando il progetto “Preferenza indigena light”. La cancelliera ha ribadito la volontà della Germania di sostenere Berna nei delicati negoziati sull’attuazione dell’iniziativa, senza confermare il suo appoggio sul progetto approvato dal Parlamento in autunno. L’iniezione di ottimismo che arriva da un Paese fondamentale in Europa fa ben sperare il governo svizzero su un rapido accordo. “Credo in un accordo già per quest’anno”, ha detto Schneider-Ammann, “così da fornire un segnale all’economia svizzera”.
Per la Merkel trovare un buon accordo con l’Ue è importante per la Germania “anche per via dei numerosi frontalieri tedeschi che si recano giornalmente in Svizzera”. Il suo ottimismo si basa sullo stato delle trattative, che secondo la Merkel “sono a buon punto”. La cancelliera non si è però espressa in dettaglio per rispetto della consultazione e dell’intenso lavoro del parlamento svizzero ancora in corso. L’impegno della Confederazione è positivo nella ricerca di una soluzione e la Merkel crede che si arriverà ad un punto di incontro e ha ricordato, come la collaborazione fra Svizzera e Germania sull’immigrazione funzioni bene.
La questione svizzera sarà trattata separatamente da quella della Brexit. La Merkel ha chiesto esplicitamente a Bruxelles di separare i due dossier, perché la Svizzera ha il diritto “di essere trattato come uno Stato sovrano con le sue esigenze politiche”. La realtà è verosimilmente diversa, Brexit esiste, ma la Svizzera non vuole attendere per anni le trattative sulla Brexit. Il partner dei negoziati resta comunque l’Ue e la soluzione dovrà essere solidale e valida per tutto il continente. “L’accordo dovrà essere compatibile con la libera circolazione delle persone, se la Svizzera vuole che l’Ue sia clemente”, ha sottolineato Schneider-Ammann, ricordando che l’accordo deve essere sostenuto anche dalla maggioranza degli svizzeri.
Il presidente della Confederazione ha incontrato anche la ministra tedesca dell’istruzione e della ricerca, Johanna Wanka, discutendo sulla cooperazione nel settore della ricerca tra i due Paesi. Il Dipartimento federale dell’economia (DEFR) ha rivelato l’importanza della collaborazione con la Germania in questo settore e Schneider-Ammann ha discusso sul ritorno alla partecipazione a pieno titolo della Svizzera al programma di ricerca Horizon 2020.
[email protected]
G.S.
foto: Ansa