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18 May 2024
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Cronaca

In Italia sessanta milioni di animali in casa

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DSC_0550L’aumento degli animali che vivono in casa sono la manna per i produttori di cibi e attrezzature varie per i quali la crisi non esiste

E’ diventato certamente un ritornello, ma la crisi c’è, eccome. Lo si vede, tra l’altro, dalla quantità di gente che entra nei supermercati all’ultimo momento per ricevere a miglior mercato o addirittura gratis i resti di frutta e verdure che hanno una brutta cera. Ma non è della crisi che vogliamo parlare, ma di una categoria di esseri viventi che, malgrado la crisi, se la passa benissimo. Sono gli animali.

Bisogna distinguere tra quelli che vivono fuori e quelli che vivono in casa. Quelli che vivono fuori, in fondo, non se la passano male, almeno in Italia, perché, secondo le statistiche, gl’italiani buttano un sacco di roba nella spazzatura, terra di caccia degli animali in libertà. Quelli che vivono in casa, poi, se la passano ancor meglio, perché vengono trattati meglio delle persone anziane. Queste ultime, magari, vengono messe nei ricoveri dai figli e congiunti appena mostrano segni di dipendenza, mentre gli animali hanno diritto al posto migliore in poltrona o nella cuccia, con tanto di piccole lenzuola e cuscinetti. Non parliamo poi del cappottino, dei paraorecchi e dei calzini in inverno.

Non per nulla qualche giorno fa si è aperta a Bologna la quindicesima edizione di Zootmark international 2013, la fiera dei prodotti alimentari per animali tenuti in casa. Va da sé che alla fiera c’era di tutto anche per quanto riguarda le attrezzature di vario genere, dai guinzagli ai giocattoli, dalle cucce alla biancheria, dalle gabbie agli acquari. Vuol dire che il mercato è vasto.

Secondo i dati ufficiali dell’Assalco-Associazione nazionale delle imprese per l’alimentazione e la cura degli animali da compagnia, in Italia la popolazione umana e quella animale è praticamente identica: circa 60 milioni, una bella cifra. Naturalmente si tratta di animali che vivono in casa o nei giardini privati. Nei 60 milioni non sono inclusi quelli in libertà, ovviamente, perché sarebbe difficile quantificarne il numero. Tra gli animali si fa la distinzione tra quelli convenzionali (animali d’affezione) e quelli non convenzionali (che poi sono tutti gli altri). Dei primi, i gatti superano i cani per 7,5 milioni contro 7 milioni. E’ logico, un gatto è meno impegnativo, è più piccolo, non fa chiasso, fa le puzzette silenziose; un cane occupa spazio, quando abbaia può dar fastidio ai vicini, mangia di più, bisogna portarlo fuori, fa anche le puzzette sonore. Degli animali non convenzionali 2 milioni sono i roditori e i lagomorfi (criceti, cavie, cani della prateria, conigli nani); 1,4 milioni i rettili (tartarughe e testuggini in genere, ma anche serpenti, lucertole e simili); 13 milioni gli uccellini di specie diverse (dai canarini ai pappagalli); 30 milioni i pesci. Un bel campionario

Dai numeri al supermercato. Secondo una ricerca di Gfk-Eurisko, la popolazione italiana che tiene animali in casa sono circa 30 milioni. Il 59% dei proprietari non badano a spese per il sostentamento dei loro animali, mentre il 55% non è disposto a rinunciare agli alimenti migliori. L’Italia è o non è la terra della buona cucina? Se lo è, come lo è, è giusto che anche gli animali crescano come degli autentici buongustai.

Cosa mangiano i cani e i gatti? Come vengono trattati in casa? Ebbene, sono gl’inglesi quelli che acquistano scatolette e crocchette per cani e gatti in maggiore quantità. In Italia pure si acquistano, ma accanto a scatolette ci sono i cibi preparati in casa dalla mamma e dalla nonna con molta cura. Per cui non è fuori luogo che anche i cani e gatti italiani possano fregiarsi del titolo di “mangiatori di spaghetti” o “pastaioli” o, per dirla all’americana “macaroni”.

Il mercato per i produttori di cibi per animali non sembra conoscere crisi. Oltre al numero già indicato di coloro che posseggono un animale d’affezione, il 55% circa di quelli che non hanno un animale in casa vorrebbero averlo, e prima o poi, dicono i produttori, esaudiranno il loro desiderio. Dunque, il mercato sembra destinato ad espandersi, con relativo aumento dell’occupazione, ma di questo gli animali non si preoccupano più di tanto. Qualcuno, poi, ha messo in giro la voce secondo cui un animale in casa fa bene alla salute, magari alla salute degli animali, ma questo è un discorso un po’ complicato. Ad esempio, si dice che quando un gatto fa le fusa, ebbene quel tremolio che somiglia al rumore della corrente ad alta tensione para faccia bene all’artrite, nel senso che la combatte, ma non ci sono prove. Che però una persona sola possa trarre beneficio dalla compagnia di un animale, beh, questo è vero, un cane o un gatto allevia la solitudine, puoi tenerli vicino a te, li puoi accarezzare, fa piacere a te e a loro, con un vantaggio: li puoi mandare anche a quel paese, non se la prendono. Contento tu e contenti loro.

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