L’attuale pandemia di coronavirus ha un impatto economico significativo sul mondo del lavoro. Immaginate, ad esempio, un’azienda che organizza e realizza eventi. Nelle prossime settimane e nei prossimi mesi questa azienda non genererà alcun fatturato perché venerdì scorso il Consiglio federale ha vietato, in linea di principio, le manifestazioni per più di 50 persone e le persone non se la sentono di organizzare grandi eventi nella situazione attuale. Per questo motivo la Confederazione offre la possibilità di lavorare a orario ridotto.
Cos’è il lavoro a tempo parziale?
Il datore di lavoro ha la possibilità, con il consenso del dipendente, di ridurre l’orario di lavoro concordato nel contratto di lavoro. Se il dipendente rifiuta di lavorare a orario ridotto, il datore di lavoro è comunque obbligato a pagare l’intero stipendio. In questo caso, tuttavia, il rischio di licenziamento aumenta.
Le ore non lavorate sono compensate dal governo federale. Il lavoro a orario ridotto esisteva già prima della pandemia, ma il Consiglio federale ha facilitato la registrazione per causa della situazione attuale.
Tale stanziamento è destinato a garantire che i licenziamenti non siano effettuati in modo prematuro. Si tratta quindi di una protezione per i dipendenti.
Come registrarsi per il lavoro a tempo parziale?
Le aziende devono soddisfare due condizioni per avere diritto al lavoro a tempo parziale. Innanzitutto occorre distinguere se la perdita di ore lavorative è dovuta a un provvedimento ufficiale (chiusura delle città) o se è dovuta a motivi economici (calo della domanda per paura di contagio). Nell’esempio iniziale, ci sarebbero ragioni economiche perché l’azienda non riceve più incarichi.
Secondo la SECO (Segreteria di Stato dell’economia), se una delle due condizioni sopra menzionate è soddisfatta, devono essere ancora considerati i seguenti punti:
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- il rapporto di lavoro non è stato disdetto (art. 31 cpv. 1 lett. c LADI)
- la perdita di lavoro è probabilmente temporanea ed è presumibile che con la diminuzione del lavoro potranno essere conservati i posti di lavoro (art. 31 cpv. 1 lett. d LADI)
- il tempo di lavoro è controllabile (art. 31 cpv. 3 lett. a LADI)
- per ogni periodo di conteggio, la perdita di lavoro è di almeno il 10 per cento delle ore di lavoro (art. 32 cpv. 1 lett b LADI)
- la perdita di lavoro non è dovuta a circostanze rientranti nella sfera normale del rischio aziendale (art. 33 cpv. 1 lett. a LADI).
Va inoltre notato che il normale riferimento al coronavirus non è sufficiente per fare uso del lavoro a tempo parziale. Il datore di lavoro deve presentare la notifica preventiva all’ufficio cantonale.
Conclusione
Se lei è ora titolare di un’azienda e soffre attualmente in modo considerevole degli effetti del coronavirus dal punto di vista economico, è consigliabile presentare una richiesta di riduzione dell’orario di lavoro. Per farlo nel modo più efficiente e corretto possibile, si consiglia di consultare un avvocato.
Avv. Dominique Calcò Labbruzzo
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