Questa settimana raccontiamo la storia di una persona che tanti di voi già conosceranno, però pochi sapranno che, a parte Aleardi Delizie Culinarie, Anna Aleardi offre anche dei corsi. Di cosa si tratta ve lo racconta lei…
Raccontaci di te…
Sono nata e cresciuta in Svizzera, mio padre è molto conosciuto per il negozio che una volta si chiamava Quadrifoglio, adesso abbiamo cambiato il nome in Aleardi Delizie Culinarie. Siamo cinque sorelle molto unite e vogliamo portare avanti l’attività dei nostri genitori. Vendiamo solo prodotti italiani, in particolare specialità che non si trovano da tutte le parti. La cucina italiana non è solo pasta e pizza, ci sono tante tradizioni che rischiano di scomparire e che noi,invece, vogliamo tener vive. Io mi occupo al momento soprattutto della vendita al telefono, cioè mi occupo dei grossisti, ristoranti, etc.
Che vantaggi o svantaggi porta secondo te una ditta famigliare?
Molti sono sorpresi che riusciamo a collaborare, perché non sempre con la famiglia è facile. Devo dire che l’accordo tra di noi lo dobbiamo anche a nostra nonna, che ci ha insegnato ad essere sempre uniti. Cerchiamo anche di abitare vicini, per poterci dare una mano. Ho sette nipoti e mi piace tanto giocare con loro.
Con il negozio sei a contatto diretto con gli italiani in Svizzera. Ci sono stati cambiamenti negli ultimi 20 anni?
Ho sempre vissuto nel negozio, diciamo che faccio parte dell’inventario. Gli italiani prima erano appena venuti dall’Italia e quindi cercavano i prodotti italiani. Poi l’italiano si è adattato molto alla Svizzera, anche alla cucina svizzera, senza evidentemente abbandonare quella italiana. All’inizio comprava molta pasta, mortadella, insomma, i prodotti tipici italiani; poi anche le verdure. Il boom però era la pasta, che qui mancava. Poi, ancora, i prodotti di qualità come il prosciutto, il formaggio e tante altre cose. Questa rivoluzione l’abbiamo notata noi di seconda generazione. Oggi invece la mia generazione cerca i prodotti speciali, di tradizione, ad esempio della Pasqua. Ultimamente poi abbiamo anche molti clienti svizzeri, che comprano specialità italiane. È questo il nostro futuro. Io ho l’impressione che una volta gli italiani erano più uniti, ci cercavamo di più, ora siamo svizzeri, ma lo trovo comunque molto bello. Dico sempre che ho il temperamento italiano ma le abitudini svizzere, come la puntualità o l’organizzazione.
Parliamo anche di una tua attività a parte, che è lo Zumba Fitness..
Ho conosciuto Zumba Fitness grazie a mia sorella Tina. Ora sono istruttrice di Zumba, anche lì siamo una grande famiglia. È da sempre che i balli latino americano mi piacciono, da lì nasce la passione per la musica latino americana. Poi ho visitato tanti paesi sudamericani, ho visto come vivono e ho conosciuto la loro cultura. Ho dovuto smettere di ballare quando mi sono rotta una spalla in seguito a un incidente con la bicicletta, di cui ancora oggi porto qualche conseguenza. Mia sorella mi disse: “Visto che ti piace la musica e ti piace ballare, prova lo Zumba Fitness”, e così ho comprato i DVD. Sui DVD si vede che è tutto una grande festa e quindi ero curiosa di vederlo dal vivo. È veramente come sui DVD, è sempre una grande festa.
E ora sei istruttrice di Zumba..
Sì, ho dovuto fare un corso di due giorni, durante il quale insegnano i passi di base e come creare una coreografia propria. Do lezioni a Spreitenbach e a Widen, tre ore a settimana. Non venendo dall’aerobica il mio stile di Zumba Fitness è più sul ballo. Inserisco il fitness, però mi piace basarmi più sul ballo. Per me lo Zumba si distingue dal Fitness normale soprattutto per la musica; per chi ama la musica latino americana sicuramente lo Zumba è ideale. Facendo Zumba non ti accorgi di fare sport, perché è più come una festa. Prima davo sette lezioni a settimana, lavorando al 100%, con il tempo non ce la facevo più e quindi ho diminuito il numero delle ore.
Come ti prepari per le tue lezioni?
Le canzoni le imparo a memoria, in una lezione a settimana insegno nuove coreografie, però non è che ogni settimana cambio la coreografia, anche perché alle persone piace quando si mischia il nuovo con il vecchio, si divertono molto di più così.
Qual è l’età dei tuoi partecipanti?
Il più piccolo ha 17 anni, la più grande sui 50, però ci sono comunque tipi diversi di Zumba, per bambini ad esempio, per chi è già un po’ più anziano oppure per chi è sovrappeso. Lì le coreografie vengono adattate alle persone di queste età.
Beto è il creatore di Zumba e il simbolo di Zumba, tu che l’hai conosciuto, che tipo di persona è?
È rimasto con i piedi per terra, io l’ho conosciuto perché ho potuto fare un corso in una masterclass insieme a lui. È venuto in Svizzera, abbiamo avuto l’occasione di porgli delle domande. È una persona molto semplice che s’impegna molto per la Colombia.
Come fuonzionano gli Zumba Party?
Normalmente tu hai solo un istruttore, invece ad un Party ne hai diversi, e di conseguenza anche diversi stili. È come quando vai in discoteca, ognuno balla in modo diverso. È veramente una grande festa. Poi non dura solo un’ora, può durare una giornata intera, cioè ognuno sceglie per sé quante ore vuole fare. Su www.zumba.com potete trovare corsi vicino al posto dove abitate o dove lavorate; è possibile fare lezioni di prova, veniteci a trovare! Oppure mi potete contattare via mail se avete altre domande, scrivete a: [email protected].