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22 November 2024
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Italiani in Svizzera

Italiani in Svizzera: Cosimo La Torre

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Si presenti…

Mi chiamo Cosimo La Torre, sono nato a Tarsia, un piccolo paesino della provincia di Cosenza, nel 1961. Terzo di 7 figli, dopo il servizio militare, all’età di 21 anni, decisi di venire in Svizzera 

dove vivevano già due fratelli. E così nel 1982 arrivai a Lachen (SZ) e iniziai a lavorare nel settore dell’edilizia, con un permesso di stagionale. Dopo 7 anni, però, volli tentare l’avventura di mettermi in proprio, creando una mia ditta, sempre nel settore edile e l’anno prossimo festeggerò i 30 anni della mia attività.

Un breve accenno sulla sua famiglia…

Nel 1988 conobbi mia moglie, anche lei di Tarsia, e nel 1991 ci siamo sposati e oggi siamo genitori di tre splendidi figli, integrati, come noi, molto bene in questo paese.

Lei è stato ed è ancora molto attivo nell’Associazionismo…

Sì, è vero. Infatti, il sottoscritto è stato nel 1990 cofondatore e presidente del Club “Cosenza”, coinvolgendo con eventi sportivi, culturali e sociali la comunità italiana del canton Svitto. In seguito ho ricoperto la carica di presidente dell’Associazione “Tarsiana” in Svizzera. Infine abbiamo unito tutte le Associazioni di Lachen (SZ) in un’unica realtà, chiamandola “Little Italy” di cui ho avuto l’onore di essere sempre Presidente. Ricordo, inoltre, con piacere la presenza del Console Generale di Zurigo, Gianfranco Giorgolo, diventato poi Ambasciatore in Giordania, che partecipava con entusiasmo alle nostre iniziative. È stata un’esperienza positiva in cui ho dedicato molte energie e tempo, ma nello stesso tempo gratificante per aver conosciuto tanta gente. Pertanto, credo che le Associazioni abbiano ancora oggi un ruolo, perché le considero le vere ambasciatrici della cultura italiana nel mondo. I miei figli, per esempio, vengono sempre volentieri a feste ed eventi italiani, portando addirittura con sé i loro amici svizzeri.

Ci parli della sua esperienza di consigliere al Comites di Zurigo…

Sono stato membro del Comites dal 1997 al 2004. È stato un altro capitolo della mia vita, in cui ho cercato di portare la mia esperienza all’interno di questo organismo dell’emigrazione che ha il compito di fare da portavoce alle problematiche e alle  esigenze della collettività italiana, innanzitutto con la sede consolare e poi con le altre Istituzioni.

Cosa pensa del voto all’estero?

È stata una grande conquista, ma non ha portato nessun vantaggio, in quanto gli italiani che vivono all’estero continuano a pagare IMU, TASI, TARI e il canone RAI. Secondo me, pretendere da chi vive fuori dai confini italiani tutte queste tasse, per quelle poche settimane che ritornano in Italia, non è corretto. I parlamentari eletti nella Circoscrizione estero avrebbero potuto fare di più!

Un suo giudizio sulla politica italiana…

Un bell’argomento. Da imprenditore devo dire che c’è un’enorme differenza per quanto riguarda la pressione fiscale. Qui si aggira intorno al 35%, invece in Italia va oltre il 60% e di conseguenza non permette a chi ha un’attività di sopravvivere. L’Italia è un paese in cui si pagano troppe tasse, persino più della Svizzera e questo è un controsenso.

C’è ancora un sogno che vorrebbe realizzare?

Sì, ed è quello di poter rientrare un giorno nella nostra amata patria e trovare un’Italia che funzioni, dove tutti abbiano un lavoro e dove i giovani possano costruirsi un futuro senza dover emigrare.

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