Alberto vuole aprire un negozio e la banca gli chiede una garanzia. Alberto si rivolge al suo miglior amico Luca, sposato con Gianna. Luca firma una fideiussione di CHF 100‘000 davanti al notaio. Alberto dopo qualche anno fallisce, e la banca chiede a Luca il pagamento del debito. Gianna viene a sapere solo ora della fideiussione. I coniugi mi chiedono cosa devono fare perché sono sul lastrico.
Il contratto di fedeiussione
Mediante la fideiussione il fideiussore si fa garante verso il creditore del debitore principale per il soddisfacimento del debito. Con la fideiussione semplice, ill creditore, ossia la banca, non può richiedere il pagamento al fideiussore semplice, cioè a Luca, se non quando, dopo la prestazione della fideiussione, il debitore principale, ovvero Alberto, sia caduto in fallimento o abbia ottenuto la moratoria, o sia stato escusso dal creditore, con la necessaria diligenza, fino al rilascio di un attestato definitivo di carenza di beni, o abbia trasferito il domicilio all’estero e non possa più essere perseguito nella Svizzera, o, a cagione del trasferimento del suo domicilio da uno Stato estero in un altro, l’esercizio del diritto del creditore sia reso notevolmente più difficile. Ne consegue che, essendo la società di Alberto fallita, la banca può procedere contro Luca.
Forma
La fideiussione richiede per la sua validità la dichiarazione scritta del fideiussore e l’indicazione numerica, nell’atto stesso, dell’importo massimo della somma garantita. Quando il fideiussore è una persona fisica, la dichiarazione di fideiussione richiede inoltre l’atto pubblico secondo le norme stabilite nel luogo dove essa è fatta. Se tuttavia la somma garantita non supera i duemila franchi, basta che l’indicazione numerica dell’importo della fideiussione e, se è il caso, quella del suo carattere solidale siano, nell’atto stesso, scritte di propria mano del fideiussore. Ne risulta che il contratto di fideiussione sottoscritto da Luca è valido, in quanto la forma dell‘atto pubblico è stata osservata.
Il consenso del coniuge
Per la validità della fideiussione di una persona coniugata si richiede il consenso scritto del coniuge, dato nel singolo caso, anticipatamente o al più tardi simultaneamente, a meno che i coniugi siano separati da sentenza giudiziale. Gianna non ha mai dato il consenso al marito, motivo per cui la fideiussione non è valida. La banca non può pertanto procedere contro Luca.
Consiglio
Vi consiglio di non firmare mai contratti di fideiussione, nemmeno se si tratta di parenti stretti od amici, perché con una firma potete mettere a serio rischio la vostra esistenza e quella della vostra famiglia.
Avv. Dipl.-Jur. Dominique Calcò Labbruzzo