Le cascate più alte d’Italia offrono uno spettacolo incantevole con più di diecimila metri cubi di acqua che precipitano a valle
“Il luogo dove rifarsi delle tante amarezze della vita”: così Giovanni Maironi da Ponte, scienziato e scrittore italiano del sedicesimo secolo, ha definito in uno dei suoi scritti la bellezza dello spumeggiante salto generato dalle limpide acque del Barbellino, un getto d’acqua che si tuffa nella vallata in un paesaggio mozzafiato.
Un triplice salto di 315 metri di dislivello, il più alto d’Italia e il secondo in Europa. Formate dall’omonimo fiume pochi chilometri dopo la sua nascita, nelle Alpi Orobie, in provincia di Bergamo, le Cascate del Serio richiamano ogni anno migliaia di persone curiosi di assistere al triplice salto più alto d’Italia.
Per non perdersi lo spettacolo è sufficiente una piccola escursione immersi nella natura, adatta a tutte le età, di circa 90 minuti che varia in base alla velocità e al percorso: si può scegliere infatti tra tre diversi itinerari, ovviamente seguiti dalle guide che illustreranno le ricchezze naturalistiche della valle e la storia delle cascate le cui origini si perdono nella leggenda. Si narra infatti che in Val Seriana una nobildonna si innamorò follemente di un giovane pastore che però respinse il suo amore perché innamorato di una ragazza del luogo di umili origini. Un giorno la dama, folle di gelosia, decise di far rapire la rivale in amore e di farla rinchiudere nelle prigioni del castello che sorgeva sulle alture del Barbellino.
Il pianto disperato della prigioniera fu così intenso che le lacrime si trasformarono in ruscello e le diramazioni divennero torrenti che travolsero ogni cosa, compresi il castello e la dama malvagia, modificando per sempre il paesaggio circostante e creando il salto dove si tuffa il fiume Serio. Tornando alla realtà, nel 1931, nel luogo in cui sorgeva un piccolo lago naturale, venne edificata una diga per la produzione di energia elettrica che interruppe il corso del Serio. Nel ’69 la diga aprì le barriere per far rivivere la bellezza delle cascate. Da allora, in accordo con l’Enel, l’evento viene ripetuto in tutte le stagioni estive. Se le precipitazioni invernali garantiscono una riserva d’acqua sufficiente a garantire la buona riuscita delle aperture, i promotori organizzano cinque eventi nell’arco del periodo che va da giugno a ottobre, generalmente durante i fine settimana, per consentire a quanti più curiosi e appassionati di godere dello spettacolo mozzafiato della natura che si scatena in tutta la sua forza, rovesciando a valle circa 10.000 metri cubi d’acqua che ruggiscono e si infrangono sulle rocce, lasciando a bocca aperta le migliaia di persone che si radunano sui prati a valle per godersi lo spettacolo raro e decisamente incantevole.
Quest’anno sono previste cinque aperture: la prima ha già avuto luogo il 18 giugno; seguirà quella notturna del 15 luglio, e poi ancora l’appuntamento si rinnoverà per il 20 agosto, il 17 settembre e il 15 ottobre. Molto suggestiva l’apertura notturna: per l’occasione i volontari della Croce Blu di Gromo accendono potenti fari per illuminare i tre salti delle cascate. L’uso di torce o pile frontali illumina la discesa in notturna, resa davvero emozionante dal serpentone di lucine che si snoda sinuoso percorrendo il sentiero verso valle.