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7 May 2024
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La religione del buon senso I (un fenomeno contingente)

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Non c’è niente da fare, nonostante il periodo pandemico alle nostre latitudini sembra passato, l’idea che vaccinarsi sia servito a proteggere l’intera popolazione è entrata nel subconscio della maggioranza delle persone, e di lì non uscirà più. Molte verità, documenti, inchieste e testimonianze circolano da parte di coraggiosi professionisti in rete, spesso radiati o isolati dal mondo che conta. Vi confesso che non servirà a nulla scoprirle e chiedere di condannare i loro governanti e badanti mediatici. Anzi averli ricattabili, aumenterà la loro efficienza e tutto avverrà nella legalità. È sufficiente seguire alcuni CV di noti banchieri, faccendieri o filantropi, per vedere che più agivano contro l’interesse pubblico, e più diventavano intoccabili, ricoprendo sempre cariche e onorificenze più prestigiose. Invito agli eretici da covid, di vedersi questo documentario dal titolo “Invisibili”, in cui vengono presentate le testimonianze delle persone che hanno subito gli effetti avversi del vaccino e dalle istituzioni (a breve verrà bannato da YouTube). Dopo questa breve premessa, entro senza indugi nel tema di come è nata una nuova religione globale, che si è subito imposta sulle altre. Perfino le avanguardie non religiose si muovono sotto la sua ombra, dato che il buon senso e la religione come per coloro che a suo tempo crearono le vecchie religioni, possano davvero coesistere. Sono oltre trent’anni (11.9.01), che si applica lo stesso modus operandi riassunto in questa mia formuletta: Progettare e attuare a nostra insaputa, un po’ alla volta tramite varie ondate emergenziali sanitarie, terroristiche, ambientali, economiche o belliche delle crisi perenni. Portandoci a noi gli iniziati, fuori dalla nostra normale modalità di esistenza, scomponendoci, generando sottomissione, rimodellarci a somiglianza dei nostri leader e infine portarci a una nuova normalità legalizzata che noi percepiremo come giusta e voluta. Questa “religione del buon senso” può essere applicata ai loro molteplici scopi che in stile “Fabiano” sono a lungo termine, ma spesso vincenti. I lupi travestiti da agnelli, denigrano i pensatori e divulgatori critici di complottismo, spesso li assassinano per delega, accusandoli di mettere in pericolo la sicurezza nazionale, solo perché hanno riportato ciò che i loro piani tutt’altro che segreti sono stati divulgati. A questo proposito vi suggerisco le letture di Massimo Citro Della Riva, Klaus Schwab, Fabian Society, Scandali Big-Pharma e vagoni di inchieste ufficiali e disponibili in rete o in libreria. Abbiamo inconsciamente partecipato a un rituale occulto di iniziazione, in cui l’elemento religioso abilmente adattato all’emergenza e mascherato da autentiche strategie di salute pubblica ne ha fatto da padrone. Alcuni aspetti rituali come la quarantena, il lavaggio delle mani, le maschere, l’allontanamento sociale e altro sono aspetti rituale tipici di molte religioni. Dal secolo passato vi è stato un graduale quanto inesorabile declino delle grandi religioni storiche, che ha corrisposto a un altrettanto progressivo affermarsi della scienza. Questo scientismo con tanto di culto e miti fondatori orchestrate abilmente dalle aziende tecnologiche e delle società e fondo di investimento, è molto coerente ed è un disegno di una religione che in gran parte si fonda su un sostrato culturale giudaico cristiano. Essendo irrilevante credere in un Dio, questi elementi sono stati traslati da un piano religioso a uno laico, però presentato e fattoci metabolizzare come fosse una religione e venerando la falsa Scienza al posto di Dio. In merito a questo atteggiamento servile, mi congedo una digressione con L’esempio del cappello imperiale. Secondo la leggenda, Guglielmo Tell, simbolo dell’indipendenza e libertà della Svizzera, padre di famiglia e cacciatore abilissimo nell’uso della balestra, il 18 novembre 1307 si recò ad Altdorf dove, trovandosi a passare per la pubblica piazza, ignorò il cappello imperiale fatto fissare in cima ad un’asta. Il cappello asburgico, simbolo dell’autorità imperiale, degli Asburgo, di origine austriaca che all’epoca dominava una grande parte dell’Europa, doveva per legge essere riverito da chiunque ci passasse nelle vicinanze, pena la confisca dei beni materiali e il rischio di condanna a morte per delitto di lesa maestà. Siccome Tell non aveva riverito il cappello, si ritrovò nei guai. Il giorno dopo venne citato in piazza, davanti a tutti e dovette giustificare il suo agire. Anno 2022 La nostra società è invasa di cappelli imperiali che vengono imposti dal modello neoliberista o modello occidentale, affermatosi in tutto il globo terracqueo. In questo “capitalismo della sorveglianza”, che si appropria dell’esperienza umana usandola come materia prima da trasformare in dati sui comportamenti, nessuno può nascondersi. Quindi se vuoi avere voce in capitolo politicamente o avanzare professionalmente o venire accettato nella società devi onorarli. Eccovi una carrellata di cappelli imperiali da riverire, o perlomeno non criticare e accettare. La mascherina covid, i vaccini, il linguaggio Gender, il simbolo dell’arcobaleno e dal 2022 la bandiera ucraina. Altri cappelli imperiali sono la società multiculturale e il cambiamento climatico. Alla Cop27 in Egitto, per esempio, i governi del mondo in due settimane hanno versato ‘lacrime del coccodrillo’ su clima, ambiente, siccità, fame, perdita di biodiversità e chiedendo più soldi ai paesi più avanzati, per poi dedicare le successive cinquanta settimane dell’anno con il leviatano articolato in: crescita, concorrenza, competitività, senza soluzione di continuità. Altri cappelli imperiali sono i diritti sociali di una minoranza, come le unioni omosessuali e l’eutanasia, per tagliare quelli sociali della maggioranza. In futuro avremo il lavoro gratuito, il divieto di manifestare, l’abolizione dei sindacati e del contante, la psicopolizia, il razzismo legalizzato, il fascismo, la tortura, fino all’accettazione di un sistema dittatoriale! Forse sono in una sindrome orwelliana e il suo romanzo 1984, mi ha causato questi effetti avversi? Senza paura di essere smentito, per ognuno dei temi che la società dei capitali ci pr(im)opone, esiste una unica e globale presa di posizione, cui genuflettersi, se si vogliono evitare svantaggi sociali o professionali tramite la CancelCulture per i VIP e l’esclusione per i comuni mortali. Il tradimento della politica e dei nostri partiti di riferimento, ci hanno poi portato in un incubo totalitario.

Tutti inizialmente nella primavera 2020, alla proclamazione dello stato d’assedio della pandemia e l’insieme delle misure che l’hanno seguita, abbiamo provato una sensazione di smarrimento e paura. Dai DPCM spregiudicati, utilizzando la paura e l’emotività priva di freni come suoi più grandi strumenti d’affermazione e di proselitismo, fino a diventare una grande liturgia collettiva anche se convulsa in un credo carismatico. Questa mistificazione adattata al modello della pandemia è ancora oggi, una fede potente e trascinante in grado di convertire anche gli atei più convinti, tanto da tenere imprigionati in questa bolla aberrante del Covid il 90% della popolazione mondiale. Non lasciamoci distrarre dalle nuove emergenze, dato che al primo serio allarme dell’OMS i “fedeli” rientreranno all’ovile delle restrizioni, ricreando la pastorizia pandemica. Sul tema del “sacro” ho il massimo rispetto per i credenti, essendo esso un’esperienza di una realtà del tutto particolare mistica e soggettiva.

La religione del buon senso

Scritture Le principali religioni hanno scritti che raccontano la loro mitologia, il loro sistema di credenze e il loro codice etico. (Bibbia, Corano, induismo e buddismo). Tali scritture contengono la creazione dell’universo, la vita del Dio e dei suoi profeti, dei comandamenti e delle regole etiche o morali.

La Nuova Religione Globale illumina questi interrogativi, presentando il quadro impressionante di un’immensa liturgia collettiva mai esistita sino ad ora. A farne la parte da leone, sono i media mainstream, che inondano 24h/7 ogni angolo del globo con nuove regole etiche e morali. Distanziamento, igienizzazione, decreti e coprifuoco con riferimento ad ‘un sistema arcaico di paure innate, dettate da leviatani patogeni, che metterebbero in pericolo l’esistenza dell’umanità intera. Insomma, l’apocalisse servita. La scienza con i suoi addetti come credo carismatico e incantatore, priva di mistero, che utilizza la paura e l’emotività allo stato puro come suoi più grandi strumenti d’affermazione e di proselitismo. La scienza quella vera ci salverà da questa terribile minaccia, così dicono le scritture e il loro algoritmi infallibili.

Dei e profeti Un’altra caratteristica comune tra le religioni è il culto di una o più divinità. Abbiamo la variante, monoteistica che adorano un Dio e politeista che adorano un gruppo di divinità. Nell’antichità, i sistemi religiosi spiegavano i fenomeni naturali, attraverso le divinità. Le divinità antiche erano politeiste e avevano i loro dei nel tuono, pioggia, sole e luna o animali e montagne, mentre altre come la compilazione di credenze indù, avevano un gran numero di divinità. Nel cristianesimo Dio mise tra gli uomini suo figlio e profeta Gesù Cristo per predicare la sua parola e salvare tutti noi. Simili sono Allah nell’Islam e il suo profeta Maometto.

I protagonisti Dei e profeti della sceneggiata che ha sconvolto il mondo sono in ordine sparso: Gli Stati Uniti al centro delle connection sul fronte dei business con le star di Big Pharma da Anthony Fauci, sempre a dettar legge, alla Fondazione Bill & Melinda Gates, l’OMS, il laboratorio cinese di Wuhan e l’Università di Boston. Il ricercatore, vera spina nel fianco di Big Pharma, Joseph Mercola, l’ex ministro massone Roberto Speranza. Il professor Shapira, uno dei principali scienziati del governo israeliano. Il Ceo di Pfizer, il veterinario greco Albert Bourla, e la Commissaria Ursula von der Leyen. Vi sono poi tutti i politici, giornalisti, rettori, cantanti, artisti, medici e virologhi, che hanno venduto l’anima per pochi denari. Tra i profeti nostrani abbiamo i virologhi Crisanti, Pregliasco, Ricciardi e Galli, mentre tra gli apostoli e star della politica si distinguono i Berset, Conte e Draghi che predicavano la speranza che tutto andrà bene, affidandosi al redentore vaccino unito ai sacrifici in nome della fede e amore per il prossimo.

Luogo di culto Una delle principali icone della religiosità sono i suoi templi, i luoghi di culto la cui architettura, luogo e scopo variano tra i gruppi religiosi. Abbiamo le sinagoghe, le cattedrali e chiese cristiane e i templi buddisti o induisti e le moschee per l’Islam. Questi luoghi di culto spaziano dalle piccole chiese alle grandi cattedrali e culturalmente sono un simbolo di rifugio e preghiera.

Durante i lockdown e per il resto della pandemia, la digitalizzazione e l’isolamento sono stati degli ottimi espedienti, per la pratica del cyberspace a 360° chiusi in casa. DAD, Smart working, Games, siti porno, Netflix, Zoom, OnlineDating e Amazon erano i “non luoghi” preferiti. Con il duopolio Google/Apple che con il loro sistema controlla il 90 % degli accessi. Come immagine del purgatorio vi erano i pronti soccorsi, che precedevano le terapie intensive delle cattedrali chiamate ospedali. Senza dimenticare la televisione, che dal suo pulpito vomitava 24/7 bollettini e terrore e infine i laboratori e centri di ricerca sono le nuove chiese e moschee.

Cosa c’è dopo la morte?

Alle basi della religiosità, spesso vi è la credenza in una vita dopo la morte, come paradiso e la sua controparte come l’inferno. Per i buddisti e induisti il karma deciderà se ritorneremo e in quali sembianze. D’importanza “vitale”, è la meritocrazia assoluta, determinata dal libero arbitrio che stabilirà il nostro destino.

Le applicazioni delle misure di arginamento per contenere il male impersonato dal virus (distanziamento sociale, lock-down, coprifuoco, vaccinazione, green pass..), possono essere interpretati nel loro insieme come i “segni forti” della fede indissolubile. In questo nuovo culto con tanto di miti fondatori e narrazioni apocalittiche, di profeti chiaroveggenti, dogmi e riti purificatori, il giusto premio per ognuno di noi è dato dalle azioni e dalla nostra fede sia negli intenti come nella sudditanza dimostrata. Con milioni di santi martiri caduti lottando contro il male, e i pericolosi eretici (i no-vax) che di fatto sono stati una delle cause del castigo divino. Per loro non sono servite le minacce di castighi esemplari o le promesse messianiche di futuri paradisi in terra. A loro ci ha pensato il nuovo ordine con l’allontanamento dalla vita sociale e dei loro cari, per un futuro per niente meritevole ma di pentimento e di peccati da estirpare. La speranza sarà nella redenzione a fine apocalisse, da parte del nuovo ordine di fratellanza per questi miscredenti caduti nel peccato, e la riunificazione con i devoti inoculati.

Seguiranno altri elementi religiosi come i Simboli i Rituali la Guida morale e l’Arte e iconografia. Nel concludere questa prima parte cui dubito la lettura attenta, da parte di coloro che abbracciano irrefrenabilmente il covidismo. Essi non fanno altro che elevare tecnologia e produzione al livello di religione. Per loro, il progresso non è più un mito del passato da portare avanti nel tempo, ma una fede nella traiettoria del futuro. I sacerdoti di questa fede non più dotati di testi religiosi e rosari, ma di computer e nanotecnologie. Questo è l’avvento della tecnocrazia, il cui vero compito e di fornire la base morale per il nuovo ordine sociale di una fede provvisoria fino a quando le masse non saranno state educate ad accettare un sistema totalmente scientista. La religione del buon senso è un fenomeno contingente, che si attiva quando viene proclamata una minaccia globale. Come per i seguaci delle religioni il loro affiliati essendo privi di buon senso, agiscono secondo modalità contrarie alla ragione. Il nuovo regime come per il cappello imperiale deve essere rispettato riverito, finché i padroni del vapore lo riterranno opportuno. Non ci sono più bugie da raccontare, ma realtà da accettare. Il tempo è finito e niente sarà più come prima…!

Mario Pluchino

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