Ci racconti di Lei…
Sono Stefania Poli, nata e cresciuta a Parma, sposata e madre di due ragazzi: uno frequenta l’Università a Losanna, l’altro le scuole superiori. Mi sono trasferita in Svizzera nel 2002, a Ginevra e, due anni dopo, nel cantone di Zug. Vivo attualmente a Wollerau e svolgo la mia attività di terapista a Zurigo.
Che legame ha con l’Italia?
Ho un legame ancora molto stretto con l’Italia; tutti i miei parenti risiedono ancora tra Parma la Toscana, nel Mugello per l’esattezza. Il legame con l’Italia si è fatto ancora più stretto in questo periodo, in cui la lontananza si fa sentire in modo più vivo.
Per quale motivo è venuta in Svizzera? Qual è stato il primo impatto e come si sta trovando qui?
Sono arrivata in Svizzera, a Ginevra, nel 2002 dopo un lungo periodo di residenza negli Stati Uniti, per seguire mio marito che all’epoca lavorava per un’azienda farmaceutica americana con sede, appunto, a Ginevra. Provenendo dagli Stati Uniti, l’impatto con la Svizzera è stato per me particolarmente difficile, nonostante parlassi correntemente il francese: avevo lasciato un buon lavoro negli Stati Uniti e, con un bambino di quattro anni e un altro in arrivo, mi sembrava di non riuscire più a far combaciare tutti i pezzi della mia esistenza, in particolare famiglia e carriera, che ero riuscita ad incastrare in modo quasi naturale durante la mia permanenza negli USA. Il fatto poi di avere lasciato la Svizzera francese per quella tedesca dopo solamente due anni, ha reso questa fase di adattamento ancora più complicata, anche per il fatto di dovere acquisire una nuova lingua, e non certo facile! Ora, dopo diversi anni nella Svizzera tedesca, interrotti solo da un periodo di residenza a Parigi, posso dire di avere ricomposto quel puzzle che mi sfuggiva all’inizio della mia “avventura” in questo paese.
Come vive la Sua italianità in Svizzera: cosa Le manca dell’Italia e cosa Le piace della Svizzera?Fortunatamente non è difficile vivere la propria “italianità” in Svizzera, così come non lo è stato in altre parti del mondo: la comunità italiana è sempre molto coesa e attiva, ovunque si trovi. Inoltre la possibilità, grazie ai media (TV, internet, quotidiani, riviste ecc..), di tenersi costantemente informati sulla realtà politica e sociale italiana accorcia le distanze tra i due paesi. Quindi leggo molto, mi tengo aggiornata e frequento un gruppo di amici italiani con cui ci vediamo regolarmente, ordinanze anticovid permettendo. A proposito di italianità in Svizzera, ho notato con piacere che ultimamente la qualità del cappuccino e delle brioche sta decisamente migliorando anche qui… non sarà fondamentale, ma è un cambio di rotta che la mia “italianità” apprezza molto!
Ci parli del Suo lavoro…
Dopo essermi diplomata a Zurigo nel 2017, lavoro come terapista di neurofeedback in uno studio associato di Zurigo. Il neurofeedback è una metodologia non invasiva e particolarmente efficace sia per adulti che per bambini volta a fornire al cervello informazioni su se stesso in tempo reale tramite input audio o video. Queste informazioni permettono al sistema nervoso di autoregolarsi, ottimizzando la propria attività e innescando miglioramenti a livello emotivo, cognitivo e fisico. Un numero sempre crescente di studi attestano la validità e l’efficacia del neurofeedback; questi studi, oltre a fornire il fondamento scientifico a ciò che è empiricamente osservabile, hanno attirato l’attenzione dei media e di importanti testate giornalistiche (Geo, Panorama, Washington Post, Il Giorno, solo per citarne alcune), contribuendo a diffondere anche da noi una metodologia già ampiamente conosciuta e praticata negli Stati Uniti e in Canada. Sul mio sito www.mindhubneurotherapy.ch si possono trovare tutte le informazioni e i dettagli che, per motivi di sintesi, non posso riportare in questa “chiacchierata”.
Ci sono dei progetti particolari per il futuro?
Dal punto di vista professionale, ho in progetto di ampliare la mia offerta con un nuovo sistema di neurofeedback, da affiancare a quello che sto utilizzando attualmente, rivolto in modo particolare a chi presenta traumi, instabilità e squilibri specifici del sistema nervoso. In questo periodo in particolare, il perdurare della situazione di incertezza e di timore causata dalla pandemia, crea in molte persone, e in particolare negli anziani che sono spesso costretti a modificare le loro abitudini, uno stato di ansia e apprensione che non di rado sfocia in gravi disfunzioni a livello psicologico. Essere in grado di fornire un aiuto concreto in un ambiente sicuro e accogliente mi motiva a rimanere salda e positiva anche in questo periodo turbolento.
Inoltre mi sto organizzando per l’iscrizione all’Albo degli Psicologi dell’Emilia Romagna per potere esercitare nella mia regione se un domani si trattasse di rientrare in Italia. Tra tutti questi progetti, ce n’è uno a cui terrei in maniera particolare; riuscire a farmi una sciata dopo Natale sulle nevi del Trentino! Ma se ne riparlerà nel 2021, temo…
Ha un obiettivo a cui aspira in questo momento?
La mia aspirazione è quella di creare un punto di riferimento per la comunità Italiana per quanto riguarda la ricerca di soluzioni, tramite il neurofeedback nel quale mi sono specializzata, a diversi tipi di problemi che possono presentarsi sul nostro percorso e per i quali l’ascolto da parte di chi condivide la stessa lingua e la stessa cultura può rappresentare un valore aggiunto.
Per maggiori informazioni: www.mindhubneurotherapy.ch