Individuato un sistema solare con sette pianeti simili al nostro
Un gruppo di ricercatori coordinato dall’Università belga di Liegi ha identificato il più grande sistema planetario mai scoperto: infatti a meno di 40 anni luce dal nostro Pianeta ci sono sette pianeti molto simili alla Terra che ruotano intorno alla stella Trappist-1, una stella nana rossa, ultra-fredda, nella costellazione dell’Acquario. Il curioso nome di questa stella deriva dal TRAnsiting Planets and PlanetesImals Small Telescope south (Trappist-south), un telescopio da 60 centimetri di apertura installato all’Osservatorio di La Silla sulle Ande e gestito dall’Università di Liegi. Il telescopio, insieme a un suo gemello installato nell’emisfero nord, è appositamente progettato per monitorare un campione di stelle nane, allo scopo di scoprire nuovi pianeti extrasolari.
E’ la prima volta che così tanti pianeti di questo tipo sono stati scoperti intorno a una stessa stella; in più, sei di questi pianeti sono paragonabili al nostro per dimensioni e temperatura e almeno tre di essi si trovano nella cosiddetta fascia di abitabilità ovver, e qui sta l’eccezionalità della scoperta, lì dove le temperature permetterebbero la presenza di acqua allo stato liquido e quindi, nella migliore delle ipotesi, potrebbero ospitare forme di vita.
L’eccezionale scoperta è stata pubblicata sulla rivista Nature e apre scenari completamente nuovi nella ricerca degli esopianeti e della vita nell’Universo. “Il sistema di Trappist-1 è costituito di pianeti tutti molto vicini tra loro e a loro volta alla propria stella, qualcosa che ricorda il sistema di lune che orbitano intorno al pianeta Giove”, racconta il ricercatore a capo dello studio, Michaël Gillon, dell’Université de Liège, in Belgio, presentando la scoperta. Nel maggio dello scorso anno il team di astronomi guidati da Gillon, aveva pubblicato la scoperta di tre pianeti intorno a Trappist-1. Il risultato delle analisi aveva spinto Gillon e colleghi a sospettare la presenza di altri pianeti, e per questo il team aveva deciso di condurre nuove osservazioni, sfruttando anche il telescopio spaziale infrarosso ‘Spitzer’. Analizzando i dati, gli astronomi hanno potuto identificare quattro nuovi pianeti, portando questo sistema planetario a sette membri, denominati Trappist-1 b,c,d,e,f,g, h in ordine crescente di distanza dalla stella.
“E’ un sistema planetario sorprendente, non solo perché abbiamo trovato così tanti pianeti, ma perché sono sorprendentemente simili alla Terra”, ha commentato ancora Gillon. Su che aspetto abbiano i nuovi pianeti per ora possono essere fatte solo ipotesi.
Se i primi dati indicano che per dimensioni e per massa i sette pianeti sono comparabili alla Terra, e probabilmente rocciosi (almeno i sei più interni), per il resto come siano fatti questi mondi lontani non è affatto chiaro. Qualcosa di più su come sia fatto questo sistema solare così familiare e al tempo stesso così esotico potranno forse raccontarlo gli occhi del James Webb Space Telescopy della Nasa, che partirà il prossimo anno.
Il nuovo telescopio potrebbe infatti scoprire composizione atmosferiche ed emissioni termiche dei pianeti, alzando il velo sulla composizione e sui loro climi.
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foto: Ansa