Il Pd si impone in Italia con il 40,8% dei voti. Grande delusione per la sconfitta del M5S. Grillo: “faremo sempre più opposizione”
L’effetto Europee in Italia è stato sconvolgente. Per la prima volta il Pd si afferma sugli altri partiti con più del 40% delle preferenze degli elettori. Una percentuale così alta che neanche il Premier, Matteo Renzi, si aspettava, come ha apertamente dichiarato a Porta a porta, nel salotto di Bruno Vespa. Ma tra gli effetti straordinari di questo risultato uno è stato davvero inaspettato: Grillo non ha più gridato ma si è “impasticcato” di maalox. Il leader del M5S, infatti, ha impiegato un po’ tempo prima di commentare la mancata vittoria, tanto attesa, auspicata e urlata dai grillini che la consideravano in pugno, tanto che Grillo aveva perfino promesso il suo immediato ritiro dalla scena politica in caso contrario.
Il pugno invece l’hanno preso sullo stomaco e insieme alle pasticche contro il bruciore di stomaco, Grillo si è anche rimangiato la parola e invece di ritirarsi annuncia le sue intenzioni di una opposizione decisa: “siamo la prima forza di opposizione, faremo opposizione sempre di più, sempre meglio e cercheremo di rallentare il dissanguamento, lo spolpamento di questo Paese, che ci sarà”. Anche lo spread gode del momento positivo, Piazza Affari chiude la giornata con un trionfante + 3,61% e un potenziale risparmio di 1,8 miliardi l’anno per le casse del Tesoro. Questi sono solo alcuni degli effetti positivi della vittoria del PD alle Elezioni Europee che si sono tenute domenica 25 maggio. Il risultato schiacciante del Partito del Governo che si è affermato con 40,8% davanti al M5S con il 21,1% dei voti, ha “commosso” il Premier Renzi che durante la conferenza stampa che si è tenuta lunedì scorso ha messo in chiaro che “il fatto che nella sinistra europea il primo partito sia quello italiano non è cosa banale. Ha un valore di portata straordinaria, importantissimo nella costruzione dell’Europa – spiega il presidente – L’Italia c’è, è determinata, è decisa. Abbiamo consapevolezza del nostro compito”. Ma non c’è tempo per i festeggiamenti, e Renzi lo sa che ci sono le riforme da “portare avanti”, in modo da arrivare al semestre di presidenza europea preparati. “Il risultato è tecnicamente straordinario, l’idea che un partito ottenga più del 40% in Italia.
Lo è particolarmente pensando che sia un partito di centrosinistra. Ma non abbiamo un minuto da perdere: c’è un Paese e un’Europa da cambiare. Noi lo vogliamo fare. È finito il tempo di chi vuole cambiare il mondo da solo. Ma agli italiani dico che il messaggio è arrivato forte e chiaro in tutti gli angoli del parlamento italiano: le riforme non sono un optional”. Ci tiene a precisare Renzi che le riforme che ha iniziato saranno portate avanti adessonessuno “ha più alibi per non fare le riforme”. E ci saranno, assicura, “tempi ancora più brevi per le riforme e il cambiamento. Non molliamo di mezzo centimetro su nessuna riforma” perché è adesso il momento di “di investire in Italia”. Durante la conferenza c’è stato tempo anche per un commento sugli altri partiti che se Forza Italia, nonostante l’evidente perdita di consensi da parte degli elettori, “continua ad essere un pezzo importante di questo Paese”, il Premier ci tiene a rivolgere una sua riflessione soprattutto ai rappresentanti del M5S “Mi auguro che nei 5 stelle ci sia una riflessione sulla legge elettorale, se questi parlamentari continuano ad utilizzare il Parlamento come luogo di show perderanno i loro elettori. Se invece cambiano atteggiamento, troveranno ascolto per fare insieme le riforme”. Infine non ha dimenticato di citare gli alleati e ringraziarliper il risultato importante “non tanto ai fini dell’azione di governo ma per aver contribuito a dare un messaggio di speranza”. Ed è proprio il messaggio di speranza che traspare da questo risultato che aiuterà l’Italia a proseguire la sua strada verso il cambiamento: “Nel derby fra rabbia e speranza ha vinto la speranza. Questo è il momento dell’Italia, che deve guidare il semestre e il percorso di cambiamento dell’Europa partendo dall’assunto che dobbiamo prima di tutto cambiare noi stessi”.