La volta scorsa vi ho spiegato quanto sia necessario recuperare la nostra individualità, anche in termini di esigenze nutrizionali e appetito e quanto sia importante svincolarci dai controlli esterni come quelli delle diete pubblicate sulle riviste o comprate dall’ultimo coach comparso su un social network, che ci vogliono tutti consumare la stessa quantità di frullato o bistecca prescindere dalla nostra età, costituzione fisica, stato di salute ed attività quotidiana.
Quindi mi è venuto in mente che, ancora una volta, la saggezza ci chiama dal passato, in particolare dalla culla della nostra civiltà, l’antica Grecia.
Per i Greci (Non dei greci a caso, eh? Platone, fondatore del pensiero classico e Ippocrate, fondatore della medicina moderna, mica pizza e fichi) “diaita” significava “regola, stile, arte di vita”. Ippocrate, in particolare, accusava i medici della vecchia scuola di intervenire troppo con rimedi farmacologici, quando invece alimentazione adeguata ed esercizio regolare avrebbero potuto fare molto di più di qualunque intruglio.
Suona familiare? Se ci pensate, quello che spesso succede oggi è che le conseguenze di un’alimentazione non adeguata alle nostre esigenze (diabete, ipertensione, problemi cardiovascolari, per citarne alcune) vengano affrontate e trattate solo da un punto di vista farmacologico. La pillolina viene prescritta con autorità e deglutita con rassegnazione, senza alcuna indicazione sull’alimentazione…“tanto ormai è troppo tardi”. al massimo, vengono imposte drastiche restrizioni.
Ma dieta, nel suo significato originario, non significa restrizione. Recuperiamo, ancora oggi, un’arte del vivere (sano appetito, cibi naturali, giusto movimento) per rimandare o eliminare la necessità di ricorrere a qualsivoglia moderno “intruglio”,
Artistici saluti dalla vostra
Tatiana Gaudimonte