Conclusa nel fine settimana del 27/28 giugno la sesta edizione del Mundialito, il campionato di calcio dal motto “il mondo del calcio nelle mani dei bambini”
“Ora guardiamo indietro a due giorni pieni di divertimento, felicità e impegno. La sesta edizione del Mundialito è stato un vero successo”, dicono gli organizzatori Marco Zegarelli e Francesco Nucera dell’impresa PromoSport GmbH e il comitato. A lottare per il titolo del campione mondiale sono stati undici nazioni, tre categorie d’età diverse per quanto riguarda i ragazzi e una categoria d’età per le ragazze. Inoltre per la prima volta il Mundialito si è svolto allo stadio zurighese Letzigrund. Il Mundialito però è molto di più di un campionato di calcio, riesce a coinvolgere ragazzi di diverse età e di diverse culture, così si “creano ponti tra le diverse culture e nazioni” scrivono gli organizzatori. E non finisce qui, mentre nelle prime cinque edizioni sono stati donati oltre 80’000 franchi al Kinderspital di Zurigo, quest’anno il ricavato andrà all’associazione “Benefiz for Kids”. Dove c’è un campionato ci devono essere anche i vincitori: i campioni di quest’anno per la categoria “Boys Pampers” sono gli svizzeri, per la categoria “Boys Juniors” ha vinto la Bosnia, mentre nella sezione “Girls” ha vinto la squadra cosovara. Infine il titolo di campione mondiale nella categoria “Boys Teenager” è l’Italia. Abbiamo rivolto alcune domande all’allenatore della squadra italiana, Franco Di Jorio…
Ci racconti dell’esperienza che ha vissuto durante quest’ultima edizione del Mundialito…?
Per ogni bambino è un sogno indossare la maglia della propria nazionale… Come professionista ho giocato tantissime volte nello Stadion di Letzigrund, ma come allenatore di una squadra selezionata di tutti bambini italiani e vincere il mundialito 2015 è stata una vera emozione.
Il Mundialito coinvolge tante nazioni diverse, come è stato incontrare le diverse culture?
Vivere con diverse culture in Svizzera non è una cosa nuova. In Svizzera si vive con diverse culture. Il progetto del mundialito sostiene l’integrazione, rispettare il tuo prossimo e avvicinare diverse culture con rispetto: trovo il progetto ben riuscito. Si dice infatti che il calcio unisce le persone…
L’Italia, della quale è allenatore, è la vincitrice nella categoria “Boys Teenager”. Qual è stata la strategia vincente che vi ha portati a conquistare il titolo?
Scegliere e selezionare i 10 piu bravi ragazzi per presentare l’Italia, trasmettere a i ragazzi l’abilità calcistica e giocare sempre con “fair-play”.
Cosa ci può dire dei ragazzi della squadra italiana, dei quali sicuramente è molto fiero?
I ragazzi hanno giocato tutti con il cuore, è un esperienza che non dimenticheranno più, e si sono create nuove amicizie. È stato un gruppo “uno per tutti e tutti per uno”! Ringrazio l’organizzazione per avermi dato la possibilità di rapresentare l’Italia, se non l’ho fatto come giocatore (perché giocavo per la Nazionale svizzera), l’ho fatto come allenatore. Ringrazio i ragazzi che hanno fatto tutto ciò che chiedevo da loro e per ultimo un grazie al mio assistente Tony Valentino.