Occhi puntati sulla periferia Est di Roma la scorsa settimana. Gli episodi che si sono verificati non permettono di leggere, sospirare e passare oltre. Bisognerebbe leggere, sospirare, rileggere e rifletterci su. Cosa è accaduto? Cosa sta accadendo? A Torre Maura, un quartiere disagiato della periferia di Roma, è accaduto un putiferio perché una settantina di rom vengono sistemati in una struttura di accoglienza. Gli abitanti del quartiere però non gradiscono e manifestano animatamente contro questa decisione.
Le scene sono al limite del disumano, panini a loro destinati gettati in terra e calpestati, una mamma con il bambino presa ad insulti e sputi. Il tutto sotto la regia di gruppi di estrema destra che non hanno perso l’occasione per cavalcare l’onda della protesta. Ciliegina sulla torta, non sono mancati gli slogan razzisti urlati senza ritegno. Nessuna forza dell’ordine li ha azzittiti, nessun Ministro che abbia preso in mano la situazione, calmato le acque o che sia intervenuto tempestivamente.
Tra tutti, nella folla inferocita si è alzata timida e senza neanche gridare tanto la voce di Simone, un 15enne che vive proprio a Torre Maura. Il suo intervento, educato e sensato, è noto a tutti. Le sue risposte ragionevoli e di buon senso hanno azzittito la folla inferocita di manifestanti e soprattutto hanno fatto paura ad Antonini, esponente di Casapound, che si è concentrato sul ragazzo. E cosa aveva detto di così grave Simone tanto da scuotere Antonini? “Non me sta bene che no” è stata la sua risposta ad un uomo dai fari rudi e violenti che cerca di indottrinare il ragazzo più con le minacce che con la ragione, è una scena di violenza pura e nessuno se ne rende conto. “Sta cosa de anda’ sempre contro le minoranze – ha detto con compostezza Simone – a me nun me sta bene. Nessuno deve essere lasciato indietro, né italiani né rom”. E poi, fa un’analisi politica che non fa una grinza: “State a fa’ leva sulla rabbia della gente per racimolare voti”.
“Quello che è successo è solo uno strumento per far sentire alle istituzioni che Torre Maura è in una situazione di degrado. Per me il problema è se mi svaligiano casa, non se lo fa un rom”. Ti sembrano una minoranza i rom in Italia? Gli chiede allora Antonini. “Mi pare proprio di sì – risponde -, siamo 60 milioni”. E per mettere in chiaro le cose, Simone specifica “io non c’ho nessuna fazione politica. Io so de Tore Maura”. Ha ragione Simone, se a Torre Maura regna il degrado, le scuole sono fatiscenti e mancano lavoro e servizi, il problema non sono i rom. E chi giustifica il razzismo, il fascismo e la violenza dilagante con il degrado facendo propaganda sulle paure e sulla sofferenza degli ultimi, non ha alcuna giustificazione.