Usa: collaboriamo con Italia
Gli Stati uniti sono pronti a combattere i jihadisti del gruppo dello Stato islamico anche al di fuori dell’Iraq e della Siria, in particolare in Libia, Paese monitorato con attenzione dalle autorità di Washington. A questo proposito, il Pentagono conta sulla collaborazione stretta degli alleati, l’Italia in primis, che ha grande “esperienza in quella parte del mondo”. Il presidente Barack Obama “ha insistito sul fatto che gli Stati uniti devono continuare ad attaccare i cospiratori terroristi dell’Isis in qualsiasi paese”, ha indicato la Casa Bianca.
Obama, in particolare, avrebbe chiesto al suo team per la sicurezza nazionale di “proseguire gli sforzi contro il terrorismo in Libia e negli altri Paesi in cui l’Isis sta cercando di stabilire una presenza”. E se “non è stata ancora presa alcuna decisione su un intervento militare”, gli Usa sono pronti a dare il loro contributo, ha confermato il capo del Pentagono Ashton Carter. “Ma non stiamo conducendo” gli sforzi internazionali per aiutare i libici, l’Italia si è offerta volontariamente” per questo e “noi la sosterremo”.
Secondo fonti contattate da askanews, nel caso di formazione del nuovo governo di unità libico in settimana, la missione di stabilizzazione in Libia, guidata dall’Italia, potrebbe iniziare “in circa un mese”. Nell’ultimo mese c’è stato “un lavoro più concreto di raccolta di informazioni e stesura di piani possibili di intervento sulla base dei rischi prevedibili”, ha confermato il ministro della Difesa Roberta Pinotti. Le richieste dei libici alla Comunità internazionale sarebbero quelle di “proteggere il governo quando si insedierà a Tripoli” e di garantire “formazione e addestramento”, ha aggiunto. Secondo una fonte qualificata, dalle autorità libiche sarebbero arrivate anche “richieste di armi”.
Askanews