L’Onu annuncia l’invio di una squadra speciale in Italia per valutare i casi di razzismo dopo l’episodio della Diciotti
Non sembra quasi risentirne, Matteo Salvini, della sentenza del Riesame emessa la settimana scorsa e che autorizza al sequestro dei fondi della Lega in relazione alla truffa ai danni dello Stato per rimborsi elettorali non dovuti dal 2008 al 2010 per cui sono stati condannati in primo grado Umberto Bossi, l’ex tesoriere Francesco Belsito e tre ex revisori dei conti. Al momento i fondi sequestrati ammontano a circa 3 milioni e ora nelle casse del partito ci sono poco più di 5 milioni, sembra non esserci altro.
“È una vicenda del passato, sono tranquillo – afferma infatti il vicepremier – gli avvocati faranno le loro scelte: se vogliono toglierci tutto facciano pure, gli italiani sono con noi”. “Quello che sta subendo la Lega – continua il Ministro dell’Interno – è un processo politico senza precedenti. Anzi, sì, uno c’è: è successo qualcosa del genere in Turchia, quando a un partito fu sequestrato tutto il patrimonio prima ancora della condanna e poi la stessa magistratura fu costretta a restituirglielo. Ricordo – aggiunge – che c’è un garante della Costituzione che deve far rispettare i diritti politici di 60 milioni di italiani”.
Per il vicepremier leader della Lega è tutto organizzato per impedire al governo di procedere regolarmente: “È chiaro che cercano di metterci i bastoni fra le ruote. E l’accusa di sequestro di persona, e l’abuso d’ufficio, e il sequestro dei conti… mi sembra che si stia esagerando. È evidente che qualcuno non si rassegna al fatto che Salvini sia al governo”. Ma nessuna ricaduta sul governo è temuta neanche da parte degli alleati, tanto che il collega e vicepremier Luigi Di Maio si dice per nulla imbarazzato dalla questione, “i fatti riguardano il periodo antecedente alla gestione Salvini della Lega”. Spiega il leader pentastellato, “la sentenza fornisce ai magistrati tutti gli strumenti per reperire i fondi, come ho sempre detto, i fatti di cui viene accusata la Lega risalgono ai tempi di Bossi”. Oltre a non risentire dell’accusa diretta al partito alleato, Di Maio è sicuro che il caso non porterà alcuna ricaduta sul governo: “da parte nostra no. Sappiamo benissimo che c’è una sentenza, le sentenze si rispettano e si va avanti”. Dello stesso pensiero è il premier Conte che aggiunge che dopo la sentenza è da prendere in “atto che ora per un partito politico sarà difficile svolgere attività politica”.
In quella che può sembrare una vera e propria dichiarazione di guerra contro la magistratura, Matteo Salvini non ha mancato neanche la diretta sui social con l’apertura della lettera dalla Procura di Palermo dove il procuratore di Palermo Francesco Lo Voi che lo informa di avere inviato al tribunale dei ministri gli atti dell’inchiesta per il blocco dei migranti a bordo della nave Diciotti.
Il reato ipotizzato, infatti, è sequestro di persona aggravato “commesso nel territorio siciliano fino al 25 agosto 2018 in pregiudizio di numerosi soggetti stranieri”.
Durante la diretta, il Ministro si appella ai principi di “ordine e disciplina” e condanna l’iniziativa di “alcuni magistrati che hanno una cultura politica di sinistra”, e aggiunge sul contenuto della lettera che “qui c’è la certificazione che un organo dello Stato indaga un altro organo dello Stato. Con la differenza che questo ministro è stato eletto da voi e gli avete chiesto di limitare gli sbarchi e di espellere i clandestini, quindi vi ritengo miei amici, miei sostenitori e miei complici. Altri non sono stati eletti da nessuno e non rispondono a nessuno” riferendosi ai magistrati. Ma le polemiche scaturite dalle parole del vicepremier accusato di aver lanciato un duro attacco alla magistratura lo costringono a fare un passo indietro “non ho fatto né un attacco alla Magistratura il giorno prima, né una retromarcia il giorno dopo”.
“Mi sono semplicemente detto sorpreso che una procura siciliana, con tutti i problemi di mafia che ci sono in Sicilia, stia dedicando settimane di tempo a indagare me, ministro dell’interno, che ho fatto quello che ho sempre detto che avrei fatto e cioè bloccare le navi. È una decisione politica” ha spiegato Salvini. Nel frattempo da Ginevra, il neo Alto commissario Onu per i diritti umani Michelle Bachelet, in apertura dei lavori del Consiglio Onu per i diritti umani, ha precisato l’intenzione “di inviare personale in Italia per valutare il riferito forte incremento di atti di violenza e di razzismo contro migranti, persone di discendenza africana e Rom”.
foto: Ansa