Per le mamme è come una droga: da sempre e per tutti è stato tanto evidente quanto magico, ma oggi lo conferma anche la scienza
A pelle o a naso, come dir si voglia, ci sono legami tanto speciali da esser ‘sentiti’ e riconosciuti quasi istintivamente, anticipati da elementi impalpabili ed evanescenti come un ‘semplice’ profumo. Un profumo che non è il risultato di elaborati estratti di essenze particolari in laboratorio, ma molto più semplicemente il profumo della pelle. Quella di un bambino per la sua mamma. Profumo che una mamma saprebbe riconoscere fra mille, senza sbagliare, come una sorta di codice distintivo che si riconosce ovunque e comunque, soprattutto in alcuni periodi della vita dei figli.
A voler usare i giusti termini scientifici si tratta di ‘infatuazione olfattiva’; nel più comune e quotidiano linguaggio familiare altro non è che il bellissimo e naturale trasporto che lega genitori e bambini, tanto da riconoscersi al solo ‘profumo’.
Non solo i neonati sentono dunque l’odore della mamma, che li porta a calmarsi al solo contatto, ma anche le mamme (o i papà spesso) sono inebriate dal profumo dei propri piccoli, un profumo che diventa quasi una ‘droga’, come sostengono alcune ricerche tra le quali quella dell’Università tecnica di Dresda, in Germania, e quella dell’Università di Wroclaw in Polonia.
I risultati di questi studi, pubblicati sulla rivista Chemosensory Perception, parlano chiaro: per le mamme e i papà l’odore del loro bambino scatena una delle sensazioni più gradevoli che si possano immaginare, tanto da rischiare di diventarne dipendenti. Chiariamolo subito, per evitare qualsiasi connotato negativo in un argomento tanto delicato: ‘l’infatuazione olfattiva’ in esame col tempo passa, fino a diminuire significativamente in particolare intorno ai 14 anni, il più delle volte senza traumi se non nei casi di maggiore ‘mammismo’…ma è un’altra storia! Gli studiosi hanno chiesto a 235 genitori di compilare un questionario dal quale è emerso che le mamme in particolare riuscivano, dopo pochissimo tempo dalla nascita, in alcuni casi addirittura anche a poche ore di distanza, a riconoscere il profumo del proprio piccolo tra tanti: tanto da arrivare ad affermare che il ‘profumo di bimbo è come una droga’ per le mamme. Una volta che ai genitori è stato chiesto di valutare l’odore del loro piccolo, è emerso che il 93,7% lo riteneva piacevole, o molto piacevole, specialmente quando si trattava di bambini molto piccoli; invece, per quello che concerne i figli adolescenti, di età uguale o superiore ai 14 anni, la percentuale scendeva al 75,2%. La variabile è rappresentata dal tempo trascorso insieme, e infatti più questo aumentava, più cresceva il gradimento per il profumo del piccolo.
In più bisogna tenere presente i numerosi fattori che intervengono con l’adolescenza; i ricercatori fanno infatti notare che in questo periodo i ragazzi cambiano odore, specie per fattori ormonali; ciò accade particolarmente ai maschi per l’aumento del testosterone al picco della pubertà, ma anche alle ragazze per l’incremento nel sangue dei livelli di estrogeni. I neonati sono talmente dolci da essere indubbiamente un forte richiamo di tenerezza, abbracci, sorrisi e pure profumi, che invitano soprattutto i genitori a occuparsi di loro e proteggerli: un bisogno di reciproca dipendenza che fa bene ai piccoli e ai grandi e che via via si affievolisce, proprio come un buon odore, nel corso del tempo.