Mattarella: “restituire credibilità alla Magistratura!”
Al plenum del Csm subito dopo il caos procure, ha preso parola un Capo dello Stato determinato e chiaro nelle sue posizioni contro l’inchiesta in corso che ha messo in evidenza un quadro “sconcertante e inaccettabile”, per questo motivo, ha dichiarato Sergio Mattarella nel corso del suo intervento, “oggi si volta pagina nella vita del Csm”. Per il Capo dello Stato bisogna aprire una pagina nuova, “la prima di un percorso di cui non ci si può nascondere difficoltà e fatica di impegno. Dimostrando la capacità di reagire con fermezza contro ogni forma di degenerazione”, ha aggiunto Mattarella affermando: “Tutta l’attività del Consiglio, ogni sua decisione sarà guardata con grande attenzione critica e forse con qualche pregiudiziale diffidenza. Non può sorprendere che sia così e occorre essere ancor più consapevoli, quindi, dell’esigenza di assoluta trasparenza, e di rispetto rigoroso delle regole stabilite, nelle procedure e nelle deliberazioni”.
“La reazione del Consiglio ha rappresentato il primo passo per il recupero della autorevolezza e della credibilità che occorre sapere restituire alla magistratura italiana”, ma “quanto avvenuto ha prodotto conseguenze gravemente negative per il prestigio e per l’autorevolezza non soltanto di questo Consiglio ma anche il prestigio e l’autorevolezza dell’intero Ordine giudiziario; la cui credibilità e la cui capacità di riscuotere fiducia sono indispensabili al sistema costituzionale e alla vita della Repubblica”.
Quello che necessita adesso, specifica Sergio Mattarella, è “far comprendere che la magistratura italiana – e il suo organo di governo autonomo, previsto dalla Costituzione – hanno al proprio interno gli anticorpi necessari e sono in grado di assicurare, nelle proprie scelte, rigore e piena linearità”.
È attesa dunque una stagione di riforme sui temi della giustizia e dell’ordinamento giudiziario che impegneranno sia il Parlamento che il Governo in modifiche normative, ritenute opportune e necessarie, in conformità alla Costituzione. Le riforme sulla composizione e sulla formazione del Csm saranno competenza di altre istituzioni. “Le parole del presidente Mattarella al Csm sono uno stimolo, perché le istituzioni compatte devono affrontare questa crisi di sistema”, afferma il Ministro della Giustizia Alfonso Bonafede.
“Noi stiamo lavorando per le riforme del processo civile, del processo penale, del Consiglio superiore della magistratura: contiamo chiudere tutto entro dicembre”. Bonafede, inoltre si schiera apertamente dalla parte di Salvini per il quale l’uscita definitiva dalla magistratura delle toghe che entrano in politica sarebbe un procedimento necessario. “Magistratura e politica devono essere separati: un magistrato che entra in politica deve abbandonare la magistratura. La terzietà del magistrato è una condizione irrinunciabile per la democrazia” conclude Bonafede.
foto: Ansa