In Italia i medici favorevoli all’eutanasia sono più di quelli contrari, il 42% rispetto al 34%. Mentre per uno su 4 “dipende” dalle condizioni del paziente. Sono alcuni dati del “Medscape Ethics Report 2014”, un’indagine svolta su oltre 21 mila camici bianchi di diverse nazionalità: 17 mila statunitensi e 4 mila europei provenienti da 35 Paesi, in particolare inglesi, tedeschi, italiani, francesi e spagnoli.
Nella prima parte del rapporto, dedicata a “Vita, morte e dolore” emerge come il 54% dei medici statunitensi e il 41% di quelli europei siano favorevoli a una legislazione sul suicidio assistito. Percentuali in netta crescita sia negli Usa (+8%) che nel vecchio continente (+10%).
“L’Italia si posiziona dopo Regno Unito e Germania (47% dei medici favorevoli) – nota Matteo Mainardi, coordinatore della Campagna EutanaSia legale, che ha curato la versione italiana non ufficiale dell’indagine – ma prima di Francia (40% di medici favorevoli e dove comunque si stanno facendo passi avanti sul tema) e Spagna (36%). Sul totale del campione, solo il 18% dei cardiologi e il 14% degli oncologi somministrerebbero terapie di sostegno vitale ai propri pazienti anche se ormai futili. Altro dato da rilevare è quell’86% di medici che dichiara che non sono i pazienti a influire sulla decisione di interrompere i propri supporti vitali”.
“I dati del Medscape Ethics Report 2014 – commenta Marco Cappato, promotore della Campagna EutanaSia legale e tesoriere dell’associazione Luca Coscioni – fanno emergere una crescente consapevolezza da parte della classe medica mondiale, e italiana, sul dovere di assistere il paziente anche nelle decisioni di fine vita”.
“Proprio partendo dai medici italiani e dall’esigenza di tutelare la professionalità medica nell’assistenza alle scelte eutanasiche può e deve partire un lavoro per arrivare a buone regole, che depenalizzino l’eutanasia e il testamento biologico, come la nostra legge popolare che da 15 mesi attende di essere discussa dalla Camera. Basterebbe che una piccola parte dei medici italiani facesse sentire la propria voce pubblicamente, e l’obiettivo sarebbe a portata di mano”, sottolinea.
Fonte: Adnkronos
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