Assegnati gli IgNobel 2017, i premi per le ricerche più curiose se non, spesso, paradossali
‘Scoperte che fanno prima ridere, e poi pensare’: questo il motto degli IgNobel Prize, la manifestazione che premia la scienza più assurda e divertente dell’anno appena trascorso. Un riconoscimento semiserio (come suggerisce già il nome, un evidente gioco di parole tra ‘Nobel’ e ‘ignobile’) assegnato ogni anno dalla rivista Annals of Improbable Research a dieci autori di ricerche al limite dell’assurdo ma sempre scientificamente ineccepibili: per quanto assurda, infatti, sempre di scienza si tratta.
La ventisettesima edizione del premio si è svolta nella cornice del Sanders Theatre della Harvard University, nel Massachusetts, alla presenza di millecento spettatori armati dei consueti aeroplanini di carta. A consegnare i temuti premi agli sfortunati vincitori, tre pesi massimi del panorama scientifico internazionale: i premi Nobel Eric Maskin (Nobel per l’economia nel 2007), Oliver Hart (Nobel per l’economia nel 2016) e Roy Glauber (Nobel per la fisica nel 2006).
Ad aggiudicarsi uno dei premi un team tutto italiano: il premio IgNobel per la cognizione è infatti andato al team composto da Matteo Martini, Ilaria Bufalari, Maria Antonietta Stazi e Salvatore Maria Aglioti che sono riusciti a dimostrare che molti gemelli identici non sono in grado di distinguersi visivamente gli uni dagli altri. O almeno questo è quello che succede quando guardano molto velocemente una loro fotografia.
Altra curiosa ricerca quella del gruppo guidato da Milo Puhan che si è aggiudicato l’IgNobel per la pace…tra moglie e marito! Come fare? Un nuovo adagio potrebbe recitare “Tra moglie e marito metti un digeridoo”: secondo questo studio, infatti, suonare il digeridoo, il tradizionale strumento musicale degli aborigeni australiani, sarebbe una valida terapia per la sindrome da apnea notturna e il russamento, con buona pace del vicino di letto. I dati confermano la ricerca: resta solo da capire dove collocare, in camera da letto, l’utile e particolare strumento.
Continuando con la ricerca condotta dal medico James A. Heathcote si scopre una correlazione lineare tra età e dimensione delle orecchie, che crescono in media di 0,22 millimetri ogni anno. Unica pecca? “Il motivo per cui le orecchie dovrebbero crescere mentre il resto del corpo smette di farlo non trova risposte in questa ricerca”: intanto la scoperta vale l’IgNobel per l’anatomia. In uno studio pubblicato su Frontiers in Human Neuroscience Jean-Pierre Royet e i suoi colleghi francesi del Lyon Neuroscience Research Center hanno invece analizzato l’attività cerebrale di un gruppo di volontari mentre annusavano formaggi puzzolenti. Lo studio ha così individuato una zona del cervello che si attiverebbe nei soggetti a cui il formaggio non piace, regalando l’IgNobel per la medicina ai ricercatori.
E le altre curiose ricerche a cosa hanno portato? Intanto a capire come trasportare una tazza di caffè senza rovesciarla: il sud coreano Jiwon Han e i suoi collaboratori, dopo analisi e calcoli matematici sono giunti alla conclusione che bisogna tenere la tazza saldamente con tutte e cinque le dita camminando all’indietro…insomma basta fare il gambero… ed eccoti l’Ignobel per la fluidodinamica; ci si è poi concentrati sulla “reologia del gatto”, ove con reologia si intende la branca della fisica che studia le deformazioni della materia per effetto di sollecitazioni esterne. A Marc-Antoine Fardin è sorto un dubbio osservando che, esattamente come l’acqua, i gatti assumono la forma dei contenitori in cui vengono inseriti.
Da questa considerazione è nato lo studio, pubblicato su Rheology Bulletin, che ha condotto Fardin alla vittoria dell’IgNobel per la fisica 2017 per aver utilizzato la dinamica dei fluidi per rispondere alla domanda “può un gatto essere solido e liquido?”. Continuando con i nostri amici animali, si è scoperto che tenere in mano un coccodrillo vivo, se ciò suscita uno stato emotivo positivo, può intensificare la voglia di giocare d’azzardo: IgNobel all’economia aggiudicato.
Vincitore dell’IgNobel per la biologia Kazunori Yoshizawa e il suo team per aver scoperto nelle caverne del brasile un insetto con gli organi sessuali invertiti in cui le femmine presentano un apparato esterno mentre i maschi uno interno. IgNobel per la nutrizione a Fernanda Ito e al suo team per la prima relazione scientifica sul sangue umano nella dieta del pipistrello, ‘Diphylla ecaudata’, i quali, in mancanza di prede come polli o uccelli selvatici, hanno iniziato a nutrirsi di sangue umano. E per finire l’Ignobel per l’ostetricia: Marisa Lopez-Teijon e il suo team hanno dimostrato che la musica ascoltata dal feto amplifica il suo effetto positivo se suonata direttamente all’interno del canale vaginale materno grazie all’utilizzo del BabyPod, un dispositivo realizzato appositamente.
foto: Ansa