Renzi: “certo” che l’Italia “è in condizioni di uscire dalla crisi”
Sicuramente l’Italia “ha le sue cose da fare e le sta facendo”, come confermato anche con il varo della riforma della giustizia e l’ok allo Sblocca Italia, ma “la stagnazione dell’Europa si affronta con una strategia forte” di tutti i Paesi. Per questo Matteo Renzi lancia un vertice straordinario dei 28: appuntamento il 6 ottobre, in Italia, per discutere proprio della crescita. Il punto fermo è che “l’Italia conferma tutti i propri impegni, come detto da Padoan, in primo luogo il 3%”, perché “ci siamo salvati da soli, non ci ha salvati l’Europa” e dunque “non chiediamo niente” a Bruxelles. Ma al tempo stesso, ribadisce Renzi, serve una strategia complessiva, tenendo presente che il Patto europeo “si chiama di stabilità e crescita: non mettiamo a rischio la stabilità, ma guardiamo anche alla crescita”. Una richiesta per Renzi resa più forte dall’esito del Cdm di dello scorso venerdì, che – assicurano da palazzo Chigi – è filato liscio e senza scontri: “Nessun contrasto con i ministri”, giura anche il premier. Per il quale “le riforme strutturali sono quelle costituzionali, sicuramente”, ma altrettanto importanti sono quella della giustizia, quella della scuola, e le varie norme dello Sblocca Italia per rendere più facili gli investimenti e la realizzazione di opere pubbliche. Insomma, nonostante i dati negativi del Pil e quelli sull’occupazione e “nonostante le difficoltà e le tensioni in Europa”, il premier si dice “certo” che l’Italia “è in condizioni di uscire dalla crisi”. In tema di Giustizia Renzi parla di “rivoluzione” a partire dal Dl sull’arretrato civile “perché alle fine dei mille giorni l’Italia avrà tempi certi” e “il dimezzamento dell’arretrato”. Via libera anche alle norme sulla responsabilità civile dei magistrati. “Chi sbaglia paga”, sintetizza il premier sottolineando che non si tratta di provvedimenti punitivi. Dal governo arriva anche una stretta sulle intercettazioni. “Non si vuole mettere il bavaglio ma non si possono ledere i diritti personali nella pubblicabilità”, spiega il premier parlando del ddl di delega varato dall’esecutivo. “Confermiamo l’intenzione di parlarne con i direttori dei giornali – aggiunge -. Il principio è che al magistrato deve essere consentita l’intercettazione ma ciò che non riguarda propriamente l’oggetto del reato deve essere pubblicato con molta attenzione”. Reinseriti poi nella riforma anche i reati di autoriciclaggio e falso in bilancio.
Per rilanciare l’economia il governo punta su infrastrutture, edilizia e banda larga, sbloccando circa 10 miliardi per le grandi opere. Dai dati diffusi dall’Istat emerge che il settore edilizio è quello che “ha perso di più, ci impegniamo a confermare l’ecobonus” sulle ristrutturazioni, insieme a “vari interventi”, annuncia Renzi. Nel decreto legge arrivano anche agevolazioni fiscali per chi acquista casa e l’affitta a canone concordato. Grazie al piano straordinario per il supporto del Made Italy si punta poi, nel triennio 2015-2017, ad un “aumento di un punto percentuale di pil”, spiega il ministro per lo Sviluppo economico, Federica Guidi.
E dopo lo slittamento, Renzi annuncia per mercoledì la riforma della scuola. “Il programma è pronto e non c’è un problema di copertura, anche perché la copertura fa data dal 2015, nessuno immagina di fare una riforma che parte da domani – spiega Renzi-. Non abbiamo messo oggi la riforma per evitare troppa carne al fuoco, è buon senso”.
Crisi – “Sono assolutamente certo che l’Italia è nella condizione di uscire dalla situazione di crisi”, afferma il presidente del Consiglio che commentando i dati Istat sul pil nota che “i consumi hanno un segno più, ancorché minimale, non do molta importanza alle virgole”. Quindi, in tema di conti pubblici, assicura che “l’Italia conferma tutti gli impegni come ha scritto e detto Padoan, in particolare il 3%”.