Una storia tutta la femminile dal sapore ottocentesco ma ambientata ai giorni nostri
Riparte dall’otto gennaio la grande fiction targata Rai con ‘Romanzo Famigliare’ di Francesca Archibugi che dopo l’unica esperienza televisiva di ‘Renzo e Lucia’ risalente a ben tredici anni fa, torna a lavorare per il piccolo schermo raccontando la storia di una famiglia che ruota intorno all’Accademia navale di Livorno.
Dodici puntate di un’ora ciascuno proposte in sei prime serate durante le quali si snodano le vicende di una madre, Emma, interpretata da Vittoria Puccini, nata in una potente e ricca famiglia livornese che si occupa di petrolio e cantieri navali, i Liegi, e di sua figlia Micol, avuta in giovanissima età, interpretata da Fotinì Peluso. Emma si trova crescere la piccola Micol praticamente da sola perché il marito Agostino, interpretato da Guido Caprino, Capitano della Marina militare, è sempre in giro per l’Italia. Quando viene trasferito all’Accademia Navale di Livorno, Emma è costretta a fare i conti con il suo passato e soprattutto con suo padre, il Cavalier Gian Pietro Liegi, interpretato da un superbo Giancarlo Giannini, prepotente uomo di potere. Un padre che non vede da 16 anni, da quando cioè, appena sedicenne, rimasta incinta si trasferisce a Roma. Sulle due donne la notizia del trasferimento da Roma a Livorno si abbatte come un fulmine a ciel sereno: sulla mamma sbadata e viziata perché deve tornare in quella città da cui è scappata e dove risiede ancora il prepotente padre; sull’adolescente perché deve lasciare le sue amicizie e l’amato professore di clarinetto.
La vita livornese innescherà nuovi conflitti e inaspettati ricorsi storici. A complicare la situazione arriva ben presto la gravidanza della giovanissima Micol che, quasi ripercorrendo le orme della madre, scoprirà di aspettare un bambino dal suo insegnate di musica. Emma, che cerca di starle vicino e di aiutarla, si troverà a maturare insieme alla figlia, diventando finalmente una donna responsabile. Due anni di scrittura per la regista che ha sempre saputo raccontare con maestria l’animo umano e che qui ha dato vita ad un family drama in cui si intrecciano conflitti tra genitori e figli, tradimenti, amori e gravidanze. Un lungo racconto che si traduce in un grande affresco contemporaneo che convince ed emoziona.
“Sono molto contenta di passare alla televisione, mi attirava la possibilità di articolare un racconto più lungo, oltretutto su un canale generalista. Mi è stata concessa una libertà quasi commovente da Lorenzo Mieli per Wildside e Eleonora Andreatta per Rai Fiction. Nella scansione narrativa ci siamo rifatti, con l’altra sceneggiatrice, Elena Bucaccio, ai grandi feuilleton di Balzac, Dickens, Thomas Mann, che si rivolgevano ad un pubblico molto ampio, popolare. L’ambientazione di Livorno mi ha ricordato quanto ho conosciuto nei film del mio amico Paolo Virzì, mentre l’idea che il protagonista maschile fosse un militare era strutturalmente molto importante. La collaborazione con la Marina è stata meravigliosa, perché difficile come nella vita, con ampi contrasti legati ad una loro iniziale volontà censoria; ma poi hanno capito come il racconto più veritiero diventa anche più appassionante per gli spettatori”, ha dichiarato alla stampa la regista presentando il suo lavoro.
‘Romanzo Famigliare’, che si chiama così in omaggio al ‘Lessico Famigliare’ di Natalia Ginzburg (“un atto d’amore per un faro della letteratura del dopoguerra a cui i miei dialoghi si rifanno da tempo”, ha dichiarato la Archibugi) “racconta la provincia e la famiglia italiana, le diverse classi sociali come in un grande romanzo popolare”, ha dichiarato il direttore di Rai Fiction, Eleonora Andreatta, che loda “la mano delicata, sensibile di Francesca Archibugi, la sua capacità di entrare nei sentimenti, specie dei ragazzi, di tratteggiare con un’inquadratura un moto dell’animo, di far sentire la fragilità di una condizione, di togliere le maschere ai personaggi e svelarne la fragilità”. Una sensibilità riconosciutale da tutti i protagonisti della fiction, da Vittoria Puccini a Giancarlo Giannini, da Marco Messeri che interpreta Vanni, autista della famiglia Liegi e voce narrante fuori campo dell’intera storia, (l’unico che non fa parte della famiglia ma che sa tutto di tutti i suoi componenti), a Fotinì Peluso, giovane promessa del panorama televisivo italiano.
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