Di colpo è arrivato il mese di ottobre e i ritmi stagionali cozzano non poco con un clima ancora troppo estivo. Mentre le foglie si colorano lentamente delle nuance autunnali, portiamo ancora i sandali ai piedi; anche se le giornate si accorciano irrimediabilmente, le ore diurne sono allietate dal sole accecante: anomala è il termine che meglio descrive la stagione autunnale in Svizzera di quest’anno. Mai come ora le ferie autunnali sembrano quasi un prolungamento di quelle estive. Tra non molto subiremo un cambio d’ora al quale nessuno forse è pronto, come non siamo ancora pronti a fare il cambio stagione sostituendo le maniche corte con quelle lunghe e più coprenti. Di contro, molti sono più interessati ad un altro cambio, quello delle casse malattie.
Sì perché insieme all’autunno insolito, è arrivato l’aumento previsto dei premi assicurativi, come è stato annunciato proprio la settimana scorsa dall’Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP). A partire dal 2024 ci sarà un aumento drastico dei premi assicurativi, a seconda del Cantone, tra il 6,5% e il 10,5%. Un bel modo per inaugurare questo autunno insolito, una bella stangata che mette le famiglie di fronte alla necessità di valutare appunto di cambiare cassa malattia, come aveva anche consigliato il capo del Dipartimento federale dell’economia, della formazione e della ricerca (DEFR) Parmelin, suggerendo una maggiore responsabilizzazione alle economie domestiche.
A cosa sia dovuto questo forte aumento? Beh, quando si tratta di giustificare gli aumenti le risposte sono sempre le stesse: al primo posto c’è l’inflazione che cresce, il carovita, il rincaro dei medicinali stessi. C’è anche il fatto che i premi pagati nel 2023 non saranno sufficienti a coprire le prestazioni erogate nello stesso anno, che a loro volta hanno subito un notevole aumento anche loro. E così via, un aumento, davvero insostenibile in alcuni cantoni, che trova ragione in diversi fattori, che poi equivale a nessun motivo effettivo, ma tanti scompensi.
C’è chi dice che bisogna parlare di aumento dei consumi, non dei prezzi… chiamalo come vuoi, ma grava sempre sulle tasche delle famiglie.
È un po’ come l’inspiegabile stagione anomala che stiamo vivendo, che non si sa come descriverla, ma che aumenti il caldo o diminuisca il freddo, il problema reale sono gli scompensi che comporta e – guarda caso – aumentano anche quelli!
Redazione La Pagina