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27 April 2024
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Svizzera

Sindacati, stessi temi con nuove proposte

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L’Unione sindacale svizzera (USS) ha presentato gli obiettivi del 2017:  diminuzione del peso delle assicurazioni sociali, miglioramento dell’occupazione, lotta al franco forte

L’USS si preoccupa dell’economia svizzera e critica la politica passiva della Banca nazionale svizzera (BNS). Nella tradizionale conferenza stampa d’inizio anno ha descritto la situazione “inquietante”: il prodotto interno lordo è stagnante e per i crescenti contributi alle assicurazioni sociali si riduce il potere d’acquisto e la disoccupazione aumenta. L’USS ha presentato le sue richieste per rilanciare l’economa. Sul fronte delle assicurazioni sociali l’USS chiede alla BNS di togliere gli interessi negativi al fondo di compensazione AVS. La BNS dovrebbe riversare alle casse pensioni gli 1.2 miliardi di franchi annui che ricava dagli interessi negativi, anziché versarli alla Confederazione o ai cantoni a scopo fiscale. Gli interessi negativi erano stati introdotti dalla BNS per rendere il franco svizzero meno attrattivo per gli investitori. “Sono soldi pagati dagli assicurati del secondo pilastro e bisogna restituirglieli, chiediamo una redistribuzione”, ha preteso Doris Bianchi, responsabile delle assicurazioni sociali USS.
L’altro tema caldo sono i premi di cassa malati. I salari e le pensioni non sono in grado di reggere l’aumento dei costi. Per l’USS i premi della cassa malati non dovrebbero superare il 10% del salario netto. Come obiettivo il sindacato auspica un carico attorno all‘8% e in futuro di puntare a premi pagati proporzionalmente al salario. Un contributo alla riduzione dei premi potrebbe venire dai soldi incassati dalla Commissione della concorrenza (COMCO), ovvero i 300 milioni di franchi annui entrati dalle multe. “Questi soldi sono a scapito dei consumatori e potrebbero essere retribuiti per ridurre i premi della cassa malati” sostiene l’unione sindacale. Sono misure che migliorerebbero anche la situazione occupazionale degli svizzeri. Un rallentamento dei premi delle casse malati e dei contributi di cassa pensione rinforzerebbe il potere d’acquisto delle persone: se hanno più soldi, aumenta il consumo e questo crea più posti di lavoro.
Infine l’USS continua a chiedere alla BNS, da quando ha annunciato l’abolizione della soglia minima di cambio di 1,20 franchi per un euro nel 2015, di combattere franco forte. L’organizzazione sindacale chiede che in tempi brevi Il cambio franco-euro dovrebbe essere stabilizzato a 1.10 e in seguito consentire un livello di cambio più “moderato” e di orientarsi all’Euro anziché al dollaro o sterlina. Si eviterebbe una politica monetaria “inefficiente”, poiché il 70% delle importazioni svizzere giunge dalla zona dell’Unione europea (Ue).
Gaetano Scopelliti
foto sgb.ch

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