Una scoperta della dottoressa Margaret McCarthy dell’Università del Maryland a Baltimora (Usa)
Non è un mistero che le donne parlino più degli uomini. Succede nell’età adulta, ma anche prima. Addirittura si sa che le bambine imparano a parlare prima dei maschietti. Come mai? Lo ha scoperto la dottoressa Margaret McCarthy dell’Università del Maryland a Baltimora (Usa). Se questo avviene, un perché esiste, e si tratta di una spiegazione scientifica.
Eccola: “Abbiamo scoperto che nelle bambine si producono maggiori quantità di una sostanza chiamata Foxp2. La funzione di questa sostanza, una proteina, è proprio quella di collegare l’area del linguaggio alla parte della bocca che serve a produrre i suoni, la voce e quindi anche le parole. Questa maggiore disponibilità fa sì che le bambine siano avvantaggiate nell’uso del linguaggio rispetto ai maschi”. Perché questo accade? Ecco la risposta della dottoressa Margaret McCarthy: “Perché le femmine hanno, all’interno del loro patrimonio genetico, una parte che serve proprio a questo: a fare produrre più Foxp2 dalle cellule dl cervello. E’ quindi una caratteristica che dipende dal sesso e non da altro. Il patrimonio genetico, ereditario, funziona come il libretto di istruzioni che regola le funzioni di ogni cellula del corpo umano. Quindi è proprio nella natura delle donne questa maggiore capacità di imparare prima a parlare. Ma questa sostanza, la proteina Foxp2, non esaurisce la sua funzione solo in tenera età. Stando agli studi statistici da noi effettuati anche con altri ricercatori, sappiamo che in media una donna adulta pronuncia circa ventimila parole ogni giorno, contro le tredicimila pronunciate da un uomo di pari età. Questo indica chiaramente come la funzione di questa proteina non si esaurisca soltanto nella fase dell’infanzia in cui si comincia a parlare, ma duri tutta la vita”.
Si tratta di sapere perché le donne e non gli uomini, ma qui entriamo in un altro campo, difficile da indagare, trattandosi di meccanismi formatisi milioni di anni fa, quando l’umanità era agli albori. E’ possibile però fare delle ipotesi, anche se queste non poggiano su solide basi scientifiche. I primi uomini vivevano di caccia o di frutti che contendevano agli animali, dunque, per forza di cose, se volevano tendere agguati o avvicinarsi il più possibile ad essi, dovevano stare zitti, altrimenti gli animali captavano i suoni e fuggivano e gli uomini rimanevano con un palmo di naso e, quel che è peggio, mettevano in questione la possibilità di sopravvivenza loro e della loro famiglia o comunità. Le donne, invece, dovevano comunicare proprio per difendersi meglio e perché vivevano in comunità. Dunque era un fatto di necessità a cui la natura si è adeguata un poco alla volta. Ripetiamo, è difficile dimostrare scientificamente una simile tesi, perché si dovrebbe poter verificare la mancanza della proteina Foxp2 in una donna primitiva, e questo è impossibile, però è un’ipotesi attendibile.
Resta da vedere se le donne che imparano prima a parlare, imparano prima anche a scrivere e, nel caso in cui ciò sia vero, se accade anche in età adulta. Ebbene, la proteina Foxp2 mette in relazione il cervello e la muscolatura che governa il linguaggio parlato. Quando si tratta di scrivere questo meccanismo non esiste, nella scrittura, dunque, le differenze tra donne e uomini non esistono.