Eveline Widmer-Schlumpf e Pier Carlo Padoan firmano un’intesa sulle questioni fiscali
Il 23 febbraio 2015 la consigliera federale Eveline Widmer-Schlumpf e il ministro delle finanze italiano Pier Carlo Padoan hanno firmato a Milano un Protocollo che modifica la Convenzione per evitare le doppie imposizioni e una roadmap per la prosecuzione del dialogo sulle questioni finanziarie e fiscali. L’intesa migliora le relazioni in ambito finanziario e fiscale tra la Svizzera e l’Italia dopo le controversie durate diversi anni e semplifica la regolarizzazione di averi non dichiarati prima dell’introduzione dello scambio automatico di informazioni.
“In un’ottica di lungo termine” l’accordo con la Svizzera porterà “grandi benefici per le finanze pubbliche”, commenta Padoan, che aggiunge scherzando, sui possibili ricavi dell’accordo: “A bilancio questo accordo è postato un euro ma azzardo una previsione, sarà più di un euro. Mi fermo qui non vado oltre”. La consigliera federale Eveline Widmer-Schlump ha commentato: “Questo è un giorno importante per le relazioni bilaterali tra l’Italia e la Svizzera”. Soddisfatto anche il premier, Matteo Renzi, che su twitter commenta: “Oggi è stato siglato l’accordo con la Svizzera sul segreto bancario: miliardi di euro che ritornano allo Stato”. Il ministro Padoan è intervenuto anche sui conti dell’Italia e del prossimo ‘esame’ europeo. “Noi – ha detto – abbiamo fatto i compiti a casa con molta fatica ma con buoni risultati: l’Italia affronta un esame molto duro, ma il fatto che ci guardi anche ai numeri futuri mi rende moderatamente ottimista”.
L’intesa, si legge nel comunicato del Dipartimento federale delle finanze DFF, tra la Svizzera e l’Italia è stata parafata il 19 dicembre 2014. In occasione della successiva indagine conoscitiva condotta in Svizzera presso i Cantoni e le associazioni economiche interessate, l’intesa raggiunta è stata di principio accolta favorevolmente. La Convenzione per evitare le doppie imposizioni (CDI) tra Svizzera e Italia verrà completata da un Protocollo che riprende lo standard dell’OCSE per lo scambio di informazioni su domanda. Il Protocollo sarà applicabile per fattispecie avvenute a partire dalla data della firma. Esso sarà sottoposto per approvazione alle Camere federali e sottostà a referendum facoltativo. Oltre al Protocollo di modifica della CDI, i due ministri hanno firmato anche una roadmap per la prosecuzione del dialogo sulle questioni finanziarie e fiscali. Questa contiene un chiaro impegno politico in merito a parecchi punti centrali delle relazioni bilaterali in ambito fiscale e finanziario. Per tutti i punti sono stati fissati valori di riferimento vincolanti o disposto un piano di lavoro sull’ulteriore modo di procedere.
La roadmap comprende un miglioramento dell’Accordo sui frontalieri da finalizzare entro la metà del 2015. Inoltre i contribuenti italiani che detengono un conto in Svizzera possono partecipare al programma italiano di autodenuncia alle stesse condizioni di quelle applicate in Italia o con altri Paesi. Entrambi gli Stati possono inoltrare domande raggruppate secondo lo standard dell’OCSE per identificare le persone che intendono dissimulare valori patrimoniali non dichiarati. Inoltre il DFF dichiara come la roadmap stabilisce inoltre l’ulteriore modo di procedere per la cancellazione della Svizzera dalle liste nere italiane ed esprime la volontà di avviare i colloqui per un migliore accesso al mercato per i fornitori di servizi finanziari. Verrà di principio stabilito che gli istituti finanziari e i loro collaboratori non sono responsabili per i reati fiscali commessi dai loro clienti. Dovranno inoltre essere elaborate soluzioni per le questioni fiscali aperte relative all’enclave italiana di Campione d’Italia. Dopo anni di controversie, l’accordo tra la Svizzera e l’Italia pone nuove basi che permetteranno di rafforzare la cooperazione, migliorare le relazioni tra i due Stati e sviluppare le relazioni economiche bilaterali in un clima costruttivo. L’attuazione del recente programma italiano di autodenuncia, deciso dal Parlamento italiano, sarà facilitato mediante l’accordo mentre la certezza del diritto per i contribuenti italiani che detengono un conto in Svizzera verrà decisamente migliorata. Ciò permette un passaggio ordinato al futuro scambio automatico di informazioni secondo lo standard OCSE senza massicce fughe di capitali. In tal modo la piazza finanziaria svizzera e in particolare la piazza finanziaria ticinese continueranno ad avere buone prospettive.