In Svizzera il 69% degli assicurati alla cassa malati chiede un limite alle spese per le cure più costose
Le terapie innovative costano e purtroppo non sono accessibili a tutti. Un esempio su tutti lo fa il sito Comparis.ch che ha incaricato un sondaggio per verificare cosa pensano gli assicurati dei costi da sostenere in caso di medicinali di nuova generazione. Il sondaggio è stato fatto nel mese di maggio 2019 dall’istituto di ricerche di mercato Marketagent, su incarico di comparis.ch coinvolgendo 1’000 persone della Svizzera tedesca e francese.
Per fare un esempio esplicativo, Comparis cita la terapia genetica Zolgensma – contro l’atrofia muscolare spinale- prodotta a Basilea. “La terapia di Novartis, recentemente omologata negli Stati Uniti, costa l’equivalente di 2,125 milioni di franchi per trattamento. A titolo di confronto, nel 2017, le spese mediche ambulatoriali coperte dall’assicurazione di base obbligatoria in Svizzera ammontavano complessivamente a 7,5 miliardi di franchi.” I numeri sono esplicativi ma ben piu’ rilevanti sono i sintomi che questa malattia procura nei bambini che, se affetti da questa patologia, perdono rapidamente i motoneuroni per funzioni muscolari essenziali come respirare, deglutire, parlare e camminare. Senza trattamento, i muscoli del bambino si indeboliscono e progrediscono gradualmente fino alla paralisi o alla morte, spesso prima del secondo compleanno.
Tornando a parlare genericamente di malattie rare, in alcuni casi la cassa malati di base deve pagare i medicamenti che non sono ancora stati inseriti nell’elenco delle specialità dall’Ufficio federale della sanità pubblica o che non sono ancora stati omologati da Swissmedic per la Confederazione. Otto delle maggiori compagnie di assicurazione malattia in Svizzera segnalano un forte aumento di questo tipo di terapie.
Il sito internet Comparis ha analizzato i dati provenienti da alcune assicurazioni come Groupe Mutuel, Assura, Sympany e Concordia da cui si evince che nel 2018 ci sono stati rimborsi per quasi 7 mila casi con un costo complessivo di 75 milioni di franchi. Il singolo caso piu’ costoso è stato di 520 mila franchi (spesa avvenuta per sostenere le spese annuali del paziente).
Gli assicurati, chiedono in sostanza, di non razionare le spese mediche e di non trasformare il mercato tra pazienti che si possono permettere economicamente una determinata terapia e pazienti che non possono farlo con un intervento dello Stato nella regolamentazione dei medicinali cari non ancora omologati. L’esperto di Comparis Schneuwly dichiara: “Con il suo elevato potere d’acquisto, la Svizzera può fare poca differenza. I produttori non possono essere costretti a vendere un medicamento in Svizzera a un prezzo che considerano troppo basso. Inoltre il 62% degli intervistati chiede che lo Stato introduca un regolamento in base al quale le casse malati devono pagare una terapia ad alto costo una volta raggiunti gli obiettivi terapeutici concordati. Se questi obiettivi non sono raggiunti o lo sono solo in parte, le aziende farmaceutiche dovrebbero assumersi una parte del rischio”.
Il problema di chi, in ogni caso, non puo’ permettersi alcune cure, persiste. Nel sondaggio si evince che le opzioni disponibili non sono ben viste da tutti. Il 38% dei partecipanti crede che ogni paziente debba avere le stesse possibilità di ottenere una cura sfruttando alternative come crowfunding e rivolgendosi ad un’associazione benefica mentre il resto degli intervistati non si fida dei risultati a lungo termine di queste opzioni e preferendo cure garantite dallo Stato o dalla Cassa Malati.