Successo mondiale strepitoso per lo show “The illusionists: direct from Broadway” che approderà a Zurigo a maggio. Tra gli 8 maghi presenti abbiamo intervistato
l’escapologo italiano Andrea Basso
Andrea, avete fatto spettacoli in tutto il mondo di cui gli ultimi a Broadway, c’è una differenza tra le aspettative del pubblico nei vari Paesi?
La cultura americana è abituata a questo tipo di show mentre in alcuni Stati è una novità e lo stupore si intuisce chiaramente. I Paesi dell’est non hanno ancora avuto i circuiti dei grandi spettacoli itineranti e le reazioni saranno sicuramente diverse. Noi percepiamo anche la differenza di applausi che si trasforma in ogni Paese a secondo della riservatezza culturale di ogni popolo: l’americano che si ciba di entertainment quotidiano dimostra l’apprezzamento per lo show in modo più schietto di un pubblico orientale che si scompone meno.
Quindi non è impossibile stupire ancora le persone nonostante siamo nell’epoca delle playstation e degli effetti speciali?
È vero ma il fatto di non esserci uno schermo di mezzo nel live tra noi e il pubblico è basilare, si crea empatia difficilmente ripetibile con un joystick in mano. La chiave di questo tipo di show è proprio il coinvolgimento dello spettatore senza avere un filtro di mezzo. Le abilità si apprezzano di più. Vedere me che trattengo il fiato sott’acqua e cerco di liberarmi stupisce il pubblico allo ste
sso modo degli spettacoli di Houdini del secolo scorso.
E a proposito della tua performance ci sono limiti che pensi di poter superare?
Non c’è un limite, non me lo impongo e credo che, nonostante ci vogliano anni di preparazione, la prossima generazione supererà i traguardi raggiunti grazie anche a nuove tecnologie e sperimentazione. La magia progredisce lentamente perché non c’è una scuola di ricercatori, le innovazioni sono affidate alle capacità del singolo il quale cela anche il segreto delle proprie abilità acquisite. Io ho iniziato adappassionarmi da bambino con il gioco in scatola “Il piccolo mago”, seguendo le performance di Silvan e poi Copperfield fino ad arrivare a questi livelli ma, diciamo, in solitaria.
Avete sicuramente entusiasmato tanti bambini durante il vostro spettacolo…
Sì, la formula è stata studiata per avere un riscontro su tutta la platea, sia intellettuale, per gli adulti che cercando di capire anche dei meccanismi complessi e sia visivo per un pubblico giovane e per i bambini.
Quanto sono rischiose le tue performance?
A Zurigo presenterò la cella della tortura d’acqua e, a prescindere dalla preparazione di abilità per aprire le manette, è essenziale prepararsi a livello psicologico per gestire l’ansia e lo stress di fronteggiare un pubblico di migliaia di persone. Se sbaglio non è un semplice sipario che si chiude ma rischio la vita come è già successo a Italia’s Got Talent dove ho avuto un incidente mettendo a rischio la mia salute e la mia carriera. Houdini diceva “la gente viene per vedermi morire” ne sono consapevole. È come un film horror che ti intriga proprio perchè ti aspetti il peggio.
La piacevole intervista con Andrea Basso si avvia alla conclusione. Si congeda con la magia di piegare senza alcuno sforzo il cucchiaino preso dal bancone del caffè. Cerco di stare attenta, di seguire i movimenti indovinando il trucco che sta usando ma la domanda che sorge spontanea è inequivocabilmente: “ma come ha fatto?”.
Gloria Bressan
I biglietti per gli spettacoli
dal 1 al 4 maggio
al Samsung Hall
sono disponibili su
ticketcorner.com