Il Gruppo di esperti sulla lotta contro la tratta di esseri umani (GRETA) del Consiglio d’Europa loda i progressi compiuti e i passi intrapresi dalla Svizzera nella lotta alla tratta di esseri umani, ma nel suo rapporto pubblicato la settimana scorsa dichiara anche che ci sono diversi campi su cui il nostro paese può migliorare si potrebbe impegnare di più, come la tratta di minori e lo sfruttamento della manodopera.
Con la propria Convenzione sulla lotta contro la tratta di esseri umani, entrata in vigore nel 2008, il Consiglio d’Europa ha istituito il primo strumento giuridicamente vincolante a livello europeo concernente tale ambito. Questo è quanto si apprende dal Consiglio federale. Inoltre essa si prefigge di lottare, su scala nazionale e internazionale, contro la tratta di esseri umani in tutte le sue forme. La Svizzera è stato il 38° Stato membro del Consiglio d’Europa a ratificare la Convenzione, che è entrata in vigore nel nostro Paese il 1° aprile 2013.
Le raccomandazioni da parte di GRETA mirano in particolare a:
- aumentare gli sforzi per identificare le vittime della tratta di esseri umani.
- intensificare la lotta alla tratta di esseri umani finalizzata alla sfruttamento della manodopera, in particolare mediante la formazione di ispettori del lavoro e l’elaborazione di strumenti per l’individuazione del lavoro forzato.
- rafforzare la protezione delle vittime minorenni della tratta di esseri umani, tenendo conto dei loro bisogni.
- ottimizzare il riconoscimento delle vittime nel quadro della procedura d’asilo.
- creare in tutti i Cantoni meccanismi di cooperazione per combattere la tratta di esseri umani.
In tutti questi campi GRETA ha constatato che ci sono mancanze di conoscenza, di impegno, ma anche di risorse e coordinamento. Inoltre, da quello che si apprende dalla NZZ, alcuni cantoni sosterrebbero di non conoscere nel proprio cantone la problematica della tratta di esseri umani, una presa di posizione non accettabile secondo gli esperti che dichiarano che proprio in posti del genere i trafficanti di esseri umani hanno via libera. Questo lo dimostrano anche le statistiche rivelate da GRETA, i cantoni che si impegnano attivamente contro la tratta di esseri umani, scoprono il numero maggiore di vittime, questo numero, secondo il rapporto, si aggira in Svizzera intorno a 35-61 vittime identificate all’anno.
GRETA ha anche constatato grandi differenze tra i cantoni per quanto riguarda la cura di vittime del traffico di esseri umani. Anche se nel nostro paese le vie intraprese sono buone, GRETA dimostra che c’è ancora molto da fare contro la tratta di esseri umani.