A 21 anni dalla sua scomparsa è ancora vivo il ricordo di Andrea Fortunato, l’ex calciatore della Juventus anni 90’, deceduto in giovane età, causa una leucemia acuta linfoide. In sua memoria lo Juventus Club A. Fortunato Winterthur ha organizzato sabato scorso una serata di beneficenza.
“Nel 20esimo anniversario della scomparsa di Fortunato, il club è venuto a conoscenza del Comitato per la vita ‘Daniele Chianelli’ con sede a Ponte San Giovanni in Provincia Perugia”, ha raccontato nel suo intervento il presidente Emilio Stumpo. Toccati emozionalmente dalle importanti attività dell’associazione, il direttivo del club ha avuto l’idea immediata di organizzare una serata di beneficenza, finalizzata a raccogliere fondi per l’associazione umbra di volontariato. Il Comitato sostiene la ricerca e lo studio nel campo delle leucemie, linfomi e tumori, elargisce borse di studio ai giovani ricercatori nel campo delle neoplasie e promuove la cura e l’assistenza sociale psicologica dei bambini e degli adulti. Nato nell’ottobre 1990 per opera di genitori colpiti da sconvolgenti esperienze dei propri figli ammalati di leucemia, il Comitato è una ONLUS (Organizzazione non Lucrativa di Utilità Sociale).
Lo scorso ottobre si è recato in visita al residence Chianelli il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella a rendere omaggio alla struttura, definendola “un’eccellenza del nostro Paese”. Il ricavato dell’evento di Winterthur è stato devoluto per intero al Comitato “Daniele Chianelli”. Ospite d’onore, Fabrizio Ravanelli, stella della Juventus di Marcello Lippi e colonna del calcio italiano. Ravanelli è presidente onorario del Comitato e nel suo intervento ha esortato i presenti a “capire la problematica delle famiglie colpite, facendosi un piccolo esame di coscienza”.
Ogni centesimo raccolto permette ai bambini malati di vivere nella normalità. Poi ha ricordato il compagno Andrea Fortunato, raccontando i momenti tristi e drammatici del 23enne vissuti durante la sua malattia: “Una partita che Andrea ha perso, ma che ha dato coraggio a continuare nella ricerca e nella lotta contro la leucemia”. Da Winterthur è stato inviato un flebile e sottile messaggio di vita e di speranza.
Gaetano Scopelliti
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