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15 May 2024
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L'altra parte della vita

Un muro più alto della ragione

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Questa è la storia drammatica del mondo, ciò che dietro al volto della gente si nasconde giorno dopo giorno, nel susseguirsi delle stagioni che dolci si lasciano guardare dagli occhi spesso confusi dalle lacrime. Questa è la storia infelice dell’infelicità, è la storia di ogni essere umano derubato della propria libertà. Sono le 5 del mattino di un giorno unico, come i giorni dovrebbero essere, perché siamo legati “tutti” alla vita così come alla morte, siamo “tutti” esatti e inesatti nello stesso momento, ciò è abbastanza per far sì che un giorno sia  rispettato. La luna pallida si riversa nel suo silenzio abitare, mentre il sole da qualche parte incomincia a respirare un’altra aria. Fuori fa freddo, un freddo gelido, triste come gli occhi dell’uomo che è appena uscito dalla porta di casa, lasciando dietro di esso una famiglia che traballa nei pensieri, nelle aspettative troppo ritardatarie, che vogliono e non vogliono smettere di esistere, ma la porta si chiude e il cuore si divide in tante piccole parti, quali ogni volta ci si dimentica come ricomporli. L’uomo cammina per un po’, poi entra nella sua macchina che borbotta ogni volta che deve accendersi. Sono le 5 del mattino e mentre una gran parte del mondo dorme un’altra ha sacrificato la propria esistenza in una notte infinita. Il silenzio è sempre presente nelle persone pensierose, ossessionate dal tarlo del dubbio, si torcono le dita per sparpagliarle qua e là, si spremono come arance avvitandosi nel dolore, pensando di deludere le proprie famiglie, se stessi, mentre più delle volte è il mondo ad essere deludente. Questa è la storia di un uomo che vive al limite della sopravvivenza, come tutte le persone che si devono adattare in un mondo dove i mestieri sono solo un modo di essere, di porsi contro qualcuno, o di spogliare la propria dignità.

Cosa si nasconde dietro la vita della gente che ha trovato un muro più alto della ragione? Questa è la storia di un uomo che racchiude tante altre storie, come le scatole cinesi, ma infinite. Vi siete mai chiesti se una persona ha veramente diritto allo studio? Vi siete mai chiesti se tutto fosse libero, come si faceva negli anni ‘80 in Italia, quando le facoltà erano a numero aperto, quando per diventare un poliziotto bastava fare una semplice richiesta, ed era così per tante altre cose. I mestieri esistevano perché era qualcosa di affidabile. Oggi c’è la corsa ai test, in tutte le cose, costringendo la gente a sopportare una vita che non voleva, cosa più grave ad una vita infelice.

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