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4 May 2024
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Svizzera

Widmer-Schlumpf contro le deduzioni

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No agli sconti fiscali e maggior sostegno per le energie rinnovabili!

Che l’utilizzo delle energie rinnovabili fosse da tempo uno degli obiettivi della Svizzera non è più un segreto per nessuno. Se ne sente parlare spesso e, pur essendo in gran parte già utilizzata, si spera di riuscire a farne un uso sempre maggiore. Infatti, secondo una recente statistica, ben il 55,6% circa dell’intera produzione di energia elettrica in Svizzera proviene da fonti rinnovabili, di cui il 96,5 per cento di questa quota è di origine idroelettrica. Ma, come dicevamo, si spera in un sempre maggiore utilizzo di queste fonti rinnovabili come dimostrano le ultime affermazioni della la consigliera federale Eveline Widmer-Schlumpf. Nei giorni scorsi, infatti, la consigliera ha espresso una sua idea di riforma fiscale, del tutto ecologica, secondo cui di dovrebbe eliminare parte delle deduzioni fiscali esistenti e utilizzare i relativi maggiori introiti delle imposte per sovvenzionare direttamente le fonti di energia rinnovabili. E non è escluso che una tale riforma possa essere attuata in Svizzera, anche per la poca simpatia che la consigliera delle finanze nutre nei confronti delle deduzioni: «Non mi piacciono le deduzioni: un sistema fiscale che presenta un numero sempre maggiore di deduzioni prima o poi esce di carreggiata». Come si legge in una nota agenzia, a suo avviso il problema è da ricercare fra l’altro nella verifica dell’efficacia di una misura: si può ad esempio rendere deducibile dalle imposte l’ammodernamento degli impianti di riscaldamento degli immobili, ma in tal caso chi può dire quanto un risanamento sia di qualità? Se per contro lo stato sostiene finanziariamente in modo diretto un intervento il controllo c’è. Oggi l’imposta federale diretta ha un gettito di 18 miliardi di franchi, con deduzioni per 21 miliardi. «Pensi a cosa potremmo fare anche solo con una parte di questi soldi!», fa presente Widmer- Schlumpf. A suo avviso esiste quindi la possibilità di reindirizzare una parte del denaro «tolto» allo stato attraverso le deduzioni per un promovimento veramente efficace delle fonti rinnovabili. Ben poca simpatia viene per contro mostrata nei confronti dell’idea dei Verdi liberali di eliminare l’IVA in favore di una imposta sulle energie non rinnovabili: rinunciare completamente all’imposta sul valore aggiunto, secondo la ministra, sarebbe una mossa azzardata.

 

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