Sono trascorsi tre anni dall’intervista con Elisa Chiarelli, l’italiana in Svizzera creatrice del sito www.glutenfreeinzurich.ch attraverso il quale è possibile in una mappa trovare i locali che offrono cibi senza glutine oltre a fornire altre informazioni su allergeni nei locali. Abbiamo sentito Elisa perché ha lanciato un nuovo progetto, che si chiama Yoordi
I tuoi genitori sono italiani, ma tu sei nata e cresciuta in Germania, quasi dieci anni fa sei venuta a Zurigo, come vivi la tua italianità in Svizzera?
Vivo la mia italianità attraverso il mio contatto con i miei parenti italiani, alcuni vivono in Germania, altri in Italia e tramite i miei colleghi italiani. Per me è importante e molto bello ritrovarsi e avere delle cose in comune, anche parlare la stessa lingua, perché il mio partner è tedesco e a volte ho un po’ la sensazione di perdere il mio italiano, parlando sempre tedesco e inglese.
Come sta andando il tuo sito glutenfreeinzurich.ch?
Ho sempre continuato a gestirlo conciliando con il lavoro, la comunità continua a crescere, faccio tutto gratuitamente e ogni tanto mi arriva un commento positivo da qualcuno che apprezza quello che faccio, il che mi rende felicissima. Nel suo piccolo sta andando avanti bene.
Con Yoordi ora hai lanciato un nuovo progetto…
In questo caso si tratta di un progetto più grande, l’idea è venuta a me e al mio partner mentre eravamo in vacanze in Thailandia. Siamo andati in un ristorante dove sapevo che fanno i pancake senza glutine, chi mi conosce sa che sono dovuta andare lì per forza. C’era molto caldo e al ristorante ci hanno fatto aspettare fino alla disperazione per ordinare, ma abbiamo potuto notare un piccolo macchinario sul tavolo con un pulsante per chiamare il servizio e, dato che il mio partner è informatico e anch’io lavoro nello stesso ambito, abbiamo pensato che saremmo riusciti a realizzare una cosa molto migliore. Dopo un po’ di tempo abbiamo partecipato ad una Hackathon qui a Zurigo portando questa idea e realizzando un prototipo con il quale abbiamo vinto il primo posto. Da lì è iniziata questa nuova storia.
Di cosa si tratta nello specifico?
È una soluzione che aiuta sia le persone che lavorano nella gastronomia, sia i clienti che vanno a mangiare fuori: al ristorante ogni tavolo ha un codice QR da scannerizzare con lo smartphone, con il quale si accede al menu digitale con fotografie, informazioni sugli allergeni ecc… in questo modo, tramite il telefono, è possibile fare immediatamente l’ordine, che raggiunge direttamente la cucina o il bar, evitando la trafila di dover attendere il cameriere. Inoltre è possibile pagare direttamente dal telefono con diversi servizi esistenti, come carta di credito, twint ecc. Questa è l’idea base con la quale abbiamo iniziato.
Nel frattempo, soprattutto nel periodo del lockdown, abbiamo anche pensato ad una soluzione per ordinare da asporto attraverso sempre un menu digitale che può essere visualizzato sul sito del ristorante, in questo modo si può ordinare e pagare sempre tramite il telefono e poi andare a prendere l’ordine riducendo i contatti al minimo. Lo stesso procedimento può essere adottato per la consegna a domicilio, si ordina e si paga il ristorante che poi penserà alla consegna a casa.
Funziona solo per ristoranti?
In realtà è un concetto che funziona per tipologie di locali diverse, come ristoranti, bar, foodtruck, ma abbiamo perfino un negozio che vende fiori che lo usa per l’asporto.
Abbiamo studiato il progetto con il gruppo Bindella, abbiamo fatto il pilota con loro per esaminare bene cosa serve nella gastronomia. Oltre alla Svizzera, il prodotto è già in funzione in diversi Paesi, come la Germania, Norvegia, Danimarca e il Sudafrica, mi piacerebbe sbarcare anche sul mercato italiano.
Ci sono state sfide particolari?
Il Coronavirus sicuramente è stato una sfida, abbiamo avuto meno possibilità di vendere, ci siamo dedicati più all’aspetto dell’asporto. Credo però che il Covid per noi abbia mostrato anche che la digitalizzazione sia utile nei diversi aspetti della nostra vita, anche nel mondo della gastronomia, ad esempio per quanto riguarda i menu digitali che non necessitano di disinfettare i menu cartacei dopo ogni cliente. È quindi un aiuto concreto anche per i ristoranti che dopo il lockdown ancora hanno problemi ad andare avanti.
Per maggiori informazioni https://yoordi.com
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