Il modello tedesco è d’ispirazione per il reddito di cittadinanza
Se ne parla tanto e da tanto tempo, però sembra proprio non voler partire questo famigerato reddito di cittadinanza pensato come metodo per combattere la povertà in Italia. Di certo si tratta di un provvedimento importate e come tale deve essere studiato per bene al fine di attuarlo nei migliori dei modi. È degli ultimi giorni la notizia che si sta guardando in maniera sempre più insistente al modello tedesco come fonte d’ispirazione del reddito di cittadinanza. “Stiamo pensando a come modulare le offerte di lavoro sulla base della distribuzione geografica”, ha spiegato infatti il presidente del Consiglio Giuseppe Conte a margine dell’inaugurazione della quarta edizione della scuola di formazione politica della Lega, in corso a Milano, riferendosi al reddito di cittadinanza.
L’interesse al modello tedesco è confermato dall’attenzione con cui si guarda dall’Italia: “lo abbiamo studiato”, precisa addirittura Conte. Non a caso, continua il premier giallo-verde, “al primo mio incontro con la Merkel chiesi subito di approfondire il suo sistema per quanto riguarda i diritti di recupero al lavoro e all’occupazione. Faremo tesoro anche di qualche inefficienza che si è realizzata in Germania”. Tanto interesse per i dettagli che, assicura il premier, “serviranno a rendere più o meno efficace la riforma”. Qualche perplessità si sta alzando per quanto riguarda la distribuzione del reddito di cittadinanza su base geografica, molti sostengono che il reddito sembra essere destinato per la maggior parte alla popolazione del sud. In questo è intervenuto il vicepremier Luigi Di Maio per smentire alcune fake news affermando che “il 47% delle famiglie destinatarie sarà del centro-nord”, inoltre dei 10 miliardi di stanziamento previsti “6 miliardi andranno a famiglie con minori” in modo che i genitori “potranno ritrovare lavoro”.
“Sarà per il momento una misura solo per i cittadini italiani – ha detto Di Maio – che siano pensionati o giovani disoccupati. Non voglio lanciare soldi da finestra, voglio fare in modo che quella mamma che ha il pensiero del figlio senza lavoro possa sapere che lo Stato gli darà un’occasione. Possiamo dire che il giovane che sta in depressione perché disoccupato troverà un centro per l’impiego che gli darà l’opportunità per ripartire. Io, come stato, ho il dovere il dare una mano a chi paga tasse da 30 anni e ha il diritto di avere uno stato dalla sua parte quando è in difficoltà”, ha concluso nel suo intervento a Domenica Live. Inoltre, fonti di palazzo Chigi fanno presente che si stanno definendo i dettagli di questa proposta con criteri che tengano conto della distribuzione geografica delle offerte di lavoro. Si tratterebbe di “regionalizzare” l’offerta di lavoro di chi rientra nel reddito di cittadinanza e, in pratica, si farà in modo di non penalizzare chi rifiuterà come prima offerta di lavoro una occupazione al di fuori della propria città o regione. “Stiamo pensando a come modulare le offerte di lavoro sulla base della distribuzione geografica” ha spiegato meglio nel suo intervento il capo del governo.
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