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20 April 2024
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“Ferramonti: storia di una vita”

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Celebrazione dell’anniversario della Liberazione d’Italia a San Marco Argentano (Calabria) e nel Campo di Concentramento di Tarsia. Pino Ambrosio ed il suo progetto cinematografico per non dimenticare!

Si è conclusa mercoledì 26 aprile, a San Marco Argentano (Cs), la seconda fase dei lavori di coordinamento del progetto cinematografico “Ferramonti: storia di una vita”, ideato e promosso dall’artista italo-svizzero Pino Ambrosio, che attraverso un intenso ed emozionante racconto, ripercorre la memoria storica dell’olocausto e quella poco conosciuta del lager calabrese “Ferramonti”. Questo prezioso progetto cinematografico, come sostengono in molti, consegnerebbe al mondo attraverso una versione dei fatti romanzata, ma attinente il più possibile alle fonti storiche disponibili ed alle testimonianze orali, la visione di un campo di concentramento diverso dagli altri, una pagina delle persecuzioni nazi-fasciste che non è mai stata ancora letta e che per molti versi rimane ancora del tutto inedita.
Questo secondo step del progetto, ha avuto inizio il 24 aprile con l’arrivo in Calabria di Pino Ambrosio e Santo Salamone (responsabile editoriale de La Pagina), che già nella mattinata di domenica hanno incontrato presso il rinomato Bar Tuturo di San Marco Argentano lo staff italiano di “Ferramonti: storia di una vita”, per tracciare un primo resoconto sull’andamento dello stesso e formulare una futura programmazione. Particolare attenzione da parte dello staff è stata dedicata alla quasi terminata stesura del libro “Ferramonti: storia di una vita”, coadiuvata dallo storico e scrittore- Tommaso Orsimarsi. Lo staff, durante la serata, si è poi riunito nella piazza principale del borgo normanno dove si è tenuta la prima delle “due giorni”, dedicate a Santo Marco (organizzate dall’omonimo comitato). Nell’intervallo dello spettacolo previsto per intrattenere le moltissime persone che hanno partecipato all’evento, Pino Ambrosio ha cantato tre dei suoi successi musicali più importanti ed ha chiamato sul palco per un saluto alcuni membri del suo staff, quali: Enzo Zicca, Salvatore Vainieri, Santo Salamone e Tommaso Orsimarsi.
Il 25 aprile, in occasione del settantaduesimo anniversario della Liberazione d’Italia, Pino Ambrosio e parte del suo staff si sono recati a Ferramonti di Tarsia. Questo campo di concentramento è diventato ormai un luogo simbolo per l’intera Calabria, da cui celebrare la persona umana e la fine dei fascismi. La Festa della Liberazione si celebra ogni anno il 25 aprile ed è dedicata al ricordo per la fine del nazifascismo, nelle ultime fasi della Seconda guerra mondiale. L’occupazione tedesca e fascista in Italia non terminò in un solo giorno: si considera però il 25 aprile come data simbolo, perché quel giorno del 1945 coincise con l’inizio della ritirata da parte dei soldati della Germania nazista e di quelli fascisti della repubblica di Salò dalle città di Torino e di Milano, dopo che la popolazione si era ribellata e i partigiani avevano organizzato un piano coordinato per riprendere le città.
Il campo di concentramento Ferramonti è stato trasformato in un importantissimo museo della memoria, ed ogni anno il 25 aprile ospita intellettuali, politici, artisti e numerosi membri della comunità ebraica per i consueti festeggiamenti.
Nella serata del 26 aprile Pino Ambrosio, nell’ottica delle più importanti tecniche di Team building consolidate in ambito aziendale ma sempre più usate in ogni ambito, ha accolto il suo staff, la sindaca di San Marco Virginia Mariotti, l’amministratore Aquilina Mileti e l’Onorevole Giulio Serra, presso il Bar Tuturo. Durante la serata si è consumato un ricco menù calabrese, del buon vino e si è parlato dell’andamento del progetto e della pianificazione futura. Non sono mancati i momenti di ilarità e divertimento atti a consolidare lo spirito di squadra di “Ferramonti: storia di una vita”. Entro l’estate si svolgerà il terzo step del progetto. Verrà girata, infatti, l’anticipazione del film “ASPETTANDO FERRAMONTI-STORIA DI UNA VITA”. Un piccolo cortometraggio che mira a far comprendere al pubblico, anche a livello emotivo, quanto sia importante questo prodotto cinematografico sia a livello artistico che storico sociale.

Esperia Piluso

foto Rosanna Angiulli

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