In onda su Rai Tre, la trasmissione approfondisce la realtà musulmana in Italia
Sei puntate, sei reportage, per raccontare con interviste e servizi da diversi posti italiani ed esteri la multiforme realtà musulmana presente nel nostro Paese ed approfondire il tema dell’integrazione. Ogni puntata è incentrata su un tema diverso scandagliato con attenzione per aiutare a conoscere meglio l’Islam e capire come sia nel tempo diventato parte della nostra quotidianità, indagando soprattutto le dinamiche con cui si manifesta. Il reportage della prima puntata ha analizzato il tema ‘Fede e denaro’, sottolineando attentamente l’osservanza e il rispetto, che diventa a volte quasi ‘sottomissione’, alla fede musulmana e il denaro che arriva alle moschee italiane da vari paesi islamici, in particolar modo il Qatar.
Gli altri reportage hanno indagato e indagheranno altri aspetti salienti o comunque distintivi della cultura islamica, dalla considerazione del mondo femminile a quella della comunità nigeriana, dal rapporto tra immigrazione clandestina e islamofobia, alle carceri e alla radicalizzazione islamista, fino alla finanza islamica in relazione alla crisi economica europea.
Per ogni tema vengono esposti gli aspetti diversi e opposti di una stessa realtà, i contrasti estremi, spesso sconosciuti, di una cultura forse diversa ma sicuramente non più distante da noi, una cultura ormai radicata nel nostro Paese tanto da entrare a far parte della nostra vita quotidiana, partendo dagli aspetti più semplici e di costume per arrivare a quelli più complessi e temuti, come la costante paura di attacchi terroristici: l’Islam e la sua cultura si manifestano infatti nell’abbigliamento delle sue donne ma anche nel diffuso timore di attacchi terroristici e nel dramma dei profughi; nella potenza finanziaria dei sovrani che custodiscono il petrolio, così come nell’apporto degli immigrati alla nostra economia.
Per questo le interviste e le testimonianze non si limitano alla sola Italia, ma sono anche il frutto di viaggi in Nigeria, Ungheria, Libano e Qatar. “Per me è stato un lusso straordinario fare questa esperienza”, ha dichiarato soddisfatto il giornalista che ha temporaneamente messo da parte la conduzione dei talk show per tornare al reportage.
“Dopo vent’anni per me era ora di uscire dal talk show. Nel 2013 ho capito che il tempo era maturo per cambiare, ringrazio chi mi ha incoraggiato e dato l’opportunità di percorrere una strada diversa da quelle che avevo battuto. Il nostro itinerario vorticoso non è ancora finito, presto tornerò in Nigeria, un Paese fondamentale, dove oggi vivono 180 milioni di persone, e proprio da lì arriva il più alto numero di migranti. E allora quella, proprio come altre realtà legate all’Islam, dobbiamo conoscerla di più”, ha concluso il giornalista. Positivo il parere di Carlotta Sami, portavoce in Italia dell’Alto Commissariato Onu per i rifugiati: “Finalmente in Italia si ricomincia a fare informazione che va a fondo e va anche lontano; bisogna lavorare sull’integrazione, trovare anche elementi culturali in comune perché l’integrazione non è semplice, è un problema grosso che non si risolve in tempi brevi né tantomeno semplicemente parlandone. Bisogna trovare strategie legali per far arrivare queste persone dove devono, senza che debbano affidarsi all’illegalità”.
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foto: Ansa