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5 May 2024
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Great Reset I (linguaggio e libertà)

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Seguirò instancabilmente a scrivere il mio pensiero, rischiando di non essere capito o ascoltato, tale è invasiva la cronaca dominante, che le voci non allineate si disperdono come sabbia nel deserto. È forte il sospetto che stiamo subendo un metodo di governo che utilizza la pandemia a proprio beneficio per una riorganizzazione autoritaria del potere attuando misure sempre più restrittive delle nostre libertà. Secondo un report del World Economic Forum dal titolo “Digital Tranformation: Powering the Great Reset”, studio del principale gruppo mondiale di analisi economiche, data la crisi imminente attribuita alla pandemia, la svolta digitale sarà la protagonista e lo strumento del cambiamento. Da qui un Grande Reset ripensando un mondo diverso. I termini che usa il sito del WEF sono poi ancora più incisivi: “l’iniziativa Great Reset ha una serie di dimensioni per costruire un nuovo contratto sociale che onori la dignità di ogni diritto umano”. Non solo una trasformazione digitale ma anche un cambiamento del contratto sociale. In una economia globalizzata già esistono contratti sociali simili, cambia il contesto a secondo della storia, etnia e religione. Questo percorso avviato da anni, rafforzato dall’evento storico della pandemia avrà nuova linfa, camuffato come strumento di democrazia, avvierà una digitalizzazione dell’intera società (esempio: film The Circle). Sempre dal rapporto del “WEF”: Nuove forme di lavoro (smart working) stanno per diventare il lavoro per eccellenza, la povertà verrà sconfitta, e ci troveremo sicuramente dentro ai nuovi contratti sociali firmati da entità sovranazionali a cui abbiamo demandato la nostra sovranità. È la prima volta nella storia che una rivoluzione non parte del basso, e il popolo non insorge, anzi in una ebete obbedienza non si schiera perché senza strumenti o ricattabile. Propongo alcune voci autorevoli per introdurre questa mia riflessione, che spazierà dal linguaggio dell’ideologia neoliberista come strumento di dissuasione al ricatto delle nostre libertà, all’uso del nostro pensiero critico e della tecnologia, e della conseguente egemonia finanziaria per attuare la rivoluzione già in atto di questo nuovo feudalismo. Il mio è un tentativo di socializzare e rinforzare tali idee, spesso soggettive e inclini all’attivismo da tastiera, ma con l’unico obiettivo certo, di fare chiarezza. Hegel: La libertà è una rischiosa conquista: la merita soltanto chi mette in gioco la propria vita e preferisce la morte alla sottomissione al volere altrui. È una decisiva prova del fuoco che seleziona gli uomini e li divide in chi è capace di dominare e chi di soltanto di obbedire. Merita invece di servire chi per incapacità o per viltà, vuole conservare la propria vita, barattando la libertà con la sopravvivenza. Yuval Noah Harari I leader sono quindi intrappolati in un doppio legame. Se rimangono al centro del potere, avranno una visione estremamente distorta del mondo. Se si avventurano ai margini, sprecheranno troppo del loro tempo prezioso. E il problema non farà che peggiorare. Nei prossimi decenni il mondo diventerà ancora più complesso, e di conseguenza, i singoli esseri umani, pedoni o re, conosceranno ancora meno i gadget tecnologici, le correnti economiche e le dinamiche politiche che plasmano il mondo. Socrate consigliava, che il meglio che possiamo fare in tali condizioni è riconoscere la nostra ignoranza individuale “. Fusaro: La nuova classe dominante è composta da una ristretta aristocrazia finanziaria apolide, sradicata, post-borghese e ultra capitalistica. Essa vive di rendita finanziaria, sotterfugi e truffe bancarie, super sfruttamento del lavoro altrui. Il suo scopo è ridurre il mondo intero a spazio liscio dello scorrimento delle merci, delle persone mercificate e dei capitali liquido-finanziari. Da parte della UE si spera in una forte cooperazione con Biden sulle questioni relative alla salute e al clima. Tra le altre cose, c’è la questione della cancellazione del debito per paesi e regioni economicamente deboli. Le nazioni industrializzate dovrebbero fare molto di più per aiutare i paesi in via di sviluppo a ridurre i loro debiti nella crisi Corona, ha chiesto il FMI.  


Il linguaggio dell’ideologia neoliberista
Noi classe dominata sempre più analfabeta e ignara dei cambiamenti in corso, non siamo più rappresentati, se non da noi stessi, che subiamo in una muta sofferenza, che ha come simbolo l’uso della mascherina, indipendentemente dall’utilità. Non avendo padronanza del linguaggio, assimiliamo il cosiddetto “new speaking”, di stampo anglosassone e dei mercati. Alcuni esempi della narrazione dei dominanti, e le loro reali intenzioni che si celano, ad una attenta riflessione.

  • Divieto di assembramento (R.D. 6, novembre 1926, n. 1848) provvedimento a protezione da infezioni da coronavirus e raggruppamento di persone con intenzioni ostili, sospette o sconosciute = se c’è l’assembramento, ci possono essere le contestazioni del regime. Quindi niente manifestazioni sindacali e di piazza. Verrà mobilitato l’esercito per fare rispettare il coprifuoco e si rischiano sanzioni da 400 a 3 mila euro.
  • Distanziamento sociale misura di controllo utilizzata per rallentare la diffusione di una malattia contagiosa riducendo i contatti con le altre persone = regola chiave della società terapeutica, che include i lockdown nella forma più estrema, al divieto di assembramento. Con il termine “sociale”, si sta rimodellando la società, escludendo gli altri a priori per creare una comunità, rapporti di solidarietà o un legame stabile. L’altro diventa un potenziale virus da cui distanziarsi escludendolo.
  • Task force gruppo di esperti incaricati di fronteggiare particolari situazioni in campo politico, economico, eccetera = scarico di responsabilità da parte del Governo, per incapacità di prendere in mano la situazione, oltre ai costi di denaro pubblico sperperato, gettando la maschera, pardon la mascherina, per rivelare la propria essenza di una politica tragicamente incapace. 
  • MES o Recovery Fund, Eurobond, Coronabond = aiuti economici di banche private a nome della BCE per fronteggiare le crisi. Lo stato dà dei soldi ad un ente sovranazionale (contributi EU) per poi farceli prestare dallo stesso, dietro forti interessi e con l’obbligo di rispettare certe “linee guida” che riguardano tagli alla spesa pubblica e riduzione del valore di titoli di stato investiti dalle famiglie.
  • La missione delle case farmaceutiche è contribuire al miglioramento della salute e del benessere in ogni fase della vita per tutti, mettendo a disposizione risorse e conoscenze scientifiche, stabilendo standard di riferimento in materia di qualità e sicurezza = 1) pochi investimenti sui vaccini prima del Covid19, perché non erano redditizi, 2) Ricerca mRNA fatta con soldi governativi. Le lobby farmaceutiche ne potranno trarre enormi profitti, mentre i governi pagheranno per avere quei vaccini che essi hanno aiutato a sviluppare, contribuendo in primo luogo a finanziarne lo sviluppo! 
  • Roberto SperanzaGennaio sarà il mese delle vaccinazioni anti-Covid. Il 29.12 è prevista la consegna del vaccino Pfizer e da quel giorno l’Italia sarà pronte a partire”. Il vaccino sarà “sicuro” e “volontario = Stanno già progettando come farci vaccinare, magari con patentino o passaporto che certifichi la vaccinazione, diversamente verranno negati alcuni servizi ancora da definire. 

Il linguaggio del nuovo ordine, ha tacciato con i termini: complottista, negazionista, fascista, sovranista, tutti coloro non allineati al pensiero unico. In questo attuale consenso conformistico di massa, che accetta e si adatta ad ogni decisione presa dall’alto, il dissidente o attivista, verrà tacciato dei vari “ista” sopra elencati, per creare artificiosamente due linee di pensiero (a favore o contro). Sono convinto che molti non riescano a fruire con consapevolezza della gran mole di informazioni alle quali sono esposti quotidianamente, diventando vulnerabili e a rischio di possibili strumentalizzazioni. Le dittature sono fondate sostanzialmente sulla paura di un pericolo imminente. Iniziamo a capire che là fuori non c’è: un pericoloso e mortale agente patogeno, l’illusione della pandemia, della guerra al terrorismo e delle crisi economiche, e tutto si spegnerà istantaneamente. La forza di questo regime autoritario risiede sostanzialmente nel controllo del pensiero delle masse. Spegniamo i media, usciamo dalla caverna platonica e vediamo che il mondo reale non è quello raccontato.

La libertà nello stato di emergenza 

È stata segnalata da parte del Consiglio di Europa una violazione dell’art.15 CEDU dello Stato italiano di avere omesso di segnalare al Segretario generale la sospensione dei diritti fondamentali, durante la gestione della pandemia. Tale convenzione ratificata anche dall’Italia, prevede che tutti gli stati rispettino una serie di libertà fondamentali tra cui l’articolo 15 che stabilisce che, “in caso di guerra o di un ‘altro grave pericolo pubblico che minacci la vita di una nazione, gli stati contraenti possano limitare queste libertà, limitatamente al tempo richiesto dalla situazione e a condizione che tali misure non siano in conflitto con altri obblighi di diritto internazionale, alla condizione che tali limitazioni vengano comunicate al Segretario generale del Consiglio d’Europa, informando sulla durata delle misure e illustrandone la proporzionalità”. L’Italia, rispetto a molti altri paesi non lo ha comunicato, dopo avere introdotto le misure restrittive a partire dall’11 marzo. Pertanto, tutti i cittadini italiani colpiti dalle misure illegittime del Governo possono rivolgersi alla Corte Europea di Strasburgo per tutelare i propri diritti violati. Prevale comunque la tesi di Hegel, che meritiamo tutti questo stato servile, essendo vili e impauriti di perdere il proprio stato sociale o addirittura la propria vita, barattando la libertà con la sopravvivenza. Sulla libertà è già stato detto di tutto, dai filosofi e non, e quindi mi limito a consigliare l’azione da me sopra indicata sulla violazione dell’art.15.  

Il pensiero critico è l’antidoto 

Vogliono neutralizzarci la coscienza critica e censurare ogni forma di dissidenza, speculando soprattutto al “sonno della ragione”, al senso di colpa di milioni di covidioti mascherati e tamponati, impauriti e decerebrati. Noi “gli untori” secondo la narrazione rimaniamo i primi responsabili di tutto questo. Una preoccupante “infodemia”. Fake news e disinformazione sono in pieno boom, fioriscono le teorie del complotto. Vedi il film “Plandemic“, oppure i Riuniti in Bildemberg, società segrete o degli illuminati, per finire con l’apocalissi. Alcune strategie da utilizzare in risposta alle teorie del complotto, consistono nell’inoculare a me stesso, identificando i tratti del pensiero cospiratorio, pensando in modo analitico e non emotivo. L’antidoto al pensiero cospiratorio è il pensiero critico, chiedendosi ad esempio se, per combattere un virus, è lecito chiudere le persone in casa, bloccare l’economia di interi paesi e sospendere vari articoli della costituzione? Non ci accontentiamo di vivere nel benessere, che non è da confondere con un’abbondanza di informazioni, meccanismi economici e dati che ci informino. Vogliamo sentirci partecipi e responsabili di noi stessi e di essere quindi considerati dalla politica in quanto tali. Siamo stufi di subire una democrazia imbavagliata con leggi, sanzioni e via dicendo. In questo civismo omologato, svuotante, che rende le persone meri consumatori manipolabili. Carriera, lavoro, solo a chi si uniforma, distraendoci con obiettivi isolati, tecnicizzati, dal vero dibattito: la libera scelta della formazione e dell’informazione. Ossia il potere nelle mani di pochi o del popolo. Di qui la necessità di anteporre i doveri ai diritti, i quali non vanno affossati ma nemmeno assecondati.

Mario Pluchino

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