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6 May 2024
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INTERNET

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tebaldiMinivocabolario di Paolo Tebaldi

Da Icaro a Ulisse, da Cristoforo Colombo ai moderni trasvolatori dei continenti, l’uomo ha sempre sognato di valicare i confini del tempo e dello spazio, di superare i limiti della propria territorialità per esplorare mondi sconosciuti. L’eroe della mitologia greca, dopo avventurose, interminabili peregrinazioni, alla fine torna dalla sua Penepole. Insomma, l’uomo sarà escursionista, viaggiatore, nocchiero, pilota, nomade ma alla fine si scopre sedentario, stanziale e amante della tranquillità. Il luogo d’origine, la città natale sono l’universo nel cui ambito si desidera edificare le esperienze fondamentali.

Ma un’invenzione rivoluzionaria ha proposto la mondializzazione dei rapporti sociali, dei processi politici, economici, culturali: Internet. L’ubiquità, la contemporaneità non sono più fenomeni ultraterreni; le relazioni immediate con persone che vivono a migliaia di chilometri di distanza hanno superato le ristrettetezze dei movimenti corporei e ci si può vedere, parlare da un’estremità all’altra del pianeta. il cellulare ultramoderno ti mette in rete, ovunque tu sia. Ti trovi sbalzato a Canecattì e sai cosa succede, nel medesimo istante, a Roma, a Londra, a Parigi, a New York, a Tokio, a Nuova Delhi, a Sidney.

Lettere d’amore, commerciali, diplomatiche non si scrivono più con il tradizionale metodo cartaceo. Con la E-mail, nello stesso istante che lo hai scritto sullala tastiera elettronica, il tuo messaggio arriva al destinatario. Vi sono poi i giornali on line, le new letters, i blog, i social network, le piattaforme per «chattare», i videoclip, le enciclopedie, i romanzi e i dizionari su web.

Tuttavia, il sistema tecnologico in cui sei coinvolto, spersonalizzando e reinventando la tua identità, può provocare forme di debilitazione e un rapporto tra corpo e macchina che genera uno stato di spaesamento, di schizofrenia.

L’impiego di questi sofisticati strumenti multimediali tenda ad isolare sempre di più l’individuo dall’ambiente che lo circonda. E’ vero che puoi comunicare on line con migliaia di persone, fissare un incontro galante, discutere una tesi, contrattare un affare senza muoverti da casa o dall’ufficio, ma sarà sempre un rapporto filtrato dal mezzo telematico, reso quasi neutrale, spolpato dei sussulti, degli stati d’animo, delle vibrazioni psichiche che provocano, invece, i tête-a-tête, i quattr’occhi, gli incontri confidenziali, l’unicità e l’intimità di un colloqio dove gli sguardi, la vicinanza fisica, lo spessore e la tonalità delle voci giocano un ruolo rilevante.

Sempre più soli, sempre più inchiodati davanti allo Schreibtich del  Windows o del Macintosh, dimentichi degli affetti familiari, degli amici, dei picnic, delle grigliate e del gusto della parola, non finirà che saremo costretti a rimpiangere il tam-tam dei nostri progenitori?

 

 

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